Il voto europeo sarà certamente un referendum, come ha detto la Meloni, ma pensare che sia un referendum per cambiare l’Europa è pia illusione.
Sarà un referendum tutto nostro, cioè sul voto italiano. Referendum tra Meloni e la Schlein, referendum anche tra Lega e Forza Italia. Per gli altri la scommessa di arrivare al 4% per entrare nel consiglio europeo.
Ma pensare che servirà a decidere un’Europa più attenta ai singoli stati è appunto più illusione. Certo che servirebbe un Europa davvero federalista. Basti pensare all’enorme differenza che esiste tra i Paesi del Nord Europa e quelli mediterranei (appena dimostrato con le normative sulle case green).
Ma purtroppo l’Europa resterà centralista come è sempre stata da decenni.
Inutile invocare l’esempio degli Stati Uniti americani, dove si decide diversamente su ogni singolo stato e poi c’è la politica estera comune.
Da noi la politica estera comune è impedita dalla storia: millenni di guerre e differenze tra i singoli stati che tuttora risultano insuperabili.
Quindi prepariamoci a votare per il nostro referendum. Perché, come dice giustamente lo spot istituzionale, se non decidiamo noi decidono gli altri.
E poi attenti alle preferenze perché, con le nuove regole, c’è il rischio di invalidare i voti.
Comunque sabato e domenica prossimi speriamo che siano tanti italiani ad andare alle urne.