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ASPETTANDO UNA NUOVA RIVOLUZIONE

“Ecco, la musica è finita, gli amici se ne vanno, che inutile serata Amore mio, ho aspettato tanto per vederti ma non è servito a niente”. (“La musica è finita” di Franco Califano e Nisa)

E’ finita come doveva finire, a testa alta, lottando, ma con la consapevolezza che con Trapani non c’era storia. Molto più che nella serie di semifinale di tre anni fa con Torino, chiusa sempre 0-3 e sempre dopo aver eliminato Milano. Questa volta il quarto di finale è stato molto più tirato e sofferto, ma questa stagione non lascia più di tanto l’amaro in bocca. Troppo infortuni hanno condizionato il campionato sull’ottovolante della Tezenis che poi ha pescato il jolly di Ivan Buva, salvo poi perderlo nelle sfide-clou dei playoff. 

La famiglia Pedrollo ha deciso di ripartire da Ramagli, contratto biennale per il coach livornese che ha già superato il record di panchine con la Scaligera. E da Salvatore Trainotti. E’ in fase di definizione un accordio pluriennale da direttore generale con il dirigente trentino artefice della scalata di Trento, poi passato al Settore squadre nazionali della FIP, dove continuerà ad operare con un contratto part time. 

La “rivoluzione” passa dal manager trentino, che così si avvicinerà a casa, ma sarà necessario un uomo mercato. Sia il g.m. Alessandro Frosini, sia il d.s. Eugenio Agostinelli sono in scadenza. Frosini ha avuto qualche contatto con Milano, ma è evidente che preferisce restare a Verona, dove vive la famiglia. Agostinelli non ha il pedigree di Frosini, ma è un profondo conoscitore dei giocatori, con apprezzate qualità di scouting. 

Se la Scaligera vuole allestire una struttura in grado di essere poi pronta per il salto di categoria una sola figura dirigenziale di questo tipo non sarà sufficiente. Dall’inizio di questa stagione il club di via Cristofoli ha visto andarsene il responsabile marketing, Andrea Sordelli, sostituito da Nicola Tolomei, durato due mesi e poi finito a Rieti a fare il gm. Anche il responsabile della comunicazione, Giampaolo Zaffani, ha passato la mano a stagione in corso, lasciando il testimone a Matteo Ardit. E alla fine di questa stagione lascerà anche il responsabile della biglietteria e dell’Academy, Fabio Crivellaro. 

La proprietà non si é mai tirata indietro, rispettando tuttavia rigorosamente il budget. L’anno scorso in serie A era sui 3 milioni e mezzo, saliti a 3,8 per i soliti imprevisti. Pistoia quest’anno è andata ai playoff spendendo anche meno? Bravi, ma i paragoni non portano da nessuna parte.

E’ necessario guardare avanti e avere da subito le idee chiare. Perché anche nel roster si annuncia una mezza rivoluzione. Via sicuramente DeVoe, anche Buva non resterà e su Murphy sono in corso ragionamenti. Giusto puntare sui giovani e sulla crescita progressiva, come è stato fatto con Udom, ma per il salto di qualità occorrono anche giocatori fanno concretamente e costantemente la differenza nella categoria. Vien troppo facile fare i nomi degli ultimi giocatori visti: Notae, Horton e Alibegović. E non va dimenticato che il campionato a girone unico proporrà 38 partite, i playoff con le migliori che dovranno aspettare il primo turno e secondo turno con partita secca. L’ennesima follia della premiata coppia Fip-Lnp. E la Tezenis troverà sul suo cammino squadre come Pesaro e Brindisi, fresche di retrocessione.

L’ultimo pensiero è per i tifosi della Verona dei canestri. Presenza e sostegno non sono mai mancati, dal Palaolimpia fino a Lecce e Trapani. Si meritano un piatto più gustoso.

Buona vacanze e buon basket a tutti. 

9 commenti - 2.258 visite Commenta

Renato

Mi pare ci sia un errore: la gara secca dovrebbe essere nei play-in, mentre tutte le serie playoff al meglio delle 5, no?

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Mentre si giocano i play-in le squadre dalla 2ª alla 7ª dovranno aspettare i due turni, restando ferme dal 27 aprile all’11 maggio, trovandosi poi ad affrontare squadre che hanno già giocato le due partite secche.

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jes

Con 20 squadre direi che è un male necessario.
Altrimenti si rischia di trovarsi con troppe squadre che già a molte gare alla fine non hanno più nulla da chiedere al campionato con relativi risultati falsati.
Si tratterà di un anno poi sicuramente diminuiranno le squadre ulteriormente (da come avevan detto.

