A BAD POLLUTION BLOWING

Sta tirando una brutta aria.
Ed e’ solo un inizio, visto che le elezioni presidenziali saranno il prossimo 7Agosto, e ricordo per inciso che il Kenya e’ una Repubblica Presidenziale (senza premierato).
Sono solo cinque giorni che sono qui, ascolto telegiornali che molto maldestramente tentano di imitare lo stile inglese:danno la nuda e cruda notizia, che non venga commentate mi sta anche bene, ma che non dicano se esistano note ufficiali su un grave, gravissimo, accadimento, se siano in corso indagini, e’ francamente ridicolo.
Il grottesco arriva il giorno dopo: del gravissimo accadimento, ripetuto (non sempre!) solo nella nuda cronaca, ed e’ tutto un pestar acqua nel mortaio.
Tre esempi.
Sabato, NTV, la televisione nazionale piu’ importante, apre con le immagini dirette(!), senza filtri o avvisi, di un’ESECUZIONE, in pieno giorno, in mezzo ad una strada con centinaia di persone: un poliziotto in abiti civili, dopo una brevissima collutazione, butta a terra un uomo che alza le mani, agitandole con il significato esplicito di resa, il poliziotto, dalle immagini non si capisce, se con la sua pistol o con quella (in tasca?) dell’uomo a terra, gli pianta un piede sullo stomaco, due colpi alla testa, e via.
Nota: sui tetti delle case che davano sulla strada c’erano tre poliziotti, due col mitra e uno con fucile di precisione.
Chi era?
Un criminale ricercato?
E chi lo sa, visto che nei giorni seguenti non viene dato alcun particolare, ma nel frattempo la rete televisiva lancia un sondaggio che piu’ o meno recita: e’ GIUSTO(!) o sbagliato l’operato della polizia?
Note ufficiali sull’accaduto: ZERO.
Domenica, servizio d’apertura: due ventenni, in villaggi differenti, vengono uccisi dalla polizia.
PUNTO.
Notizia non ripresa nei giorni seguenti.
Chi erano? Cosa avevano fatto?
Nessun particolare viene fornito.
Comunicato da fonti ufficiali: ZERO.
Lunedi: dopo le immagini su un comizio di uno ”noto leader” ai lettori assidui del Blog (ma sulla ”politica” faro’ un Topic apposito), la notizia che la polizia HA (il condizionale pare non esistere) massacrato una mandria di MILLE tra mucche e vitelli nel territorio dei Samburu.
Perche’?
Era davvero la polizia, visto che qui procurarsi una divisa e una decina di fucili automatici serve solo ”la grana”?
E chi lo sa?
Servizi esplicativi per un fatto che a me pare assurdo: ZERO.
Comunicato da fonti ufficiali: ZERO.

Potrei anche aggiungere di un servizio in cui una bambina di otto anni, rapita tredici anni fa, e’ tornata a casa.
Rapita da chi? Tornata a casa come?
E chi lo sa.
Il servizio prosegue con le immagini della madre piangente (e ci mancherebbe altro).
Il commento?
Si, questa volta c’e’, lo fa un cugggino della rapita che all’epoca del rapimento avra’ avuto 14/15 anni.

Sono solo all’inizio.

IL FUNERALE

Si chiamava Rukia, aveva 29 anni e due figli.
Bella molto, gentile.
Salutava, in un quartiere dove il saluto praticamente non esiste o e’ sguaiato e ammiccante.

Aveva alcune attivita’ commerciali e un ristorante in societa’ col marito, un ”black american” come dicono qui, che viveva tra gli USA e il Kenya, molto rispettato (la conquista del rispetto, senza essere un malavitoso, da queste parti e’ merce rara).

Una decina di giorni fa Rukia viene affrontata nella strada principale da due donne, che risulteranno essere la suocera e la cognata, venute dall’America, che le si rivolgono, con tono rude, cosi’: ”…stai sprecando i soldi di mio figlio…vedrai molto presto cosa ti succedera’…”.

