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RACCONTI (E LEZIONI) DAL MENTI

Il pari del Padova nel derby di Vicenza ha il sorriso semplice (e l’implacabile piede) di Spagnoli. Che esulta ad uno dei gol più importanti della storia del Biancoscudo (e probabilmente anche della sua carriera) correndo verso la curva ospiti leggiadro, leggero, come stesse volando, con il vento sulla faccia che lo fa sorridere ancora di più e assottigliare gli occhi lucidi, incontenibilmente emozionati. Il pari del Padova nel derby di Vicenza porta con sé la capacità di spaccare le partite di Capelli, il colpo di bacchetta magica di Valente, la corsa in più di Fusi, la personalità (nonostante il fuorigioco non riuscito su Ferrari) di Delli Carri, il mettersi a disposizione sempre e comunque di Granata, la gamba di Villa, il dinamismo di Varas, la giornata così e così di Liguori (ma quante altre volte è stato determinante Michael, per esempio nel derby di andata!), il discorso motivazionale di capitan Kirwan in spogliatoio prima di scendere in campo (riferiscono sia stato “da brividi”). Il pari del Padova nel derby di Vicenza è la naturale conseguenza dell’attaccamento alla maglia (e al lavoro!) di tutti e 25 i giocatori a disposizione di mister Andreoletti, anche di quelli che fin qui hanno giocato pochi minuti o non hanno giocato affatto. Il pari del Padova nel derby di Vicenza ha il volto “calcisticamente strafottente” dell’appena ventunenne Mattia Fortin che chiede e ottiene di poter scendere in campo nel primo tempo sotto la curva del Vicenza che lo “accoglie” a fischi e fumogeni e, proprio nella prima frazione di gioco, dimostra di non aver paura di nulla sfoderando le parate più belle e difficili (e che cavolo, uno che sceglie di fare il portiere nella vita un pizzico di sana follia dovrà pure averla!). Il pari del Padova nel derby di Vicenza ha il cambio d’atteggiamento del fortissimo Crisetig che quando, vede che con il fioretto non c’è niente da fare, indossa l’elmetto e inizia ad andare di spada. E di legnate. Con un sinistro che all’improvviso diventa tra i più maleducati mai visti in un campo da calcio. Ecco, è proprio questo elmetto che oggi dobbiamo rimettere tutti in testa: giusto gioire, giusto gridare, giusto godere, giusto festeggiare, giusto inserire la data del 16 febbraio 2025 tra le più emozionanti della recente storia biancoscudata, giusto rendersi conto che si è trattato di un solo punto sì ma che è uno dei più pesanti portati a casa finora. Però ora basta così. Mancano 11 partite. 11. Ribadiamo: 11. Un’eternità. E il Vicenza visto al Menti per 60 minuti abbondanti, seppur “provato” dal pareggio strappato dal Padova all’ultimissimo respiro, di sicuro trasformerà la rabbia in ripartenza feroce. Non è finita, dunque. E la partita del “Menti” ci deve insegnare soprattutto questo.

26 commenti - 1.374 visite Commenta

Martino

Ciao Martina, ti condivido un mio pensiero ovvero che il nostro Spagnoli sia stato magari un po’ aiutato anche da lassu’, da Andrea Moretto. Ha fatto sì che l’ultimo assalto fosse perfetto sia nell’azione corale, sia nella finalizzazione. Chissà quanto avrà gioito anche lui!

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massimo

E’ vero, il Vicenza, com’è giusto che sia non mollerà, anche perché nonostante il risultato per loro negativo ( anche se trattasi di pareggio) visto l’andamento della partita ( compresa quella dell’andata) sono più forti e lo sanno quindi consapevoli che nulla è perduto anche se non alte possibilità, ma d’altronde abbiamo visto che il calcio è molto.. molto imprevedibile.

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Flavio

Da stasera, stop con le celebrazioni per ll pareggio del Menti sia sui media che, da domani, sul campo di allenamento. Spero che la concentrazione sia totalmente rivolta alla Giana Erminio, la squadra che ha fatto più punti di tutti in C da più di un mese a questa parte, più la finale di Coppa Italia conquistata. Crisetig è diffidato e speriamo di non perderlo per Salò…mica abbiamo 3 registi come a Vicenza (Ronaldo. Carraro, Rossi).

