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FAME E VOGLIA DI MIGLIORARE

“Non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare” (Sir Winston Churchill).

Fame e motivazioni. Sono le qualità sulle quali punta la Tezenis del futuro. Guardate la magnifica parabola di Trento: squadra corta, un roster certamente con meno talento degli avversari, eppure ha fatto fuori la leziosa Milano e poi ha cucinato anche la Reyer al debutto nella storica finale scudetto.
Guardate la scalata di Trento: 15 anni fa giocava in C2 contro San Bonifacio, adesso si gioca il titolo di Campione d’Italia. Dietro a tutto questo c’è una parola, semplice e al tempo stesso difficile da applicare: programmazione. Quella programmazione che sta dando solidità alla Scaligera Basket. Un anno fa la Verona dei canestri stava vivendo giornate tempestose, adesso ci sono idee molto più chiare per portare avanti il progetto avviato con Della Fiori e implementato dopo l’arrivo di coach Dalmonte.
La linea è precisa: ai giocatori di “nome” o di pedigree saranno preferiti quelli con “fame”, che si sono costruiti una carriera partendo dal basso, spinti da una forte motivazione. Ecco allora il profilo di squadra che si sta delineando, con le conferme di Amato, Totè, capitan Boscagin e, si spera, di Frazier.
I nuovi arrivi avranno tutti il marchio di fabbrica preferito da Dalmonte, voglia di lottare, cattiveria, agonismo, tenacia. Poi il talento certo non mancherà; l’importante sarà la capacità di combattere. Fino alla fine, forza Verona.

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