In questo caso le numerose testimonianze, stranamente, coincidono, Rukia le guarda per alcuni secondi e si accascia a terra.

Non e’ svenuta, e’ morta.

Fin qui la cronaca.

Cio’ che segue e’ una cosa che non avevo mai visto, in nessun posto.

In questa polverosa strada dove vivo, che neanche nel Far-West, vengono eretti tre enormi tendoni bianchi ”a cuspide” dove fino a ieri, giorno della sepoltura di Rukia, migliaia e migliaia di persone, in prevalenza ”coast people”, eufemismo educato per non dire il nome della etnia di

appartenenza di Rukia (Giriama), per una settimana intera sono venute a portare il loro omaggio e condoglianze ad alcuni parenti di Rukia, in rappresentanza della famiglia e al marito, arrivato dagli Usa con una ventina di amici, molti dei quali bianchi.

Rukia era una mussulmana che si era ”cristianizzata” per potersi sposare.

Ebbene, tra quelle migliaia e migliaia di persone, in una fila enorme,per una settimana, da mattina a sera, sotto un sole africano, molte erano mussulmane.

Non so se sia una particolare rispettosa tolleranza , interreligiosa, esistente tra I ”coast people”, quella che ha fatto scavalcare minareti e campanili con la croce, per rendere omaggio alla morte di una di loro, diciamo che mi piace pensarlo.

Perche’ penso anche di sapere che l’Umanita’ ha almeno due significati contrapposti, uno bestiale ed uno nobile.

 

 

 

IL BLOG RIAPRE IL 2/3 APRILE, PERO’…C’è SPAZIO LIBERO

Possibile che in una settimana nessuno si senta di suggerire un film, vecchio o nuovo, magari con un link di Youtube (è una cosa elementare!), suggerire un buon articolo di giornale, sintetizzare e proporre un libro, proporre musica di qualcsiasi genera con una riga di commento del perchè della scelta…
Se qualcuno non sapesse fare un link, qualcuno lo faccia al suo posto dopo aver letto il post.
In civile e cordiale Amicizia da Piasseta.

A presto.

POCA ROBA E TOPIC DA BANCARELLA

Non sono in grado di gestire il Blog alla solita maniera, le ragioni le sanno in molti.
Vediamo cosa è accaduto nel continente africano, cosa accade e cosa potrebbe accadere.
Non ho timori per me, ma non sono tranquillo come al solito.
Le elezioni sono prossime, non leggo niente di buono.