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Maurizio

Premetto: ciascuno è (o dovrebbe esserlo..) esperto nel suo campo.

Io faccio lo psicologo.
E mi metto nei panni di un qualsiasi giocatore di basket che, nell’epoca post mediale in cui viviamo, se contattatato dalla Scaligera, abbia intenzione di capire di che pasta sia la sua futura proprietà.
Alzi la mano chi, di noi tifosi, prima della sfida con Trapani, non abbia dato una sbirciatina sul web alla ricerca di notizie su questo tal “Antonini” neo patron della società di basket siciliana.

Ebbene l’intervista di Poli al nostro presidente di ieri fa accapponare la pelle: non si sa se ridere o se piangere. Sicuramente una qualsiasi persona normale NON verrebbe certo a Verona dopo il video (che, vi assicuro, ha già fatto il giro nei social tra gli addetti ai lavori ed i tifosi!) patetico che ci è stato presentato.
Poi ci chiediamo perché i giocatori non vogliano venire a Verona, nemmeno – a suo dire – dietro lauti compensi. Ma vadano invece a Trapani, o, come pare (vedi Gentile Alessandro), a Torino, o a Trieste o a Udine.
Se il “paron” non aveva voglia di dare dichiarazioni, non sparava minchiate a vanvera perché la televisione o il web non sono l’aia di casa sua.
Poi se uno guardasse la seria, compassata, anche condivisibile intervista che ha rilasciato Pedrollo figlio la stessa sera (ieri…) in sala stampa, verrebbe da chiedersi quale se non ci sia della “bipolarità” all’interno della stessa stanza dei bottoni della società.

Mah….una buona estate a tutti, con la speranza che la società si rinforzi e che possa valorizzare, così come invece mi è parso non abbia sufficientemente fatto Ramagli quest’anno, qualche baldo giovane dei due o tre di cui si sente parlare tanto bene nelle giovanili…ma che non si sono (possibile Ramagli?!) alzati dalla panca nemmeno con l’ultima in classifica nella stagione regolare.

PS: personalmente, da tifoso abbonato e sempre presente, porterò nel cuore a lungo quello sfogo oltremodo fuoriluogo, esagerato ed ingiustificato di Ramagli. Farsi dare del “C…” solo per il fatto che si era pensato ad una coppia (niente male, tra l’altro, senza l’insignificante cosiddetta guardia americana Devoe) Buva-Murphy così platealmente, ha segnato non pochi sostenitori realmente appassionati. Ramagli, le si poteva perdonare tutto, anche quello sfogo fuori controllo nei nostri confronti.

Ma bastavano, a mente lucida, delle sue scuse nei confronti di chi ha sostenuto lei e la sua squadra. Invece quell’alterigia e quel suo senso di essere al di sopra di tutti e tutto è una macchia che non le si addice. Anche perché, venerdì alla presentazione della partita, lei non aveva segnalato l’infortunio.

Poli ed Antolini hanno, il giorno stesso della partita, scritto e detto che pareva scontata (andate a rileggervi o a risentirvi il video…) la coppia Buva Devoe…. Se la società ed i giornalisti vogliono fare pre tattica, poi i “membri maschili” non siamo certamente noi.

Buone vacanze anche a lei, Ramagli, ne ha bisogno per ritrovare un po’ di quel senno per cui si è fatto conoscere.

PSS: io manderei via il preparatore atletico: mai sentito in tutta la storia di un club così tanti improvvisi infortuni. Tutti, ma proprio tutti, hanno avuto acciacchi fisici di ogni genere…. Per di più tutti o quasi in allenamento….

