Un mio breve video postato su facebook per mostrare il “desolante deserto” del Palaolimpia durante la partita con Ferrara ha sollevato vari commenti. Li riassumo sinteticamente: i veronesi vanno al basket solo quando vince e fa figo andare al palasport, l’anno scorso ha lasciato un pesante segno, la partita il giovedì sera taglia una parte di pubblico, quest’anno c’è poco entusiasmo, la Tezenis non uccide il campionato come la scorsa stagione, ci sono pochi soldi e non distribuiscono biglietti omaggio, ai veronesi del basket non gliene può fregare di meno, un conto è essere tifosi ma se uno ama il basket preferisce fare allenamento o guardare l’Eurolega in tivù, è sempre stato così, i veronesi sono dormiglioni.
Tante opinioni, qualcuna condivisibile, altre decisamente meno. Ma la domanda resta sospesa e legittima.
La Calzedonia di volley contro Modena ha richiamato quattromila spettatori al Palaolimpia. Certo, una partita di cartello in A1 non è paragonabile a una partita infrasettimanale contro una squadra arrivata dalla “Silver”, ma condivido il disappunto (e anche lo sconforto, credo) del patròn Pedrollo. La Scaligera Basket ha una struttura già da serie superiore, sta cercando di investire sul marketing e nella promozione sul territorio coinvolgendo le scuole e le società (magari se lo avesse fatto anche sul settore giovanile fin da quattro anni fa sarebbe stato meglio…) e mediamente ogni domenica arrivano circa 400-500 ragazzi delle varie società veronesi con i genitori, grazie alla campagna promozionale “I like Scaligera”, affidata a Fabio Crivellaro.
E allora cosa manca? Ho l’impressione che lo “zoccolo duro” si sia ridotto un po’, probabilmente -come sostiene la nobile speaker Massimilla – la conferma si potrà avere lunedì 23 novembre, quando al Palaolimpia si sarà il big-match con Mantova. Ahi ahi, un’altra partita infrasettimanale, e di sera…
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