“Lo sciocco ha mille certezze, il saggio non ne ha alcuna”. (Proverbio cinese)
Il problema di Maganza è serio e al momento non ci sono certezze sui tempi di recupero. E’ invece certo che la Tezenis con l’attuale assetto paga dazio a rimbalzo ad ogni partita. Contro Ferrara i giganti gialloblù sono stati bravi a ridurre il gap che nel primo tempo era stato pesante.
L’impressione è che non si possa andare avanti così a lungo. Curtis Nwohuocha merita un monumento (come dimostra ignoranza cestistica qualche tifoso che lo ha bollato come mediocre), ma un giocatore arrivato per essere il quarto lungo nelle rotazioni (dietro Maganza, Udom e Totè) e giocarsi una manciata di minuti, si è trovato proiettato titolare, con un minutaggio consistente.
E’ evidente che diventa molto complicato e rischioso andare avanti così, vincendo in casa (quando va bene) e perdendo fuori. Il presidente Pedrollo ha dichiarato che un nuovo lungo sarebbe dovuto essere in campo già contro Ferrara, però il mercato sembra offrire ben poco. Chi ha un lungo se lo tiene stretto. Né si può rivoluzionare l’assetto della squadra, cercando uno straniero che comunque dovrebbe essere già vistato.
Così lo staff tecnico fa quadrato attorno ad un gruppo che ha margini di miglioramento (Toté deve ancora risorgere) e cercherà di trovare la sua forza nell’unità e nella compattezza. Riempiendo ogni spazio del campo. Ma non sarà facile. Senza dimenticare che dopo Ravenna la Tezenis era in zona playout.
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