UN SOLO “PUGNO” A 12 ANNI E ME NE VERGOGNO ANCORA

Stavamo giocando a calcio sui Bastioni e uno zigarello ci rubò il pallone.
Lo rincorsi lo buttai a terra e gli sferrai quello che assomigliava ad un pugno.
Ho la scena ancora vividissima e penosa.
Ma a quell’ “primario”(??) ortopedico di Milano che ha rotto un femore ad un’anziana di oltre settantanni “per esercitarsi” (!!) glielo darei forte e dritto.
Dei degli umani, ma può essere “così banale il male”, come disse Hannah Arendt
al processo di Eichmann, il boia dei campi di concentramento per lo sterminio degli ebrei.
No basta, ne so abbastanza per essere sempre sorpreso e depresso dal male.
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Il Topic originale riguardava quanto sono belli tutti i PamPini di ogni colore, ma che rompono tutti molto i cowlions.
Un episodo significativo di bassa cronaca quotidiana, accadutomi ieri in un supermercato affollato da persone (e PamPini) di diverse nazionalità.
Sono stato investito (e gettato a terra) da un paio di mocciosetti, nazionalità non riscontrabile, che usavano un carrello della spesa come fosse un autoscontro.
La madre?
Si limitava ad urlare loro frasi.
Frasi?
Sì frasi.
In un’altra corsia un bambino nero veniva trascinato, urlante, da genitori, indifferenti alle sue urla (stile africano verificato, quando sarà senza voce la smetterà), presumibilmente per non avergli comperato una cosa inutile.
Mi allontano il più possibile verso l’ultima corsia che sentivo silente.
Vedo una madre italiana col suo bambino sul carrello a mo’ di carrozzina.
Azzardo un complimento per la gestione della cosa e la tranquillità del mocciosetto, ma la risposta è stata fulminante: “…no il mio non era molto diverso da quelli che ho visto, ma dopo che ne ha combinata una grossa un mese fa buttando a terra parecchi prodotti, si è preso due “pappine” e da da allora sta qui sul carrello, faccia a faccia con me…”.
La memoria è corsa subito a Benjamin Spock, famoso pediatra e teorico del permissivismo anti-autoritario nei confronti dei figli e dei pampini in particolare.
Nel tempo B.Spock rivisitò le sue teorie con qualche correzione (marginale).
Ma il “popolo” non ci mise molto a coniare la celebre frase, per altro mai teorizzata dallo scienziato: “…e come disse, in seguito, Spock… QUANDO CE VO'(ck) CE VO’ (ck)…”.
La pappina (suggerico, meglio sul copìn).
Io ne presi in numero adeguato, anche quando ero innocente, ma ricordavo di non averne prese quando le meritavo.
Il pari e patta fu educativo.

DESPERADO

Causa acciacchi vari mi vedo costretto a portare in viaggio cibi NON COMPETITIVI con l’economia locale e parecchi farmaci.
La valigia NON si chiude!
Non c’è un’anima pia che ha un trolley leggero e di dimensioni ridotte da usare come bagaglio a mano (8kg di carico)?
Lo so, non è corretto fare questo tipo di appello sul Blog, e me ne scuso con un po’ di vergogna.
Ma “L’inviato esteri” di Telenuovo è così ridotto.
Grazie anche e solo di perdere un po’ di tempo per verificare una possibilità di soluzione.

CI AVEVO UNA CASETTA PICCOLINA A BARASSO (Longobardia)…

Ci avevo la vasca coi pesci rossi e i nanetti in gesso.
No tanti fiori di lillà quelli no.
Son Giuan Longopadan, mi presento perchè il mio papà mi ha detto l’educasione inansi tuto
I capi ci avevano promesso che se ci LIGAvamo tutti insieme, noi della Longobar-dia e quelli della Pada-nia, ci avremmo spessato le ossa a mezzo mondo (per stare bassi e defilati), e soprattutto all’Europa ci avremo fatto un masso così.
Quello che mi domando l’è el parchè nessuno ci ha mai spiegato chi è sta Europa.
Dal nome l’è na femena, e magari a farci il masso ci stavo pure io, si sa mai.
Forse è meio che contatto i Capi per mettermi in lista.

SPAZIO

Niente di astronomico.
Non ho tempo di scrivere e seguire un nuovo Topic, che comunque terminerebbe in fretta., l’appuntamento è per i primi di Aprile da lontano un bel tot.

Quindi SPAZIO è per chiunque voglia proporre un tema che gli interessa, in ASSOLUTA LIBERTA’.

P.S.:
La libertà assoluta si offre a persone sane di mente quali siete TUTTI quelli che qui scrivono.
Chiunque non si attenesse a regole di civiltà comportamentale ed intellettuale vi sarà una BANNATURA (temporanea o definitiva).

Scusate, ma è la prima volta in otto anni che accade sta roba e solo casini pesanti di vario genere mi hanno obbligato.
Perchè la faccio tanto lunga per una “sciocchezza”?
E se fossi affezionato a sta Piasseta e ai suoi frequentatori?
🙂

MEMORIA? QUANDO? COME? DOVE? PERCHE’?

