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RAUTI, FINI E ALTRI FUNERALI

Dovevano essere solo i funerali di Pino Rauti, quelli celebrati in piazza Venezia a Roma: sono diventati anche i funerali politici di Gianfranco Fini. Il popolo di destra lo ha infatti accolto con sputi, schiaffi e grida “Traditore! Sei come Badoglio!”. Si può pensare che fossero solo i nostalgici della destra neofascista che fu, gente che non capisce come ci sia l’esigenza di rifondare una moderna destra europea anche in Italia.
Peccato che Fini abbia abiurato il passato (“fascismo, male assoluto”) senza però riuscire a far nascere questa nuova destra europa. Ed è quindi tempo di esequie anche per lui.
D’altra parte qual è il leader della Prima o della Seconda Repubblica che non stia per diventare cliente delle pompe funebri? Berlusconi è già inumato ad Arcore. Casini vi sembra in buona salute? Di Pietro è sepolto dal crollo dell’Italia dei Valori Immobiliari. Per Vendola è pronto un posto nell’ala di sinistra del Vittoriale. Bersani forse sopravviverà, magari perchè leader davvero non lo è mai stato…
Intanto Libero scrive che Flavio Tosi potrebbe essere il Renzi del centrodestra. Di certo il sindaco di Verona è l’uomo nuovo che ha rifondato la Lega. E non è una questione anagrafica: lo stesso dicasi dell’altro Flavio, il sindaco di Padova Zanonato.
Stringendo l’orizzonte al nostro Veneto solo i due Flavi sembrano avere la capacità di guardare al futuro, ai nuovi assetti di governo del territorio: dar vita alle due grandi aree metropolitane Orientale e Occidentale.
Un progetto che non solo porterebbe alla cancellazione completa di tutte e sette le vecchie province venete, ma allo svuotamento della stessa Regione. Innovazione politica autentica.
Concludendo con una battuta (ma non troppo) potremmo dire che oggi i due Flavi sono vivi e uniti nella lotta…per rottamare Luca Zaia!

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