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IL CAVALIERE DELLA MANCIA E L’IMPERO BRITANNICO

 

 

Complimenti al Manifesto che titola oggi in prima pagina “Il Cavaliere della mancia”. Uno dei titoli più azzeccati, quasi al livello del mitico “Pastore tedesco” con cui il quotidiano comunista uscì all’indomani dell’elezione di Benedetto XVI°. Ammettiamo che è così: il bonus natalizio del governo Berlusconi alle famiglie meno abbienti è solo una mancetta. Rendiamoci però conto che è l’unica misura che un qualunque governo italiano possa varare.

Nel nostro Paese infatti non ci sono risorse per pensare a manovre da New Deal, ma solo per elargire qualche mancetta, qualche sussidio ai più poveri. Il nostro Paese ha il fiato corto. Il fiato corto come certi malati di cuore che trattengono troppi liquidi: sono sempre più deboli, si stancano al minimo sforzo, gli manca letteralmente il fiato. L’unico intervento efficace per questi malati è somministrare loro un diuretico che, liberandoli dei liquidi in eccesso, da loro sollievo e riporta la respirazione a livelli più accettabili.

I liquidi in eccesso che stanno soffocando il nostro Paese sono la spesa corrente, che rappresenta una percentuale spropositata nel bilancio sia dello Stato che degli enti locali. L’unico diuretico in grado di ridare fiato e liberare risorse sarebbe quello che espellesse qualche centinaio di migliaia di pubblici dipendenti. Ma è impossibile somministrarlo. Quando Berlusconi dice che vedrà se è possibile detassare le Tredicesime, e mette le mani avanti aggiungendo che farlo sarebbe “molto oneroso”, ci fa capire che basta questo modesto gettito mancante a mandare in crisi i conti dello Stato. Deve rinunciare ad ogni seria riduzione fiscale, che è la base di qualunque rilancio economico, perchè con la nostra spesa corrente non possiamo permettercelo.

Un New Deal sarà possibile negli Usa di Obama. Il quale ha già annunciato che ridurrà le tasse al 95% degli americani, e senza nemmeno abrogare i tagli delle tasse voluti da Bush per i super ricchi. E contemporaneamente da seguito ad investimenti pubblici megagalattici: centinaia di miliardi di dollari per salvare Wall Street, per rilanciare l’economia, per ampliare il welfare, per potenziare l’istruzione. Come è possibile da un lato incassare di meno con il fisco e dall’altro aumentare gli investimenti? E’ possibile perchè gli Usa non sono soffocati dalla spesa corrente, perchè hanno un apparato pubblico infinitamente più snello del nostro; perchè possono anche affrontare spese spaventose, come per la guerra in Iraq, ma sono spese straordinarie che oggi ci sono e domani cancelli e indirizzi in tutt’altri settori. Negli Usa il diuretico è all’ordine del giorno, e un New Deal è sempre possibile.

Un ultimo dato per comprendere l’abisso nella concezione dello Stato che storicamente ci separa dal mondo anglosassone. Un dato che ho trovato nel volume di Niall Fergusson, “Impero”, che racconta la storia di quell’impero britannico che arrivò ad estendersi su un quarto della superficie terrestre. Il più grande impero della storia. E sapete quanti erano i funzionari inglesi incaricati di amministrarlo? Un migliaio circa! Metà dei pubblici dipendenti del Comune di Padova o di quello di Verona. Tanti quanti ne assumiamo noi per gestire una comunità montana.

Quindi in questa nostra situazione ce già da meravigliarsi che rimangano risorse per una mancia, per un po’ di carità ai poveri sotto Natale.


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