“La felicità non si trova nei soldi, ma nello spenderli” (Marilyn Monroe)
In questi ultimi 20 anni siamo stati abituati a frequentare a lungo le classiche pizzerie sotto casa. Poi siamo saliti di livello cimentandoci con trattorie via via più di qualità, fino a qualche buon ristorante. Adesso – ribadisco, dopo 20 anni – è arrivato il momento di provare anche qualche locale stellato. E le cene in certi posti costano.
Questo per dire che non bisogna stupirsi se nella nuova stagione dei canestri costerà di più andare al palasport: il menu è adeguato e le squadre stellate hanno prezzi all’altezza della loro fama.
E’ probabile che ci sia chi si attendesse rincari più contenuti, ma il budget della serie A comporta maggiori costi anche per vedere le partite. Chiudendo la discussione con la celebre battuta di un venditore d’auto inglese: “Se chiedi il prezzo di una Rolls Royce vuol dire che te la puoi permettere”.
Piuttosto teniamoci stretta la famiglia Pedrollo. Impegni sempre rispettati fino al centesimo, disponibilità costante ad affrontare eventuali extrabudget, fastidio totale per le sconfitte.
In sostanza tutta un’altra cosa rispetto a chi ha progetti ambiziosi, sostenuti però dai soldi degli altri. Mi viene in mente la campagna di crowfunding lanciata dalla Clivense, presentata come “un modello di business moderno, tipico dei top club della Premer League inglese e della Liga spagnola”. Sarebbe un po’ come se a San Bonifacio lanciassi un progetto ispirandomi alla NBA…fly down, o no? Tra l’altro dichiarando di ambire ad acquisire il titolo di serie D prima del campionato 2022/2023, obiettivo mi pare non rispettato nell’operazione con il San Martino, in Eccellenza. Tant’è, ognuno a casa sua fa come gli pare, ma continuo ad avere qualche perplessità su iniziative di questo tipo legate allo sport professionistico: chiedo i soldi agli altri e decido io.
Squadra fatta, anche quest’anno. Il g.m. Frosini e il d.s. Agostinelli hanno lavorato molto sottobraccio sul mercato americano, portando in gialloblù il trio Selden-Holman-Taylor.
Wayne Selden è il giocatore che vanta il pedigree più sostanzioso, con oltre 100 partite nella NBA e negli ultimi due anni anche la doppia esperienza in Israele e Turchia. E’ vero che nella stagione da poco conclusa ha raccolto in tutto 14 presenze tra Knicks, il campionato della mezzaluna e l’Ironi Nes Ziona, ma il talento c’è e sicuramente potrà dare un contributo di peso, oltre a garantire un’impennata di abbonamenti tra il pubblico femminile…
Aric Holman è una forza della natura, muscoli e centimetri per presidiare l’area colorata, ma anche buona mano dal perimetro. E l’avventura in Germania costituisce un buon precedente.
Chi ha decisamente meno centimetri per il ruolo è Taylor Smith, “small center” che nonostante i 197 centimetri ha sempre assicurato presenza sotto canestro, pur contro totem più grandi e grossi. Il “sarto” innamorato della carbonara, che i tifosi veronesi ricordano con la maglia di Ravenna, quando i bizantini eliminarono 3-0 la Tezenis di Luca Dalmonte nei quarti dei playoff dopo la memorabile impresa con Biella, ritrova in gialloblù Karvel Anderson: avevano giocato assieme nella stagione 2019 in Francia con il Gravelines. E Anderson su Instagram ha dato subito il benvenuto all’ex compagno.
Sul fronte degli esterni coach Ramagli si è affidato Cappelletti (che meritava di tornare al piano superiore dopo averlo mancato in due finali consecutive dei playoff) e Imbrò, scommetterà ancora sulla crescita di Udom e poi Guidone alla soglia dei 40 anni continuerà a spiegarla a tutti.
Non fa una grinza… Complimentoni!
tutto corretto…la parte che riguarda il crowfunding e la Clivense pero`, l`avrei lasciata perdere. Non si puo` liquidare in 4 righe e una battuta.
Essendo un blog dedicato al basket e non alla Clivense, la sintesi è inevitabile. Resta il fatto che la serie D “promessa” ai possibili investitori per ora slitta di un anno. Tutto qua.
prezzi alti se paragonati a quelli dell’Hellas, ma il livello dello spettacolo garantito in A è molto alto e quindi ci può stare, quanto al roster, tolte le prime 2 che fanno un altro sport e Venezia che ha fatto una campagna acquisti super, direi che ce la si gioca con tutte,
per me la A italiana di stelle ne può avere si e no una e mezza ma il prezzo richiesto dalla società è da locale tristellato, soprattutto se paragonato ad altri “ristoranti” con cui condivideremo il campionato (per un posto simil-tribuna centrale a Venezia 380, Trieste 300, Treviso 270, Tortona 325, Napoli 330)
a mio avviso hanno sparato troppo in alto i prezzi ed il risultato si vede sui numeri degli abbonati (ad oggi 1000) fatti perlopiù in gradinata, lasciando le tribune potenzialmente a disposizione dei tifosi avversari.
ah, ed una società che si appresta a frequentare un “locale stellato”, oltre che a raddoppiare i prezzi, dovrebbe EVITARE di lasciare solo 5 giorni per rinnovare il proprio abbonamento (raddoppiato) oltretutto con obbligo di presentarsi in sede per farlo (il caso dei settori est ed ovest), come se in quel periodo la gente non possa essere in ferie magari fuori città