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CASE OCCUPATE, LIBERI TUTTI

Il fenomeno delle case occupate abusivamente (anche quelle private, non solo le pubbliche) sull’esempio di Milano sta dilagando anche in Veneto. Viene inserito nella casistica della “emergenza abitativa”.
Partiamo da qui. L’unica emergenza abitativa che esiste da noi è la pretesa di avere una casa gratis. Sul mercato non c’è alcuna emergenza: ne trovi da comprare o da affittare a prezzi sempre più bassi.
Avrebbe senso parlare di “emergenza abitativa” in una città come Londra, dove i prezzi sono alle stelle. Non si parla di comprare casa che bisogna essere Sceicchi. Per un appartamentino in affitto oltre il Tamigi, cioè in zone periferiche (Putney), da dividere tra due persone che lavorano, si pagano 1.500 sterline al mese. Equivalente di 1.800 euro. I tanti ragazzi italiani, e non solo, che vanno a lavorare come camerieri o cuochi una stanza in affitto non possono permettersela: dormono all’ostello della gioventù in otto in una camerata.
A Londra ci sono centinaia di migliaia di case, milioni di case. Non una sola occupazione abusiva. Per una ragione semplice ed ovvia: chi occupasse, mezz’ora dopo si ritroverebbe in carcere e ci resterebbe per un pezzo. La stessa ragione per cui il teppismo degli hooligans è stato stroncato, mentre noi siamo qui a farci le pippe coi tifosi croati…
A Campo San Martino, alta padovana, i carabinieri sgombrano una casa privata occupata da quattro romeni. E li arrestano. Il giudice li rimette subito in libertà per “presunto disagio sociale”.
Pare chiaro che a questo punto una torma di stranieri si sentiranno autorizzati ad occupare impunemente le case per “presunto disagio sociale”…
Ovviamente anche l’esplosione dei furti in appartamento, in tutte le città venete, è dovuta al disagio sociale crescente.
Il problema, oltre che giudiziario, è culturale. Da noi il diritto inalienabile alla proprietà, frutto di lavoro e fatica, non viene riconosciuto. Molti sono fermi ai primi Ottocento, al Proudhon che proclamava “la proprietà è furto!”. E quindi chiunque può appropriarsi impunemente di una casa, perché sta… rimediando ad un furto.
Il problema vero non è “Opti Poba” l’africano che fino a ieri mangiava banane (Tavecchio dixit): siamo noi italiani che continuiamo a mangiare banane giorno dopo giorno, cioè a promuovere la cultura dell’illegalità. Banane e Far West, è il nostro motto.

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