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IL VESCOVO MORO

“Può darsi che non siate responsabili per la situazione in cui vi trovate, ma lo diventerete se non fate nulla per cambiarla” (Martin Luter King)

Verona è sempre stata legata e devota a San Zeno, il suo “Vescovo moro”. Adesso il Vescovo moro può dire di averlo anche il basket gialloblù: Phil Greene. Il quarto esponente della dinastia cestistica dei Greene from Chicago ha messo la firma ai due esaltanti buzzer beater che hanno mandato in visibilio i tifosi della Tezenis nelle vittorie contro la capolista Trieste e nell’ottovolante di emozioni a Roseto. In mezzo anche un’altra signora partita sul campo di Orzinuovi, vincendo dopo aver strappato l’overtime con una rimonta straordinaria.
Così se a Napoli quasi per ogni cosa s’invoca “San Genna’ pienzece tu!”, la Verona dei canestri può sperare il “San Philgreenquarto”, senza dimenticare, tuttavia, che il merito di ogni vittoria va diviso e condiviso, perché non conta solo chi segna, ma anche chi difende (e Green lo fa alla grande), prende rimbalzi, recupera palloni, porta blocchi. Poi il colpo finale passa sempre nelle mani dei più grandi, come “The black Bishop”.

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