Pensavo di scrivere dopo la sconfitta di Piacenza, ma poteva sembrare di fare i criticoni al primo scivolone dopo sei vittorie di fila.
Potevo scrivere dopo la sofferta vittoria con Bergamo, ma ho aspettato. Potevo scrivere in seguito alla “canestrata” con Montegranaro, ma incombeva la trasferta a Mantova ed eccoci qua.
La Tezenis è stata rimandata all’esame da grande, ma se quest’estate ci avessero detto che dopo 21 giornate la Tezenis sarebbe stata terza in classifica non sarebbero mancati i lazzi, le sghignazzate e magari anche qualcuno pronto a invocare la camicia di forza.
Ha ragione Dalmonte quando dice che contro la sua squadra contro la Fortitudo è stata troppo congelata, intestardita a giocare sempre nello stesso modo. Del resto se praticamente tutti i giochi prevedono solo il p&r, non è semplice trovare delle variazioni in corso d’opera. E pensare che il coach della Tezenis ha sorpreso tutti sparigliando le carte con uno starting-five inedito, con Nwohuocha e Totè. Bologna, priva di uno straniero e senza il capoallenatore (che nei miei deliri ho pure citato in telecronaca…), ha impartito una lezione alla giovane Scaligera.
Del resto se dalla panchina esce gente come Mancinelli, Rosselli (che vanno entrambi per i 35 anni), McCamey e lo stesso Pini, si capisce la profondità del roster bolognese e la qualità delle rotazioni. E in quintetto l’asse Fultz-Cinciarini assicura altra esperienza da vendere (36 e 35 anni rispettivamente).
Il mese febbraio darà molte indicazioni sulle reali potenzialità di questa Tezenis, che ha ancora margini di miglioramento. Certo se tiri col 70% vinci contro chiunque e la bravura della Fortitudo è stata proprio di mettere in campo una durezza mentale che ha raddoppiato sul pick and roll fino a metà campo per 40 minuti. Poi restano ancora alcuni enigmi da sciogliere: Toté (una partita buona ogni tre), Visconti e il suo utilizzo a singhiozzo, anche dopo prestazioni positive.
Post scriptum. La diretta con la Fortitudo è stata forse la mia peggiore telecronaca. Nella foga mi è anche scappata una critica pesante ed esagerata per le proteste di Mancinelli (così le ho interpretate io, come gli arbitri), punito con un fallo tecnico. Non mi riferivo affatto ai tifosi bolognesi. In ogni caso dopo averlo fatto in diretta mi scuso ancora con il Mancio e con la Fortitudo. Non succederà più.
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