Mai dire mai. Il basket è uno sport euclideo, come amava dire il coach-gentleman Mario Blasone, ossia chi è nettamente più forte vince, non come nel calcio dove una squadra nettamente più scarsa si chiude in difesa per 90 minuti e magari riesce a portare a casa lo 0-0.
La sconfitta subita dalla Tezenis a Rimini contro la Fortitudo dimostra che la superiorità della squadra di Crespi decantata a destra e manca (compreso il sottoscritto) in realtà è stata spazzata via al primo esame ostico, sebbene in campo neutro, sebbene contro un’avversaria ancora al palo, sebbene guidata da un 18enne, ma pur sempre capace di raddrizzare una partita fino a quel momento comandata dai giganti gialloblù
Nulla cambia riguardo alle potenzialità di Verona, e con un po’ di filosofia spicciola si può affermare che è sicuramente meglio perdere qualche colpo adesso, piuttosto che nei playoff. Il campionato si dimostra bizzarro: Trieste ridicolizzata dalla Tezenis, dopo due settimane travolge Imola; Roseto ancora incompleta, dopo il netto k.o. al Palaolimpia schianta Brescia, una delle squadre considerate al top. E nel girone Ovest la ripescata Agropoli è ancora a punteggio pieno.
Tutto questo per dire che probabilmente ne vedremo ancora delle belle, ma il break suicida di Rimini e la conseguente sconfitta con la Fortitudo sono una lezione utile per i giganti di Crespi.
Sbagliare è umano, perseverare è diabolico.
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