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tifoso ignoto

Guidolin e Serena si rammaricano del risultato perchè il WC meritava di vincere, intanto merita di vincere chi la butta dentro, ne sa qualcosa il Padova contro la VVerona con una trentina di tiri in porta di cui pali e traverse eppure ha perso lo stesso.
Mi sembra non ci sia stato tutto quel vittimismo che i WCentini invece adesso sfoderano quasi gli avessimo rubato la partita.
L’azione del gol non è stato un evento casuale, è stato impostato preparato ed eseguito alla perfezione da tutti i cinque sostituti Granata Boniauto Capelli Valente e infine la splendida girata di Spagnoli, loro avevamo mollato del tutto certi del risultato perchè trovarsi con ben tre giocatori a ricevere il passaggio da Bonaiuto e con la difesa completamente sbilanciata è un errore che una squadra che si ritiene forte non può assolutamente permettersi.
E Vecchi come al solito vede le cose a modo suo, difende la squadra dicendo che hanno perso l’unico duello della partita, hai voglia quando sostituisci i tuoi titolari piu importanti pensando di avere gia in tasca il risultato e al loro posto inserisci giocatori di contenimento vuol dire che rinunci a chiudere la partita. E giustamente è stato punito.

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Fabio

Anche il pressing a tutto campo fatto al 93esimo dimostra la loro supponenza.
In occasione del pareggio siamo usciti con un’azione da scuola calcio, 7/8 passaggi palla a terra per eludere il pressing a tutto campo, prima del cross di Buonaiuto. Questo dimostra la loro supponenza, perché al 93esimo se sono in vantaggio di un gol, e sono anche più forte nelle palle alte, non ti vengo a prendere a 80m dalla porta ma ti aspetto dietro compatto e limito gli spazi a disposizione.

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fabio.pd

la supponenza, la presunzione li ha fregati. Sono sì più forti sulla carta, ma la differenza la fa l’allenatore: Andreoletti con le sue scelte e con il suo comportamento compensa in pieno questo scarto…… Pensiamo alla Giana. Ogni partita è stata, sarà e dovrà essere sempre una battaglia fino alla fine.

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Giampaolo

La corsa di Spagnoli dopo il goal mi ha fatto ricordare quella di Tardelli ai Mondiali di Spagna (Italia vs Germania 3 a 1), mentre le tue parole, Martina, nel descrivere la leggerezza, la leggiadria ed il vento in faccia del nostro attaccante che corre verso la curva dei tifosi del Padova, mi hanno fatto emozionare oggi come domenica scorsa.
Qui a Padova abbiamo una bellissima squadra, un grande allenatore ed una commentatrice che nelle sue simpaticissime interviste a fine gara riesce a dare un valore ancora maggiore alle belle imprese dei nostri giocatori.
Grazie Martina

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Grazie a te, Giampaolo. A me la corsa di Spagnoli ha evocato diversi ricordi, strettamente biancoscudati: quella di Coppola dopo il 2-1 al Cesena nello spareggio per andare in serie A del 1994, quella di Patrascu nel 2009 dopo il vantaggio a Ravenna nella semifinale playoff che ha preceduto la finale vinta a Busto Arsizio, quella di Igor Radrezza il 29 ottobre del 2023 proprio al Menti dopo l’1-1 segnato su rigore col cucchiaio. Tre epoche diverse, tre emozioni sempre grandissime!

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tifoso ignoto

per non parlare della virtus verona una squadra di periferia cosa vuoi che sia ghe demo diese baoni

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Stefano

Hanno pareggiato con il Vicenza. Dato 3 pere a 1 al salone vengono da 5 vittorie consecutive – ok non essere informati e parlare guardando i nomi ma così e’ veramente troppo –

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massimo

Ma dai Stefano, tolto il Vicenza e’ un girone parrocchiale di scampati di casa ( e la classifica lo certifica) basta vedere gli errori individuali che fanno tutti ( ho ancora in mente i due difensori della Pro Patria che si sono spinti a vicenda per trenta metri sul gol di Spagno) e poi ci lamentiamo perché tutte le squadre mettono il pullman davanti alla porta … diciamo che va bene così per carità, ma siamo obiettivi come quest’anno così in basso non si è stati mai… Giana compresa.

