Michelino dalla Florida per una domenica non ha fatto il…santo e la Tezenis è caduta inopinatamente sul campo di Imola, una delle due squadre ancora al palo.
Conferma n. 1: questo campionato è molto livellato (verso il basso) e si rischia grosso anche contro squadre mediocri, basta vedere anche gli scivoloni in cui è incappata la superfavorita Virtus Bologna. Così Roseto, partita per salvarsi, guida la classifica assieme a Treviso e Ravenna.
Conferma n. 2: basta un americano con i fiocchi (Adam Smith) e molti problemi sono risolti, anche se hai una squadra rivoluzionata. Verona ha cambiato quasi tutto ed è ancora alla ricerca degli equilibri, ma se “San Frazier” incappa nella prima serata storta, Portannese continua a pasticciare e DiLiegro non entra in partita diventa difficile contro chiunque.
Conferma n. 3: le difficoltà contro la zona (sebbene Frates sia stato costretto a schierare un quintetto con 4 piccoli), con ripetuti tiri forzati allo scadere dei 24” e una valanga di palle perse, hanno evidenziato la mancanza di una regia lucida. Robinson (giocatore con mezzi fisici devastanti, gran difensore, che a Imola ha segnato con buone percentuali ma ha gestito malamente diversi palloni), sembra rendere meglio con Brkic piuttosto che con Totè, ma il giovane talento veronese appare un po’ depresso, forse ha solo bisogno di sbloccarsi e lo stesso coach Frates lo ha sollevato dal peso di troppe responsabilità e nelle ultime due gare è partito dalla panchina.
Conferma n. 4: in questo campionato la grinta, l’energia, il celebre “animus pugnandi” fanno la differenza e rappresentano un valore aggiunto. Qualità che non vanno d’accordo con le ingenuità veronesi. Ma bisogna avere pazienza, per ora…
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