L’anno scorso la Tezenis in una stagione piuttosto ondivaga (per usare un eufemismo), batteva le grandi al Palaolimpia per cadere puntualmente in trasferta e faticare in casa contro avversarie meno titolate. Dopo quattro partite giocate (tra le quali una cancellata) finora i giganti di Ramagli hanno mostrato due volti: forti con carattere e personalità sul parquet amico, arrendevoli con debolezze e troppe pause lontano da Verona.
L’impressione è che la squadra sia ancora un po’ un laboratorio. Ma il tempo del rodaggio ormai deve finire: Westbrook sta dimostrando di avere punti nelle mani, mentre su Lawal si potrebbe scommettere che vincerà la classifica dei rimbalzisti. Come ho già fatto notare, se segnasse anche un ventello per gara non avrebbe girato il mondo calcando pure i campi libici.
Dopo il match interno con Capo d’Orlando ci saranno tre trasferte (inframmezzate dal “partitone” al Palaolimpia con Bologna) contro squadre non di prima fascia: Brescia, Imola e Trento. Un ciclo-chiave per capire quando lontano e quanto in alto potrà andare la Verona dei canestri.
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