Chi lascia la strada vecchia per la nuova, sa quel che lascia ma non sa quel che trova. Vogliamo pescare un altro detto popolare: solo chi cade può risorgere. Tutte parole, lo avrete capito, che si adattano a Fadini e all’ipotesi che resti in sella alla Scaligera Basket. Tutti avevamo già intonato il “de profundis” per il manager, al quale vanno sicuramente imputate le maggiori responsabilità per la figuraccia in questa stagione, ma che è stato pure l’unico ad ammettere le sue colpe.
Non è facile cambiare se non si è in grado di assicurare progetti chiari e soprattutto condivisi. In un momento di incertezza sulle strategie da adottare, sulle scelte tecniche, sui programmi societari, Fadini alla fine della fiera rappresenta una sicurezza. E finché i soci non si metteranno d’accordo trovando comunità d’intenti sul progetto-Scaligera, l’uomo di Udine – ormai veronese di adozione – garantisce certezza nella gestione della macchina societaria. Con buona pace di tutti. In attesa della rivincita, sul campo naturalmente.
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