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IL MAESTRO E IL PROFESSORE

“Ball don’t Lie!” (Rasheed Wallace, campione NBA 2004 con i Detroit Pistons) 

Le quattro conferme per la stagione 2020 rappresentano un record dopo le costanti “rivoluzioni” che hanno accompagnato la Scaligera Basket dopo la famigerata disfatta con Agrigento. In quel campionato, l’ultimo del triennio Ramagli, erano stati confermati tre giocatori (Boscagin, Reati e Gandini), la stagione successiva, con Crespi, l’unico sopravvissuto fu proprio il Bosca, superstite anche nell’annata seguente, la prima conclusa da Luca Dalmonte. Poi un anno fa era toccato al tandem Amato-Totè e nell’ultima stagione ancora al capitano in coppia con Udom.

Questa volta un poker di conferme attorniato da un mercato sontuoso che porterà a Verona Guido Rosselli (per il Maestro di Empoli è pronto addirittura un biennale: che coppia con il Professore di Macerata!), Tomassini come cambio in regia e una coppia di americani sull’asse play-guardia che si affida alla solidità difensiva e al talento offensivo di Kenny Hasbrouck e, forse, a Jermaine Love.  Un’ipotesi, quest’ultima, affascinante: non fosse altro per quel “nomen omen” che ha già fatto entusiasmare i tifosi della Verona dei canestri. Sappiamo quanto Andrea Amato (che ha preso la strada di Udine) fosse nei cuori gialloblù, ma intriga molto il salto da un participio passato ad un infinito…

Luca Dalmonte, che ha condiviso con il g.m. Giuliani tutti le scelte di mercato, dunque sgombrando all’origine quelle vocine fastidiose, alimentate soprattutto nella parte finale dell’ultima stagione, su dissapori e tensioni con Della Fiori e con l’assistente Gandini, non necessariamente per gli stessi motivi. La risposta è sotto gli occhi di tutti, la parola poi arriverò dal campo, perché è noto che la palla non mente.

Due pensierini finali. Il primo è rivolto a Franco Marcelletti,  il grande impegno profuso in questi tre anni non deve andare disperso. La Scaligera lancerà il progetto dell’Academy, proprio in coincidenza con il 20° anniversario del primo (e unico) scudetto giovanile vinto nel 1999 a Pesaro dagli Allievi di Guadagnini con l’annata ’84 + ’85. Il secondo è diretto a chi ha lapidato il Presidente per lo sfogo dopo gara-4 con Treviglio e a quelli che hanno censurato la proprietà per l’ennesimo flop: la famiglia Pedrollo ha tappato la bocca a tutti.

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