Ho sempre trovato inopportuno che la pubblica amministrazione spenda soldi per finanziare squadre sportive professionistiche o semi-tali. Non mi è mai piaciuto che la Regione Sardegna o la Sicilia foraggiassero il Cagliari o il Palermo, né trovo corretto che un fiume di denaro si riversi dalle casse del Trentino (o delle rispettive province autonome) verso le squadre del territorio, volley tricolor-europeo-mondiale compreso.
E’ l’autonomia, bellezza! D’accordo. Allora parliamo delle nostre squadre. Il Comune ha dato una grossa mano e la Marmi Lanza si è iscritta al campionato. Non vedo dove sia la novità, alla fine dell’ennesimo tormentone all’insegna dell’allarme-scomparsa, infarcito di lamenti e piagnistei. Dejà vu.
2012: minaccia di portare la squadra a Montichiari. 2011: difficoltà nelle pratiche per l’iscrizione. 2010: rischio di non fare il campionato. Ormai non ci crede più nessuno, se non che questa volta i problemi c’erano davvero, e grossi. Poi improvvisamente tutto si è sistemato, pagando. Con quali soldi non è dato sapere, visto che fino a 24 ore prima tutti piangevano il morto.
Tra l’altro risulta difficile comprendere come sia stato possibile fare un buco del genere alla fine di una stagione senza retrocessioni e con la squadra arrivata all’ultimo posto.
Ma i dirigenti della Blu Volley hanno trovato il responsabile: Marco Meoni. Detto in conferenza stampa. Quando non si pagano gli stipendi sarebbe conveniente il silenzio. Invece si ha il dente avvelenato contro chi forse ha avuto la colpa far rispettare i suoi diritti, chiedendo quello che gli spettava.
Comunque sia, non trovo corretto che il Comune sganci soldi. Se lo fa attraverso le società partecipate (come Agsm e Amia) allora mi sta bene; sono Spa, per quanto a capitale interamente pubblico, e possono “investire” in pubblicità nello sport.
Ma l’amministrazione comunale dovrebbe sostenere le società dilettantistiche, che svolgono una funzione sociale nei quartieri, si basano sul volontariato e faticano e reperire finanziamenti.
Poi mi domando su che pianeta viva quel dirigente-socio che paventato 40 posti di lavoro che sarebbero andati persi. Ma quali sono i 40 dipendenti in Blu Volley? Magrini venga nell’ufficio dell’assessore Sachetto in Provincia e vedrà quanti sono i lavoratori che rischiano di perdere l’occupazione e sono costretti a campare con qualche centinaio di euro al mese.
P.S. Prometto che non farò più sconfinamenti pallavolistici…
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