“Siamo nati piangendo, viviamo lamentandoci, e moriamo delusi”. (Thomas Fuller)
La gente è strana, ma davvero. La Tezenis batte la Bakery con la vittoria più larga della stagione, c’è gloria per tutti, anche per i 18enni Oboe (lanciato a partita ancora aperta) e il debuttante assoluto Mirco Cacciatori, ma c’è chi storce il naso. “Di fronte non c’era nessuno”, “avversario di una pochezza imbarazzante”, “non se ne può più di questo bombardamento”, “Quarisa non ha fatto neanche un tiro”.
Quello che è veramente imbarazzante è il livello demenziale di certi ragionamenti. Un risultato così limpido, ricordando ancora con l’assenza di Henderson e Udom, dovrebbe avere reazioni a senso unico: bravi, applausi. Invece sui social resiste il partitino di chi pretende di avere la botte piena (magari di ottimo vino) e la moglie ubriaca (magari anche avvenente).
Vero è che Verona è la squadra che tira più triple di tutti, l’unica che tira più da 3 che da 2, che contro Piacenza è stato toccato il record di 42 tiri da 3, ma bisogna anche guardare a come si sviluppa una partita. Contro una zona “bulgara” non è sempre semplice far arrivare palloni in continuazione nel pitturato e se le percentuali ti sorreggono, sbilanciarsi con il gioco perimetrale non è uno scandalo.
Così va il basket di oggi. Può piacere o no, senza peraltro dimenticare che a Piacenza la Fortitudo ci ha lasciato le penne e che nella vittoria con Treviso la Tezenis ha tirato più da 2 e gli avversari hanno avuto un tentativo in più da 3 (30 a 29). Quindi ai lamentoni e agli incontentabili diventa quasi inevitabile rispondere “che palle!”. E godetevele le vittorie! Dalla prima all’ultima. Tant’è tutti gli altri se ne fanno una ragione e se ne fanno pure un baffo. Il maestro Aldo Giordani avrebbe detto “freguntubo”. E adesso sotto con la Coppa Italia.
Lascia un commento