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MIGRANTI VACCHE DA MUNGERE

Il secondo capitolo dell’inchiesta romana sembrerebbe confermare l’assunto: i migranti sono vacche da mungere. Oramai va bene tutto – appalti, traffico di droga, accoglienza – tutto bene purché se magna. Purché tutti magnino, non solo i famigerati politici ma anche tanti cittadini illibati…
Dico sembrerebbe, perché – da garantista – non cesso di indignami per come il circuito mediatico-giudiziari presenti delle semplici accuse, tutte da verificare, come una condanna certa senza nemmeno aspettare il primo grado di giudizio (ricordo che la “Costituzione più bella del mondo” prevede la presunzione di innocenza fino al terzo e ultimo grado di giudizio…)
Ma, anche dove tutto è legale, trasparente e alle luce del sole, è ormai evidente come i migranti siano vacche da mungere. Non solo per coop e onlus; anche per privati “caritatevoli”.
Lo dimostra il caso di Teolo, piccolo comune del padovano, dove una cooperativa ha preso in affitto da un privato una grande casa – non Villa Arvedi a Grezzana, ne villa Pisani a Strà – una villotta anni Settanta sfitta, e ci ha sistemato dieci migranti.
Al proprietario vanno 18 euro al giorno per ospitato che, moltiplicato per dieci ospiti e per trenta giorni, fanno 5.400 euro al mese! Senza spese per lui, dato che la coop provvede sia ai pasti che al servizio di lavanderia.
Il sindaco di Teolo sta indagando per appurare se il proprietario – avendo affittato per “finalità sociali” – non goda anche dell’esenzione di Imu e Tasi…
I comuni da sempre, di fronte all’emergenza abitativa, prevedono agevolazioni fiscali. Ma per chi affitta sotto il prezzo di mercato, non spropositatamente al di sopra. In condizioni normali il proprietario di questa villotta in pianura alle Feriole di Teolo (nemmeno sui Colli Euganei) si sarebbe sfregato le mani ad affittarla a mille euro il mese.
Ma, buon per lui, sono arrivate le vacche da mungere…
Non mi pare servano inchieste giudiziarie per provare che si guadagna più coi migranti che col traffico di droga. E senza correre alcun rischio. Nemmeno nell’Aldilà, dal momento che l’Inferno “è vuoto”…

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