L’emergenza fa la forza. Possiamo rimodulare così l’antico detto, adattandolo alla Tezenis che nel momento di maggiore criticità sul fronte degli infortuni ha risposto con due vittorie del gruppo. Vittorie costruite in difesa, magari contro avversari non di prima fascia, ma va assolutamente sottolineato il merito proprio dei giganti gialloblù di avere ridotto ai minimi termini il potenziale offensivo avversario, a Legnano, come al Palaolimpia contro Ravenna, arrivata pur sempre con la chance di agganciare Verona in classifica.
Invece la squadra di Crespi si è rilanciata, grazie alla prestazione del collettivo, dimostrando una crescita nella tenuta mentale e trovando nell’emergenza nuove rotazioni con Petronio (a Legnano) e Bernardi (contro Ravenna). Giovani che forse non segneranno il canestro decisivo, ma comunque possono dare un contributo prezioso nel momento del bisogno.
Quanto al mercato, i 20 minuti d’impiego di Lollo D’Ercole nella vittoria di Sassari contro Varese (segnando i suoi 8 punti già nella prima parte della gara) appaiono come un segnale preciso che la partita su questo fronte sia chiusa. Prima la società lo avrebbe liberato volentieri, ma il giocatore ha tirato la corda lasciando cadere la proposta di Verona. Adesso il club campione d’Italia cambia indirizzo, dopo una lunga serie di n.e. per il play pistoiese. E in ogni caso, con quali motivazioni sarebbe arrivato in gialloblù?
Il problema è che la Tezenis sul mercato può cercare solo quello che invece non c’è: un giocatore italiano da quintetto, in grado di essere il sostituto di Spanghero. E soprattutto in grado di entrare nei meccanismi del gioco di Crespi, che necessitano di tempo. Per questo l’opzione di un “gettonaro” non ha senso, anche perché in giro non c’è davvero nulla. A meno che di far arrivare ciccioni, ex giocatori o rompicoglioni dei quali in Scaligera vogliono decisamente fare a meno.
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