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IL SOFFITTO BASSO SOFFOCA I TALENTI

Pierluigi Magnaschi, direttore di Italia Oggi, nel suo ultimo editoriale parla di “una nuova emigrazione che è perfino gioiosa”. Gioiosa nel senso che non è indotta dalla miseria, che non nasce dalla costrizione e dal dolore come avveniva fino agli anni Cinquanta del secolo scorso.
Oggi – spiega Magnaschi – gli italiani che vanno a lavorare all’estero sono giovani e meno giovani, non i disoccupati, ma le persone preparate, spesso poliglotte, che hanno già un lavoro in settori molto innovativi e che “scelgono di emigare perchè credono di trovare all’estero migliori possibilità di realizzazione professionale e personale”.
Fa l’esempio di una società che opera nel cosiddetto quaternario a Milano, la città più internazionale d’Italia, dove su 60 dipendenti negli ultimi mesi due sono emigrati negli Stati Uniti, uno ad Hong Kong e uno in Australia.
Pensano di trovare maggiori soddisfazioni professionali in quei Paesi dove ognuno è sindacalista di se stesso, cioè tratta la propria retribuzione in base alla competenza che offre, sapendo di essere precario a vita, cioè di avere contratti della durata media di 18 mesi che verranno rinnovati o meno in base ai risultati.
Uno di questi emigranti gioiosi spiega che va via perchè l’Italia è una nazione “ con il soffitto basso”, che tende a soffocarti; e va all’estero perchè vuole invece respirare a pieni polmoni (stessa sensazione che provo anch’io, da semplice padre-turista, quando vado a trovare mia figlia che vive e lavora a Londra: atterro e mi si aprono i polmoni).
Una nazione col soffitto basso. Sintesi perfetta del nostro Paese soffocato dalle tasse, dalla burocrazia, dai regolamenti, dalle caste dove mai entri per merito ma solo per parentela famigliare e/o politica. Appiattito dai contratti nazionali di lavoro che umiliano il talento.
Tasse che non sono tanto l’Irpef, ma l’iva su tutti gli acquisti, le bollette dove le imposte pesano quanto i consumi, il pieno di carburante, la previdenza, col risultato finale di uno Stato che “incamera il 70% della tua busta paga”, scrive Magnaschi.
Un Paese dove è vietato tutto ciò che non è esplicitamente consentito. E non viceversa come negli Usa, in Inghilterra, in Australia dove tutto è consentito tranne l’esplicitamente vietato.
Quelli della mia età, che hanno un avvenire dietro le spalle, un po’ respirano consolandosi con la buona qualità della vita delle nostre città, della provincia veneta. Ma chi ha talento, chi ha una vita davanti, non può che sentirsi soffocare dal soffitto italiano che si abbassa sempre di più. Per loro fortuna il mondo globalizzato offre l’emigrazione gioiosa.

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