IL PAGELLONE DI ATALANTA-VERONA

MONTIPO’ 7 Para benissimo su De Ketelaere, nel primo tempo e su Miranchuk, non una ma ben tre volte, blindando un pareggio fondamentale per la corsa a una salvezza che sarà pur difficile, ma che se arriverà sarà anche grazie alle sue parate in questa partita.

CENTONZE 7 E’ praticamente l’unico che si salva nel primo tempo disastroso del Verona, l’unico in grado di dare qualcosa. Gli diventa tutto ancora più facile quando i compagni ritornano dal mondo dei morti ribaltando l’Atalanta come un calzino. Tanta qualità, tanta corsa, ma giocate banali. E’ suo il bellissimo cross per il 2-2 di Noslin, grandissima prestazione

TCHATCHOUA s.v. (dall’89°)

MAGNANI 6 Duro lo scontro con Scamacca che, tra l’altro, si inventa un gol spettacolare, di una difficoltà pazzesca. Fatica a tenerlo, ma più passano i minuti, più riesce a prendere le misure dell’attaccante nerazzurro. Nella ripresa anche per lui le cose migliorano, soprattutto perché il baricentro dell’Hellas si alza di cinquanta metri.

DAWIDOWICZ 5 Primo tempo da film horror, di quelli proprio splatter. E’ costantemente in ritardo, sbaglia tutto. Sparisce, letteralmente, nel 2-0 di De Ketelaere. Un Pawel così non lo avevamo mai visto, o forse solo ai tempi di Grosso. Meglio nella ripresa, così come tutta la squadra. Recupera un pochino, ma non abbastanza per tornarsene a casa con un bel sei.

CABAL 7 Inizia con una bellissima diagonale difensiva, peraltro lontano dalla sua fascia di competenza. Poi un paio di svarioni un po’ tipici del suo campionato. Ma quando il Verona torna in campo per una rimonta insperata, inizia a spadroneggiare. E sembra davvero di vedere Grosso (giocatore, grazie al cielo). Grandi sgroppate e tanto cuore. Va anche vicino al gol, mettendo in grandi difficoltà Carnesecchi che respinge di pugni.

DANI SILVA 6 Era uno dei sorvegliati speciali, viste le assenze a centrocampo di Duda e, soprattutto, Serdar. E le premesse non dicono nulla di buono perché non sembra avere il passo giusto. Ma forse il giudizio è condizionato da un Verona troppo brutto per essere vero nella prima parte di partita. Poi anche lui torna al mondo, si ripiglia e combatte con determinazione.

SUSLOV 6 Allora, si addormenta davanti a Toloi e da quella pennichella nasce il gol del vantaggio dell’Atalanta. Quando il Verona entra finalmente in partita, sbaglia gol fatto a un metro da Carnesecchi. E’ il suo peggior primo tempo in maglia gialloblù. Sarà forse perché Baroni gli sbaglia la posizione, abbassandolo di fianco a Dani Silva? Sì, perché quanto torna nelle tre mezze punte è un altro giocatore, più dentro il vivo del match. Non felice per la sostituzione. Nemmeno io.

VINAGRE 6 (dal 78°) Entra con grande corsa e attenzione.

LAZOVIC 7 Primo tempo di grande sofferenza, incapace di trovare lo spunto per aiutare la squadra ad alleggerire la pressione soffocante dell’Atalanta. Nella ripresa, però, cambia il discorso e torna a splendere. Tante azioni pericolose nascono dalla sua fascia. Per sancire la definitiva rinascita, si inventa un gol da giocatore di biliardo: prende la mira, palla nell’angolino, Carnesecchi immobile. Baroni lo richiama in panchina nel momento più caldo della partita, non la prende benissimo.

MITROVIC 6 (dal 78°) Ormai una costante, entra in corsa e lo fa al meglio.

FOLORUNSHO 6 Indisponente nel primo tempo. Gioca sotto punta, ma senza capirci qualcosa. Non ci mette nemmeno il fisico, che è il piatto forte della sua cucina. Sbaglia passaggi scolastici, non da lui. Poi si lascia trascinare dall’onda d’urto del Verona, che travolge l’Atalanta e va vicino a quel giocatore sempre nel vivo del gioco, che abbiamo imparato a conoscere in questa stagione.

