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LA GOMORRA DEL PALLONE INSEGNA…

 

Puntualmente sono già stati scarcerati i pochi fermati del branco protagonista della “Gomorra del pallone”: cioè dell’assalto al treno alla stazione di Napoli e poi allo stadio Olimpico di Roma. Decisione “perfetta”, la scarcerazione immediata, per confermarli nella certezza dell’impunità e quindi per mettere questi guappi e i tanti loro simili nella condizione di perpetrare la violenza all’infinito. “Perfetta” anche la motivazione addotta il giorno prima dai responsabili delle forze dell’ordine che hanno assistito immobili ed anzi accompagnato il duplice assalto: “Non siamo intervenuti per evitare il peggio”. Imbecilli: è proprio non intervenendo che si crea il peggio, altrochè evitarlo. Quando lasci che venga occupato un edificio e creato un centro sociale – e non intervieni subito a sgombrarlo per paura degli scontri e delle critiche, e non denunci e non fai condannare al piu presto tutti gli occupanti – succederà che questi andranno ad occupare le case pubbliche e pretenderanno di decidere loro a chi assegnarle; pretenderanno di essere loro a stabilire chi può manifestare perchè “democratico” e chi no; si sentiranno sempre più i padroni delle città. Di peggio in peggio, come accaduto a Padova, a Venezia, a Bologna, a Roma (anche con i centri sociali della destra). E lo stesso vale con i guappi delle varie tifoserie: dovevano essere randellati subito, dovevano subire condanne esemplari. Invece, “per evitare il peggio”, si resta a guardare mentre agiscono indisturbati e sempre più tracotanti.

Oso ricordare che chi dirottò un traghetto, in modo soft senza né minacce né violenze, per andare a protestare sul campanile di San Marco, fu condannato ad anni di carcere. La turba dei guappi napoletani ha dato l’assalto ad un treno, se ne è impossessata terrorizzando e minacciando i passeggeri, pestando i ferrovieri, a Roma è salita su quattro autobus (messi premurosamente a loro disposizione, come si fa con i rapinatori di banca che minacciano di uccidere gli ostaggi se non hanno garantita la fuga), ha dato l’assalto allo stadio sfondando i cancelli ed andando a prendere posto dove voleva. Su centocinquanta circa ne sono stati fermati sei e subito rilasciati. Possiamo chiedere che tutti e centocinquanta vengano trattati minimo come i Serenissimi?

Come dimostra la vicenda inglese degli hooligans, un Paese serio riesce a riportare alla civiltà in poco tempo e in via definitiva questi animali. Bisogna colpire col pugno di ferro anzitutto i loro complici, cioè le società calcistiche; colpirle duro nel portafoglio; quando invece continuiamo a foraggiarle con sconti e dilazioni fiscali o con diritti televisivi garantiti dalla Tv di stato, cioè dalla politica. Un presidente come De Laurentis, che si è detto dispiaciuto per i disagi subiti dai suoi tifosi guappi, va radiato a vita dal mondo del calcio. E poi bisogna usare il pugno di ferro con i protagonisti della violenza. Usarlo subito e con la massima decisione, perchè solo così si evita il peggio.

Un Paese serio, dicevo. Ma il problema è tutto qui: non siamo un Paese serio. Non abbiamo uno Stato capace di garantire la sicurezza ed i diritti dei cittadini (nemmeno dei passeggeri di Trenitalia). Adesso che parliamo di guappi, di Gomorra del pallone, cioè dei nostri violenti, e non di rom né di romeni né di magrebini, possiamo finalmente capirlo invece che nascondere tutto dietro la cortina fumogena del razzismo: siamo un Paese impotente, incapace di fronteggiare qualsiasi emergenza di ordine pubblico, sia straniera che italiana. Ed è naturale che un Paese, che non riesce a mettere in riga nemmeno i guappi del calcio, oltre che essere storiamente in balia delle mafie, diventi la terra d’elezione della feccia dei quattro continenti. Feccia che, ovviamente, evita la concorrenza e quindi si installa di preferenza nelle regioni non controllate dalle mafie, cioè al Nord e al Centro.

Si capisce così quanto poco senso abbia fare i confronti statistici e dire che la Germania ha milioni di immigrati in più, che in Svizzera sono già il 20%. Dimenticando di aggiungere che questi sono Paesi seri, dove è impensabile che una banda di ultràs si impossessi impunemente di un treno. In Germania possono vivere 4-5milioni di turchi, perchè vivono da tedeschi nel rispetto delle leggi. Da noi bastano cento magrebini o centocinquanta guappi per metterci alla corda.

 

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