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A TESTA ALTA

“Chi non è soddisfatto di ciò che ha non sarebbe soddisfatto neppure se avesse ciò che desidera”. (Socrate)
Sono state belle giornate, niente da dire. Era tanto tempo che al Palaolimpia (per una volta chiamiamolo ancora così) non si respirava un clima da grandi eventi. Tipo serie A, direbbe mia figlia nello slang dei millennials.
Abbiamo applaudito il Gallo (inteso come stella Nba dei Clippers, non la mascotte gialloblù), abbiamo riabbracciato vecchi amici come Andrea Mazzon, Pippo Faina e Bruno Arrigoni; ci siamo emozionati con i giganti gialloblù.
La Tezenis ha superato l’esame, migliorando non solo tutti i risultati della stagione precedente, ma consolidando il legame con il pubblico. I ripetuti sold-out (con il record contro Jesi, a 16 anni dalla sfida con il Barcellona in Eurolega) testimoniano che il progetto della Scaligera Basket procede bene.
Resta da vedere chi la dice giusta tra il vicepresidente Giorgio Pedrollo, che ha indicato la prossima stagione come il culmine del programma triennale che vorrebbe puntare a riportare Verona in serie A, e coach Luca Dalmonte, che ha parlato di “anno zero”.
Una cosa è sicura. Nel campionato 2018/2019 ci saranno tre promozioni: la prima classificata dei due gironi e la vincente della finale dei playoff. E ad Est due squadre tra Fortitudo, Treviso e Trieste (addirittura tre nel caso di promozione di Casale) si ripresenteranno con rinnovate ambizioni, Udine vuole affidarsi a Menetti, artefice degli exploit di Reggio Emilia, per puntare al massimo campionato. Insomma anche la prossima stagione si annuncia dura e crudele. Ma intanto la Verona dei canestri è uscita a testa altissima.

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