COPPOLA s.v. (dall’89°)

NOSLIN 7 Mi fa arrabbiare in più di un’occasione, perché è dentro la partita, ma sbaglia tantissimo nella prima parte del match. Troppo frenetico, inciampa anche nei ciuffi d’era. Ma ha il merito di continuare, non rimanere sugli errori che mette in fila, uno dietro l’altro. E così arriva l’ottimo assist per il gol del 2-1 di Lazovic e, soprattutto, un gol attaccante puro, anticipando Carnesecchi sul primo palo. Poi, io per primo devo ricordarmi che sto ragazzo è ancora tanto giovane ed è stato buttato in questo campionato quasi a sua insaputa. Finora ha dimostrato di poterci stare eccome in questa serie A.

BONAZZOLI 5 A poco serve il tanto movimento che fa, abbassandosi spesso a cercare sponde, nel tentativo di far salire la squadra. Si perde nei ghirigori dai quali deve stare lontano come Superman con la criptonite. Ha un’occasione che può essere promettente, ma se la lascia scappare con un colpo di tacco, francamente, inutile.

SWIDERSKI 6 (dal 58°) Gran lottatore, si prende una quantità non umana di scarpate. Ha una buona occasione di testa, non la sfrutta però a dovere.

ALL. BARONI 6.5 Sbaglia alcune scelte iniziali, una su tutte Suslov in mezzo al campo, completamente fuori contesto. L’approccio alla partita è disastroso e per l’Atalanta sembra tutto davvero troppo facile. Il risultato del primo tempo è bugiardo, nel senso che i padroni di casa potrebbero tranquillamente essere 4-0. Evidentemente lui si aggrappa a questo. Nella ripresa, a quanto pare, tocca le corde giuste e i suoi vanno in campo sapendo di non avere più nulla da perdere. E così, ormai all’inferno, riescono a scalare fino alla luce del paradiso, rappresentato in un punto vitale per la classifica. Sui cambi si può discutere (perché togliere sempre Suslov? Perché togliere Centonze?). Ma quello che ci interessa è il risultato finale. E ha ragione lui. Diventa ora fondamentale non sbagliare la partita della stagione, sabato prossimo, contro l’Udinese.

 

IL PAGELLONE DI VERONA-GENOA

MONTIPO’ 6.5 Sol un paio di sbavatura, ma più che altro su palloni giocati coi piedi. Per il resto c’è, soprattutto quando si supera sul colpo di testa ravvicinato di Thorsby. Attento anche nei minuti finale quando la squadra, per forza di cose, si sbilancia e lui accorcia a dovere.

CENTONZE 6 Ritrova la maglia da titolare dopo quella indossata contro il Milan. Dietro ogni tanto si inceppa, ma devo dire che è sempre diligente e se sbaglia, nove volte su dieci, rimedia. Mette in area una quantità smisurata di cross, ma di attaccanti gialloblù nemmeno l’ombra. In ripiegamento deve arrangiarsi, perché Suslov pensa più che altro alla metà campo avversaria.

COPPOLA 5.5 Inspiegabile il favore che fa al Genoa, regalando un fallo laterale dal quale poi nascerà il gol della vittoria dei liguri. Sempre piuttosto incerto, fatica anche a trovare l’intesa con Dawidowicz che, anche lui, ci mette del suo per non far andare al meglio le cose in difesa.

DAWIDOWICZ 5.5 Io capisco contenere la foga in area di rigore, ma lasciar passare Vasquez come hanno fatto lui e, soprattutto Dani Silva, non si può vedere. Con Ekuban lo scontro è durissimo e l’attaccante rossoblù riesce spesso a volentieri a far valere la stazza visita e anche la capacità di rimanere in aria mezzo secondo in più per spizzare tanti palloni. Il cuore, a volte, non basta.

CABAL 6 Senza infamia e senza lode. Non incide clamorosamente, ma non è nemmeno da ricordare per qualcosa di disastroso. A dire il vero la bilancia pesa leggermente in positivo grazie a quel break difensivo che dà il via all’azione che porterà al vantaggio illusorio dell’Hellas.

DUDA 4.5 Mi sbilancio, la sua giornata peggiore da quando è a Verona. Sbaglia il possibile e l’impossibile, dando sempre la sensazione di arrivare un secondo dopo rispetto agli avversari. Non fa girare la squadra e anche lui si muove a vuoto, corricchiando senza logica. Lento e compassato anche sul gol del Genoa. E’ lui infatti a perdere Messias e a rinunciare anche troppo presto a rincorrerlo. Fisicamente in difficoltà.