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Stefano

Secondo me
Se hai tempo guardati qualche azione della giana e cambierai idea. Sta cosa che siccome siamo in testa giochiamo contro squadre di serie D non mi convince per nulla – tra le altre cose poi ai play off viene sempre completamente smentita –

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Fabio

Credo che nessuno metta in discussione la nostra maggior caratura tecnica.
Ma pensare che domenica sarà facile solo perché siamo il Padova e loro la Giana Erminio è la cosa più sbagliata da fare in questo momento.
Sono la squadra attualmente più in forma del girone, arrivano da 5 vittorie consecutive e la finale di coppa Italia raggiunta.
Sono quindi in fiducia e soprattutto non hanno nulla da perdere. Vengono qui sapendo che sono sfavoriti, se dovessero perdere a loro non cambia nulla e quindi hanno la possibilità di giocare in tranquillità.
Oltre all’avversario domenica la partita è insidiosa per il pericolo di cali di concentrazione dopo l’euforia di domenica e il poco blasone della Giana.
Dovrà essere bravo il mister a tener la tensione alta.

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fabio.pd

Massimo….permettimi…. hai il pregio ogni volta che scrivi di confondere le acque. Una volta, in base a ciò che scrivevi, pensavo fossi un magnagati travestito, cosa che hai subito smentito con tanto di giustificazioni. Adesso….ti ergi a paladino del buon Sauz, che sempre sottolinea l’importanza di stare con i piedi per terra e prevede ogni volta una sconfitta, auspicando perfino che prenda lui le redini del blog perchè dice cose esatte. Qui sopra esprimi l’idea che le squadre che affronta il Padova ed il Wcenza, siano più da categoria CSI, da livello parrocchiale, pertanto lasci intendere che con la Giana sarà una passeggiata…..aiutami a capire…….. Ciò detto, aggiungo una mia convinzione: se avessimo avuto ancora come mister Torrente (che ha comunque i suoi pregi…)…saremmo sicuramente in zona play off ed il Wcenza, squadra costruita con un unico obiettivo, sarebbe lanciato alla promozione diretta con godimento continuo dei magnagati. Putroppo per loro quest’anno abbiamo un Androletti nel motore……

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DC

A margine di tutto, domenica sarà importante mantenere quanto meno il distacco. La domenica successiva si va a Salò e sarà durissima, mentre il WC va a passeggiare ad Arzignano.
Il mister deve ben far presente a tutti che solo la matematica porrà fine ai giuochi.

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massimo

Fabio, non mi sono giustificato.. non ne ho necessità, ho ribadito che sono di Padova , simpatizzante del Padova ma non tifoso e per giunta sfegatato, per me nella vita ci sono migliaia di priorità rispetto al calcio. Non sono un giovanotto e per darti un’idea frequentavo l’appiani in C2 dove si giocava contro il Mira/Monselice/Fanfulla/Lodigiani ecc ecc ., .in sostanza quello che succede oggi, e’ questo che cerco di dire coscevo bene Berlini e prima Rottoli ( portiere) e Cecco abitando in quella stessa zona dove risiedevano ( documentati chi erano) quindi periodi calcisticamente tristi anche se all’appiani eravamo in 20 mila, ma erano altri tempi, forse si sopportava di più non so’ , ora dopo 40 anni siamo ancora qui a temere il Gorgonzola, forse c’è qualcosa che non va. Sauz mi è simpatico e si distingue, in un modo o nell’altro, dalle solite menate e molte volte ha pienamente ragione e si avvicina molto su fatti reali.
Per Andreoletti non sono molto d’accordo, non è male ovviamente ma deve ancora dimostrare molto e molto, attendiamo più tempo e soprattutto quando l’asticella ( serie B) si alzerà notevolmente, e poi siamo sinceri quando l’ evidente e continua fortuna che ha (che altri non hanno avuto – tipo Torrente) si ridurrà credo che i problemi saranno parecchi ( anche se nella vita una dose di culo non guasta mai a tutti i livelli)
Ho giocato tanti anni a calcio ed a buoni livelli, mi permetto di dire che ne capisco oltre che essere al massimo obiettivo… e te confermo che so’ padovan !
Ciao Fabio