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Andrea

È finita come pronosticato e come già chiaro da tempo.
Un play che fa pochi assist, che vede poco il gioco di squadra, che non imbecca l’uomo libero, che non imposta uno schema e che ha pochi punti nelle mani. Tanta grinta ed energia, ma poco fosforo e idee confuse, visto che passava la pala solo se non riusciva ad entrare in terzo tempo.
Una guardia americana che, francamente, non solo non è mai stata leader, ma neppure ha svolto il suo dovere (fare punti) se non per (troppo pochi) sprazzi sporadici.
Un’ala grande come esposito che fa tutto bene a parte che metterla dentro (solo ieri abbiamo visto – finalmente – una schiacciata degna della sua fisicità ed atleticità)… anche solo, anche sotto canestro, con lui la palla spesso pare proprio non volerne sapere di entrare.
Gazzotti chi? Vedere giocare (e vincere) e tirare Candussi, fa rimpiangere chi lo ha prima umiliato in panca per 7 mesi filati, lo scorso anno, poi non ne ha riconosciuto il merito di uomo spogliatoio e l’ha lasciato per uno che francamente…
Quando Poli ti pronostica una trattativa avviata con Cantù per Bucarelli ed invece ti arriva, si da Cantù, ma Stefanelli, ti accontenti e gli dici grazie, a stagione conclusa, per l’impegno e la tenacia profusa. Ma altrettanto, resta la consapevolezza di avere uno che di canestri ne fa gran pochi.
Udom ha fatto vedere che è in crescita e che su di lui ci si possa lavorare. Bartoli junior era venuto per fare il terzo play e si è trovato investito di un ruolo da protagonista (vedere suo cugino adorato ieri in tribuna ci ha fatto tanto piacere…perché quello si che è un vero signor play) per cui oggettivamente non è ancora pronto. Il fratello Saverio è stato in infermeria tutta la stagione: ma perché nessuno mai chiaramente – ne stampa, ne società – ci ha chiaramente detto di cosa è afflitto?
E perché allora, se lo si sapeva che era irrecuperabile per i play off, non si è optato per un cambio, finche lo si poteva fare? Mah…pare che la società alle volte custodisca il quinto segreto di Fatima!
Qualcuno poi vuole spiegare a chi, come me, da sopra alla panchina, ha assistito alle litigate tra Buva e la panchina? E come Ramagli intende procedere con un pubblico fatto, a suo dire (molto discutibile, viste le dinamiche) da cetrioli? Certe cadute di stile, verso quei pochi (qualcuno in società ha notato che ieri si è fatto il record negativo di pubblico per una semifinale di play-off a Verona negli ultimi 10 anni?…) che ancora vengono a divertirsi (poco) ed a soffrire (tanto) al forum stona molto con la persona che eravamo abituati a conoscere?
La sua conferenza stampa del post-partita di gara 2 con Milano dove elenca le sue qualità ed i suoi obiettivi raggiunti, sono da oratore da strapazzo. Tra l’altro mi risulta che il primo turno dei play off l’abbia sovente raggiunto anche chi lo ha preceduto. Forse un bagno di umiltà (…e forse, aggiungo umilmente, anche di gratitudine) nei confronti di chi, nonostante le tante promesse mancate, disilluse, proclami, scuse e inettitudini di una società che a tratti, lo scorso anno è stata in balia di una pochezza manageriale incredibile, ce lo meritiamo anche noi, Ramagli, cosa dice?!
Ha ragione lei, Poli carissimo, nel dire che a nulla vale fare confronti con società come Pistoia, Scafati e Cremona che, pur tuttavia, per un’indubbia gestione sia tecnica che manageriale, a differenza di Verona, hanno mantenuto la categoria. Ma andare, altrettanto, a studiarne le ragioni per fare un serio esame di coscienza ed una sana autocritica, sarebbe compito di chi, come i Pedrollo, sganciano da anni soldi e fatica per la Scaligera.
Alle persone che si scelgono si chiede competenza: il mancato tempismo nell’acquistare a tempo debito, la scelta infausta di prendere determinati giocatori, l’incapacità di attrarne altri in una pur solida piazza e bella città come Verona, ti fa dedurre che è troppo facile (e non sano) andare avanti senza interrogarsi realmente sul “cosa non ha funzionato.
A settembre, proprio Poli scrisse che questa squadra (quella che ha giocato le due partite di Trapani in trasferta) era stata scelta e voluta da lui. Che questa squadre, cito, “gli piaceva enormemente” …. “Ammazza” … il campo ha decretato il valore della stessa: zero leadership, scivoloni con le ultime della classe, giocatori che rescindono, perché in contrasto con la società, preparatori atletici che ne hanno azzoppato uno alla settimana (complimenti: io rivedrei la preparazione atletica…!), bollettini medici da gita a Lourdes, obiettivi (non serviva forse, come ampiamente ci avete scritto voi della stampa, una guardia ed un play per i play off?) mancati e palazzetto semideserto decretano questo come un anno di trapasso, senza infamia e senza lode. Tanto più che, ad oggi, dopo la cocente retrocessione dello scorso anno (cito Pedrollo senior dopo la rinuncia alla serie A1 nell’anno – irripetibile – in cui ce l’avevano regalata: “non la voglio regalata perchè non voglio andare in A1 impreparato: voglio andarci per rimanere e non per essere una meteora”….whow!), la classifica dice che quest’anno siamo arrivati ottavi di una serie A2 che ha sempre – sempre – avuto come seri protagonisti altri club).
L’anno prossimo la prima andrà in A1 diretta, mentre altre 8 squadre se la giocheranno ai play-off: sarà una A2 formata da squadre molto competitive, dove alle già attualmente indomiti club di A2 che non riusciranno a salire quest’anno, si aggiungeranno probabilmente le due Livorno e squadroni con desiderio di rivalsa come Brindisi e Pesaro. Ci sarà da divertirsi. Gli sponsor, così come accaduto in questi ultimi anni, risponderanno presente, il pubblico (anche ieri…), si farà sentire, l’apparato societario deve riattrezzarsi. E far vedere, da chi sceglierà gli atleti della prossima stagione a chi li allenerà, che la scaligera è, nei fatti, una squadra fatta da persone competenti.
Da tifoso, mi auguro che la piazza si riaccenda e che abbia vita nuova!

