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GUARDIAMOCI SOLO DIETRO

Inutile negarlo: il Padova di stasera, mentalmente, ha risentito e pure parecchio della “scoppola” che gli è caduta tra capo e collo ieri pomeriggio poco prima dell’inizio dell’allenamento di rifinitura. Io le ho viste in diretta le facce dei giocatori e di Dal Canto quando su Bresseo è piombata la ferale notizia della sconfitta a tavolino contro il Torino. Erano incazzate, nervose, rabbiose, inviperite. Ma è evidente che non sono bastate ventiquattr’ore per smaltire quella rabbia e quel senso di ingiustizia. Certo, si sarebbe dovuto trasformare quella bruttissima sensazione in energia positiva, in ancora più voglia di vincere contro il Varese, ma il dato di fatto è che molti dei giocatori non ci sono riusciti.

Ragionando sempre per dati di fatto, è altrettanto evidente che il Padova fa fatica a chiudere le partite, anche quando ha saldamente in mano la situazione e c’ha pure un uomo in più in campo. La fortuna non ci dice bene (sarà mica un’azione da manuale del calcio quella che ha portato il Varese al pareggio, o no?), ma comunque riusciamo sempre a complicarci la vita anche su situazioni semplici, mancando il definitivo salto di qualità. Siamo una buona squadra, non un’ottima squadra, questa è la differenza che dobbiamo metterci in testa, giunti a tre quarti del campionato. Perché è bello sognare e pensare che, vincendo tutte e undici le ultime partite che mancano, si potrà arrivare secondi e salire in carrozza sul treno che porta alla serie A. Ma, se vogliamo essere realisti, fino ad oggi non abbiamo dimostrato di meritarlo appieno il treno privilegiato della promozione diretta. Certo, siamo da playoff, come del resto la società e l’allenatore si sono sempre affrettati a precisare ogni volta che si è tentato un volo più pindarico del solito, ma per ora nulla di più.

Smettiamo dunque di guardare avanti e cominciamo a guardarci solo dietro. Gli spareggi promozione non sono ancora al sicuro, dobbiamo portarceli noi nel porto della certezza. Se poi davvero la cavalcata di cui sopra si avvererà, sarà una bellissima e graditissima sorpresa. Ma la realtà dice che Sampdoria e Brescia non ci aspettano. E anzi, ci stanno proprio alle costole.

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