Il campionato è finito, Brescia ha conquistato la promozione in serie A.
I playoff sono durati 55 giorni, tanto tempo è trascorso dalla prima partita degli ottavi di finale all’ultima della finale.
Una lunghezza a dismisura che conferma quanto assurda sia la formula di quello che, legittimamente, viene considerato il vero campionato italiano.
Per le due promozioni se ne riparlerà dalla stagione 2017/2018, il Consiglio Federale della FIP ha già l’argomento in agenda, ma è la stessa Federazione che ha deciso da un anno all’altro di accorpare due campionati, provocando questo demenziale pastrocchio con una sola promozione per 32 squadre. E’ la stessa Federazione che demanda l’organizzazione della serie A (quella vera) alla Legabasket e poi non riesce a imporsi per far spostare di una gara della finale scudetto (la finale!) in concomitanza con la partita dell’Italia agli Europei di calcio. Della serie: ormai il basket non ha più spazio sui giornali (basta sfogliarli, tantissima Nba e l’A2 confinata nelle brevi), togliamogli visibilità anche in tivù…
Eppure i beneinformati sostengono che sono le stesse società a chiedere di giocare il più possibile, perché un maggior numero di partite nei playoff garantisce buoni incassi e quindi liquidità per pagare i giocatori, che comunque sono sotto contratto fino al 30 giugno.
Sarà anche così, ma il bubbone sportivo rimane: 32 squadre sono un’enormità, una sola promozione una follia.
Ma noi siamo veronesi, tutti matti…
Lascia un commento