“In vino veritas” (proverbio latino)
E anche questo Vinitaly è andato in archivio. Il più grande di sempre, che anche quest’anno ha accolto i giganti della Tezenis, all’indomani della batosta di Roseto.
Così i vini di Casa Sartori, ma anche quelli di Massimilla Serego Alighieri allo stand Masi, dove hanno fatto tappa pure avversari come il trevigiano Matteo Chillo, sono stati utili per togliere le spine al roseto abruzzese.
La battuta, non tanto peregrina, è che fortunatamente Verona non incrocerà la strada degli Sharks nei playoff; i giovani di Roseto si sono confermati squadra assai ostica per la Scaligera, che già all’andata fece molta fatica, piegando gli abruzzesi dopo tre supplementari.
Fisicità e atletismo hanno messo a dura prova la squadra di Dalmonte, che ci ha messo del suo in difesa sprecando alte percentuali di tiro.
Ma adesso, passata la sbornia di Roseto e del Vinitaly, c’è chi insinua che il quinto posto (ovvero il quarto nella griglia dei playoff) sarebbe opportuno per evitare Treviso in un’eventuale semifinale. Ipotesi legittima? E una possibile sfida con Capo d’Orlando o Roma sarebbe più abbordabile?
Le domande restano sospese, le risposte pure, come i bicchieri per l’ennesimo brindisi a una stagione che è già migliore rispetto alle precedenti.
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