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fabio.pd

ognuno di noi ha il suo vissuto da tifoso. Tu nomini alcuni giocatori….solo Berlini mi dice qualcosa. Nel 1981 c’erano i più conosciuti Da Re e anche Pezzato con i suoi mitici colpi di testa. Erano altri tempi…..zero internet, zero partite alla TV, orario unico per le partite. Inoltre il fatto di avere uno stadio come l’Appiani nel cuore della città, contribuiva a raccogliere dentro quel catino migliaia di persone, sia di Pd che dai paesi limitrofi: era un brulicare di persone che si concentravano a piedi, in bici, o motorino verso lo Stadio. Era una festa l’arrivo e spesso anche l’uscita. La pasticceria da Nini era presa d’assalto per una cioccolata calda. Altri tempi….però il cuore batte sempre per la nostra squadra! Adesso è uno squallore sia lo stadio che il posto dove è stato costruito con tutti gli annessi e connessi. Andreoletti ….puoi non essere d’accordo, il mondo è bello per questo, ma lui con le stesse persone (quasi) dello scorso campionato è riuscito a dare uno smalto nuovo alla squadra sia come gioco che come amalgama dentro lo spogliatoio, i furbi che sono di passaggio ….che passino oltre! Hai usato il termine ” temere il Gorgonzola”, mah …a me pare che sia la Giana a temerci. Da parte nostra è solo “maggiore attenzione”, “non mollare la concentrazione”….non fare in modo che accada come contro la Pro Patria o la Pro Vercelli perchè adesso il risultato di ogni partita è ancora più importante, basta passi falsi.

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Andrè The Giant

Berlini era il nr. 4 della squadra di Pillon (nr.7) e Pezzato (nr. 11), quindi un mediano in stile Oriali, di quelli che fanno un goal ogni 10 anni. Se non ricordo male anche lui presente a Verona nel malaugurato spareggio perso ai rigori grazie all’errore di Battilani. Cicli e ricicli, esattamente quello che è successo pochi anni fa con Gasbarro, entambi difensori…

Quest’anno dobbiamo centrare l’obiettivo per 1000 motivi. Sono fiducioso che la lezione di gennaio con 7 punti mangiati dal Vicenza ci abbia insegnato qualcosa. L’avversario di domenica non sarà facile ma almeno non dovrebbe venire qui a fare le barricate, quindi vediamo di portarla a casa e archiviare la pratica. tutto ciò sapendo già il risultato dei magnagati e per me questo è più un vantaggio che uno svantaggio (checchè ne dica simpatia Vecchi)

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tifoso ignoto

“un girone da scampati di casa” ah ah, la Giana Erminio, certo è un nome esotico ma queste sono realtà che se trovano il giusto mix tra imprenditoria e direzione tecnica son capaci di andare in B e rimanerci, tanto quanto il Cittadella che ha la stessa dimensione geografica di Gorgonzola. Solo che Cittadella ormai è un nome rinomato nel calcio e quindi ci sembra un gigante e Gorgonzola solo un formaggio ma ha le stesse potenzialità di emergere come le ha avute il Chievo il Sassuolo il Cittadella. Se poi andiamo piu in su troviamo un Udinese che esattamente è la metà geograficamente parlando di Padova, anche quelli poca roba, peccato sia poca roba per loro perchè ci sotterrerebbero di gol se ci giocassimo contro oggi.

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crestaalta!

Caro “tifoso ignoto” permettimi di ricordarti , ma penso lo sai bene, che la Udinese negli anni ’50, non ricordo l’anno esatto, ai tempi del nostro grande ROCCO, arrivò terza in serie A, altro che Cittadella e Gorgonzola….! come “blasone” direi che siamo pari.

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tifoso ignoto

stavo facendo solo un paragone geografico, non è la grandezza o la provenienza di una squadra che la rendono una scappata di casa

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