Se non avessi promesso un nuovo Topic qualche ora fa (che memoria!), e ti si spacca la tapparella della camera da letto ove vive un essere insonne e disturbato anche da un piccolo raggio, ve lo sognavate il Topic.
Questo non è un blog con pretese scientifiche quindi non ho fatto nessuna consultazione: VADO A MEMORIA.
Un mezzo secolo fa all’università fu fatta una lezione magistrale sulla memoria che mi colpì: non mi ricordo un’ hostja..
Un’amico studioso di alto livello che mi bistratta per le mie pessima abitudini, mi ha detto che non è vero: “tu hai senz’altro applicato e applichi elementi di quella lezione, solo che non li ricerchi come tali, sono diventati (in parte) cose tue, del tuo cervello.
Vorrei lasciar perdere una pedante disamina tecnica sulla cosa e parlare della nostra esperienza.
Fatto: mi trovo spesso in una delle stanze della casa e non so perchè, eppure mi ero alzato con un esigenza, una ricerca che là si trovava.
Nisba.
Il giorno dopo, con naturalezza trovo la “cosa” e non mi ricordo d’averla cercata: la gioia di averla trovata cancella la preoccupazione del deficit di memoria.
Un altro aspetto della memoria è quello dei TORTI SUBITI o DELLE GRANDI COSE FATTE, qui tendo a ricordare il positivo e a “perdonare” qualche robusta infamità, gratuita e falsa.
Domanda, che ovviamente varia con l’età : fino a quando, in termini temporali, arrivano i vostri ricordi.
Ho fatto alcuni esperimenti nel corso degli anni:ricordo mio padre allibito quando gli raccontai con particolari specifici quando veniva a farmi piangere, avevo 2/3 anni, cinquant’anni prima, descrivendo dove era posizionata la mia culla e che cosa mi cantava per farmi fare il “cuciarìn”, approccio del pianto di tutti i bambini cha non si fanno male fisicamente ma sentono un dolore “intimo”: la filastrocca era “Vento, veentooo, portami via con te…”.
Stupefacente, a quell’età hai l’ansia del’abbandono, ma fare a due anni la connessione del vento che può separarti da tuo padre la trovo incredibile ma vera (confermata da mio padre).
Poi ho fatto esperimenti di gruppo trovandomi casualmente assieme ad amici con cui trent’anni prima avevamo fatto qualche (modesta) teppisteria.
Nessuno ricordava, non dico i particolari in me vivissimi, ma l’intero evento.
La memoria professionale era ed è tra le più vivide, specie per gli eventi negativi.
Anche in questo caso i più stretti collaboratori “non ricordavano”.
Quella era paraculaggine perchè le responsabilità erano loro, anche se li avevo protetti assumendomi responsabilità che non avevo.
Poi cè la memoria “sessuale” la più vivida.
Ricordo particolari, tempi, modalità e punizioni dai SEI ANNI a qualche MESE FA (senza punizioni era…).
Sono stato per due mesi in terapia psicologica con un ottimo professionista.
Una terapia “comportamentale” poco legata alla memoria.
Tuttavia, ad un certo punto il terapeuta mi disse che dal momento che la diagnosi me l’ero fatta da solo, era meglio interrompere le sedute, da riprendere se ne avessi sentito la necessità.
Ci siamo rivisti per un paio d’anni solo sui campi da tennis.
Io vi ho raccontato un’infinitesima parte delle mie memorie, che mi vedono ad esempio non ricordare nomi di molti giocatori dell’Hellas, risultati e così via.
C’è qualcuno che vuol parlare dei meccanismi della sua memoria?

P.S.:
Paperinik e Dandy, non dimentico la promessa fattavi per qualche pezzo pregiato di vinile.
Il problema è rappresentato dai tempi del vostro lavoro, da dove abitate etc.
La mia mail UFFICIALE è niero47@gmail.com
Se volete che vi apra il Vaso di Pandora vedete voi facendovi sentire se ne avete voglia.
Comunico inoltre che NON RISPONDO a tutte le mai che mi arrivano.
Scelgo, non abbiatevene a male, chi mi conosce sa che gira così.
Hi guys!