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ZAPATERO CI CONSIDERA LA SUA DISCARICA

C’è voluto qualche giorno, ma alla fine il bluff di Zapatero e dei suoi ministri è stato scoperto. Il bluff, cioè il finto sdegno progressista contro un governo italiano, xenofobo e razzista, che si appresterebbe ad organizzare espulsioni di massa di clandestini e rom. In particolare la ministra spagnola Bibiana Aido sembrava sul palco assieme a Beppe Grillo quando diceva che a Berlusconi serve uno psichiatra e che lei è pronta a pagargli le visite (a dire il vero di pagare Grillo non si sarebbe mai offerto…)

Il primo a scoprire il bluff è stato Javier Moreno direttore de El Paìs (l’equivalente spagnolo di Repubblia) che proprio intervistato da Repubblica ha spiegato come Zapatero, avendo adottato lui negli ultimi mesi misure molto più restrittive (cioè di destra) contro gli immigrati, abbia voluto rifarsi un’immagine con la sua sinistra interna sparando contro il nostro governo, contro Berlusconi e Maroni.

L’altra osservazione fondamentale per scoprire il bluff zapateriano l’ha fatta Massimo Franco sul Corriere scrivendo. “Madrid ha paura che un indurimento delle leggi da parte del governo di Roma faccia rifluire le rotte dei clandestini nel Mediterraneo di nuovo verso le coste spagnole”.

Questo è il nocciolo di tutta la faccenda. Finché la linea era quella irresponsabile-buonista-accogliente dell’ex ministro Paolo Ferrero, gran parte dei disperati dell’Africa si riversavano verso le nostre coste. Ed alla Spagna andava benissimo. Se oggi il tam tam diffonde la notizia di un giro di vite italiano c’è, dal punto di vista spagnolo, il pericolo che le rotte dei clandestini rifluiscano verso la penisola iberica; e che Zapatero sia nuovamente costretto ad ordinare di sparare come a Ceuta e Melillia o ad organizzare blocchi navali attorno alle Canarie. Sarebbe la fine dello scaricabarile verso l’Italia. Non saremmo più la sua discarica. (Avviso per i frequentatori trinaricciuti del blog: non considero i clandestini rifiuti da mandare in discarica, sottolineo come Zapatero consideri il nostro Paese discarica per i problemi spagnoli)

E noi questo, realisticamente, possiamo aspettarci dal decreto Maroni: il segnale di un giro di vite che arrivi al tam tam dell’immigrazione clandestina informandola che non accettiamo più passivamente di essere il ricettacolo dei disperati.

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