DANI SILVA 5.5 (dal 1° s.t.) Male, malissimo nel gol dell’1-2. Mollo, mollissimo. Troppi ghirigori in mezzo al campo, poca sostanza. Sbaglia tante scelte nei momenti cruciali della partita. Leggermente meglio di Duda, ma chi si accontenta “rode”.

SERDAR 7 Insieme a Lazovic e Bonazzoli, il migliore in campo, per distacco. Il centrocampo del Verona è lui, al netto del fatto che Duda marca visita e gli lascia tutto sul groppone. Velocità di gambe e di esecuzione. Va viaggiare il pallone con le idee e con la visione. Momento di paura quando si tocca la coscia. Tutti temiamo il peggio e invece qualche minuto dopo te lo ritrovi vicino al gol. La sua unica sfiga è di non essere supportato a dovere dal compagno di reparto.

FOLORUNSHO s.v. 5.5 (dal 37° s.t.) Non dà la scossa.

SUSLOV 6 Ovvio che fisicamente non sia al cento per cento, perché se è vero che l’infortunio alla caviglia si sia rivelato meno grave del previsto, è altrettanto vero che la botta c’è. Nonostante questo, prova a strappare e a inventare qualcosa di interessante davanti. Gli riesce a fasi alterne, ma è sempre una presenza rassicurante per questa squadra. Paga anche la posizione troppo esterna scelta da Baroni.

MITROVIC 7 (dal 16° s.t.) Onestamente non riesco a capacitarmi del fatto che non giochi dal primo minuto. Così come non avevo compreso la sostituzione di Cagliari. Entra benissimo, azzecca tutte le scelte e crea costantemente giocate per i compagni. Uno così, deve giocare sempre.

NOSLIN 5 Gioca vicinissimo a Bonazzoli, ma gli va male. Nel primo tempo è tutto sommato pratico nel recuperare palloni e muoversi tra le linee. Ma si sgonfia lentamente e nella ripresa fa perdere le sue tracce. Bisogna aiutarlo, però, e far capire anche a lui cosa sia per questo Verona. Una punta? Un falso nove? Un’ala? E’ giovane, ha bisogno di una mano quando smarrisce la strada.

LAZOVIC 7 Darko porta indietro le lancette del tempo, quando faceva ammattire tutti i difensori delle squadre avversarie. Ispirato come non gli capitava da troppi mesi, tutto quello che tocca diventa ora. L’assist per il gol di Bonazzoli è un’opera d’arte per tempismo e precisione. Ma non si ferma lì perché inventa in lungo in largo, sorretto anche da una condizione fisica che pare essere ritrovata. Non so se lo avrei cambiato così presto, sono sincero.

SWIDERSKI 5.5 (dal 16° s.t.) Un gol lo farebbe anche, ma il Var glielo annulla. Lì si ferma, però.

BONAZZOLI 6.5 Si merita la conferma dopo il gol e, soprattutto, la prestazione di Cagliari. Segna un gol bellissimo, da attaccante vero, anticipando tutta la difesa del Genoa, con un taglio magistrale. Si muove con la leggerezza di un puma, grazie a un’autostima finalmente ritrovata. Con Noslin colpevolmente in ritardo, deve arrangiarsi con pazienza. Nella ripresa cala come tutta la squadra. Ha una grande occasione ma la sbaglia per eccesso di frenesia. Manganiello fischia fuorigioco, che il var avrebbe però cancellato.

HENRY 5 (dal 28° s.t.) Non vede palla.

ALL. BARONI 5 Lascia fuori Folorunsho, forse vedendolo un po’ stanco. Non gli va così male perché il Verona del primo tempo è bello, bellissimo. Eppure finisce i primi 45 minuti con un pareggio inspiegabile. Come inspiegabile è la ripresa dei suoi, che entrano in campo con una paura incomprensibile. Congelati dal terrore, smettono di giocare e a un Genoa libero da problemi di classifica non pare vero. Butta nella mischia Mitrovic troppo tardi e in più lo inserisce al posto di Suslov, che anche azzoppato dovrebbe stare sempre in campo, fino al 100°. Nella frenesia di trovare il pareggio, sbilancia la squadra, che non prende un’imbarcata per la poca precisione degli attaccanti del Genoa e per la prontezza di riflessi di Montipò. Non vorrei che si fosse pensato troppo presto che la pratica salvezza fosse cosa fatta.

