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NORD-SUD IN ROTTA DI COLLISIONE

Lo scenario più corretto dell’Italia uscita dalle urne credo l’abbia fatto oggi sul Corriere Angelo Panebianco: Nord e Sud sono in rotta di collisione.
Il Giornale aveva confrontato le due mappe. Quella tra la larga maggioranza dei voti 5 Stelle al Sud e l’altra coi confini dell’allora Regno delle due Sicilie dei Borboni. Ma si può fare anche un altro raffronto: tra i voti presi al Nord dal centrodestra e l’allora Lombardo Veneto degli Asburgo.
La realtà è che si profila oggi una spaccatura simile all’Italia preunitaria.
Scrive Panebianco: “E’ certo che un gruppo politico fortemente meridionalizzato qual è oggi il Movimento 5 Stelle dovrà tentare di ridistribuire risorse verso il Sud…E’ altrettanto certo che le zone produttive del Paese resisteranno ad un simile tentativo di ridistribuzione della ricchezza e che di questa resistenza non potrà non farsi interprete una coalizione così nettamente nordista qual è il centrodestra”.
Quindi le contrapposte risposte da dare al proprio territorio elettorale escludono (escluderebbero) un governo 5 Stelle-Lega.
Sempre Panebianco osserva che fin’ora l’Italia ha avuto sempre un “federatore”, cioè un leader, un partito, impegnato a tenere assieme le diverse aspettative di Nord e Sud: per decenni la Dc, poi Berlusconi (che infatti prendeva voti sia qui che in Meridione), lo stesso Renzi quando parlava di “partito della nazione”.
Oggi quel federatore non c’è più. E per questo si prospetta una rotta di collisione senza precedenti tra Nord e Sud.
La soluzione – tanto paradossale quanto impraticabile – sarebbe che Mattarella desse due incarichi: a Di Maio per il governo del Sud e a Salvini per il governo del Nord…
Dopo di che un qualche governo o pastrocchio di scopo salterà fuori. Ma la profonda spaccatura resterà e non potrà che accentuarsi.

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