Tutto è partito tre anni fa. Un giorno, durante la nostra trasmissione "Tuttocalcio", che all’epoca coinvolgeva entrambe le redazioni sportive di Telenuovo, sia la padovana che la veronese, in un’unica diretta la domenica pomeriggio, il conduttore Gianluca Vighini indossò una giacca bianca che non gli avevo mai visto. Sia Padova che Verona portarono a casa tre punti quella domenica: così, a fine puntata, dissi a Gianluca: "Vedi, devi sempre indossare la giacca da gelataio". Detto, fatto. Lui lo fece e per un po’ le cose andarono bene.
Poi arrivò la mia divisa della rincorsa playoff del 2009: le scarpe lilla (ormai distrutte ma sempre nella scarpiera di casa a imperitura memoria dell’impresa compiuta!), i pantaloni e pure la borsa dello stesso colore, la maglia viola un po’ più scuro e il fazzoletto da collo bianco e nero. Il tutto indossato rigorosamente per tutte le domeniche da Cremonese-Padova 0-1 a quel magico Pro Patria-Padova 1-2 che regalò ai padovani una giornata magica. Nel frattempo si era passati dall’inverno alla primavera e dalla primavera all’estate, ma che importa: quei vestiti portavano fortuna al Padova e bisognava indossarli anche con 40 gradi all’ombra, anche se la maglia era misto lana e i pantaloni un po’ pesantini per la stagione più calda dell’anno.
Abbigliamento portafortuna non ne ho più trovato, pur ripetendo qualche abbinamento nella speranza, poi resa vana da una sconfitta, di aver scoperto un altro amuleto. In compenso, però, mi sono data ai riti scaramantici: se succederà una certa cosa (che non dico, guardacaso, per scaramanzia!), non mangerò più la pizza e il cioccolato (due cibi per cui impazzisco!) per un po’ di tempo, ad esempio (questo voto tuttora lo porto avanti, da ben otto mesi!).
Mi sono però accorta qualche giorno fa, in una delle serate (nate per scaramanzia pure quelle la settimana successiva alla prima vittoria di Dal Canto a Pescara!) in cui mi ritrovo con alcuni tifosi a consumare una bibita nel solito bar, che in questo delirio biancoscudato non sono sola: in tanti sono disposti a un sacrificio, a una rinuncia o a qualunque altra cosa pur di vedere il Padova approdare ai playoff e, perché no, pure in serie A. Lisetta ad esempio, assidua frequentatrice di questo blog, ha promesso che se i biancoscudati si qualificheranno agli spareggi promozione, farà a piedi il tratto da casa sua (Abano) a Bresseo. Massimo, invece, se ciò sarà, farà a piedi dai leoni del Pedrocchi al locale in cui ci troviamo da tanti mercoledì a questa parte a Taggì di Sotto. I più impavidi si sono rivelati Gloria e Alvise: si sono infatti detti disposti a percorrere a piedi il tratto che va da Prato della Valle a Bresseo, andata e ritorno!
Se si usa la razionalità, è chiaro che non sono certo queste le cose che spingeranno il Padova a battere l’Ascoli e a continuare a sperare di agganciare il treno playoff. Però è bello pensare che la passione e l’attaccamento che questa squadra ha riacceso in tutti i suoi tifosi si trasformi in questi riti portafortuna, della serie: so che non è vero ma ci credo!
E se non sarà la scaramanzia a far volare i nostri eroi, be’ sarà senz’altro l’entusiasmo dei tifosi che ne è il fondamento!
E voi a cosa sareste disposti pur di vedere Italiano e compagni giocarsi la serie A nelle prime due settimane di giugno?