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Armix

Una mezza rivoluzione ?
Sarebbe forse stata meglio un’intera rivoluzione. Cosa che a mio avviso andava comunque fatta ad esito della retrocessione.
La convinzione diffusa è che come al solito non cambierà nulla, ma voglio essere (ancora una volta) ottimista per cui mi immagino già la conferenza di stampa di presentazione di Trainotti
Pedrollo senior dira’: abbiamo capito che per dirigere una squadra di basket servono professionisti cui la proprietà deve dare carta bianca; il basket a Verona è un bene della collettività e noi umilmente cercheremo di farlo crescere e consolidare per lasciarlo, se serve, a chi potrà garantire quello sviluppo che autonomamente non potremmo garantire
Pedrollo junior: abbiamo individuato nella figura di Trainotti la persona che conosce il basket e che potrà portare avanti un progetto serio di sviluppo della base societaria e della base degli sponsor in ottica di portare Verona nella categoria che merita e li possa rimanere stabilmente
Ramagli a quel punto dirà’: allenerò la squadra che il GM e il DS mi metteranno a disposizione e seguirò perché possa esserci l’inclusione in pianta stabile nel roster di elementi delle giovanili che avranno minuti importanti. Non ci accontenteremo mai di avere raggiunto una semifinale, ma il nostro obiettivo deve essere sempre quello di competere al massimo delle nostre possibilità

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Franchellas

Ennesima stagione insulsa, zero capacità di programmazione, zero competenza, presunzione a pacchi…Pedrollo e Ramagli senza idee e svuotati…il confronto con il volley sarà sempre più impietoso…un consiglio anche a Mario senza presunzione : un po’ più di critica costruttiva ogni tanto può aiutare da chi conosce il basket …

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Fedro

Normalmente non condivido Mario Poli ma in questo caso sono pienamente d’accordo ps meglio non intervistare più Pedrollo fa solo danni d’immagine con certe esternazioni che vorrebbero forse far ridere ma invece fanno tanta tristezza

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Stefano

C’è poco da rammaricarsi, purtroppo. Abbiamo perso molte partite in questo campionato contro squadre di seconda fascia, nonostante avessimo dominato quasi sempre per tre quarti della partita, per poi farci raggiungere e, in alcuni casi, perdere. (A onor del vero, va ricordata la rimonta contro la Fortitudo.)

Il campionato di A1 non è stato sufficiente per riflettere sulle scelte dei giocatori, come nel caso di Wayne Selden, che alla seconda partita è scappato e non è stato adeguatamente rimpiazzato, oppure di Holmann, che secondo me non era male, ma, sapendo di essere (forse) destinato al taglio, ha giocato con malavoglia.

Quest’anno si è ripetuto più o meno quanto accaduto l’anno precedente, e noi tifosi ci aspettavamo molto di più. Tuttavia, il roster di questo campionato non era poi così male; abbiamo sconfitto tutte le big del nostro girone in casa e abbiamo vinto al PalaDozza. Con un piazzamento diverso (5° o 3° posto), avremmo potuto competere meglio. Trieste ha fatto bene i calcoli, tenendosi a debita distanza dal 4° posto per evitare Trapani, e ha affrontato Forlì.

Mi auguro che la famiglia Pedrollo, per il prossimo campionato di A2 con 38 squadre e promozione diretta per la prima classificata, sia meno cinica riguardo ai dettagli organizzativi e ci regali almeno una finale.

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