IL PAGELLONE DI CAGLIARI-VERONA

MONTIPO’ 6.5 A parte un colpo di testa/spalla senza senso che ci gela il sangue nelle vene, non è chiamato a grandissime cose per gran parte della partita. Al 91°, però, una parata determinante su Luvumbo che, come fosse un giocatore dei calcetto, colpisce di punto tentando di sorprendere il portiere gialloblù. Che è reattivo e para bene.

TCHATCHOUA 5.5 Partita di grande sofferenza per il difensore dell’Hellas, che vede i sorci verdi con Luvumbo. L’attaccante cagliaritano gli va via spesso e volentieri e lui sembra non avere gli strumenti per fermarlo, nemmeno con le cattive. Ringrazia Noslin che gli va spesso in soccorso, ma quando esce l’olandese è di nuovo in balia di Luvumbo.

MAGNANI 8 Imperioso. Indubbiamente la miglior partita della stagione, tra le più belle in assoluto da quando veste la maglia dell’Hellas. Dalle sue parti non c’è verso di passare, in alcun modo. Che il Cagliari ci provi con i lanci lunghi o giocando palla a terra, il risultato non cambia. Sempre in anticipo, sempre con le tempistiche giuste. Leader assoluto della difesa.

DAWIDOWICZ 6.5 Bello il duello con Lapadula, che è uno che gioca sporco, appoggiandosi e cercando gli spigoli della partita. Lui rimane composto e gli tarpa le ali. E’ bravo ad alzarsi in simultanea con Magnani, con cui l’intesa è al millimetro. Sbroglia una situazione delicatissima in area di rigore, anticipando sia l’attaccante del Cagliari, sia Montipò. Provvidenziale.

CABAL 5.5 Non gioca una brutta partita, nonostante alterni spesso cose buone ad altre meno. Ma è quello che ci si aspetta da lui che, è vero, è un po’ cresciuto, ma ha ancora tanta strada da fare. Ad esempio non sbagliare come gli capita nel pareggio del Cagliari. Perché è lui a sbagliare l’alleggerimento, non sparando il pallone nella metà campo dei padroni di casa, ma sui piedi di Sulemana, che ringrazia e segna il gol del pareggio.

DUDA 6.5 Parte un po’ con passo compassato, ma quando la squadra capisce di essere superiore al Cagliari, sale in cattedra, ben consapevole di avere al fianco un grande giocatore come Serdar. Bellissimi i fraseggi a un tocco, massimo due. Un po’ meno “pulito” rispetto al compagno di reparto, ma comunque efficace. Peccato per il cartellino giallo, che inevitabilmente lo condiziona un po’.

SERDAR 7.5 Classe, visione, capacità di capire i momenti della partita. Gestisce a piacimento il ritmo della gara, gestendo sempre al meglio i palloni che si ritrova tra i piedi. E’ bravo a spezzare il gioco dei padroni di casa, ma è altrettanto bravo a dettare le ripartenze. Spettacolare anche in fase difensiva. Fino alla fine cerca di spingere la squadra a cercare qualcosa di più. Inesauribile.

NOSLIN 7 Gioca esterno destro e nella prima parte di gara si sacrifica tantissimo, si abbassa alla ricerca di palloni e quando riesce aiuta uno Tchatchoua spesso in difficoltà su Luvumbo. Quando ha spazio per attaccare, è sempre pericoloso ed è bravissimo a muoversi tra le linee. Suo il bellissimo assist gol per il vantaggio di Bonazzoli.

SWIDERSKI s.v. (dall’85°)

FOLORUNSHO 5 Capisco che gli allenatori abbiano dei giocatori amuleto, ma questo è accanimento. In campo nonostante fisicamente non sia al meglio, dopo un problemino muscolare rimediato in nazionale. Nel primo tempo scintillante del Verona è l’unico a boccheggiare, in evidente difficoltà fisica. Sbaglia il gol del raddoppio, a tu per tu con Scuffet. Poi l’arbitro Doveri fischia il fuorigioco (che il var avrebbe ribaltato, se solo lui avesse segnato). Dopo l’intervallo ti aspetti la sostituzione, e invece è ancora in campo, largo a destra, sempre in difficoltà.

MITROVIC 6.5 Era giusto farlo partire dall’inizio, viste le ottime prestazioni fatte con la nazionale. Ed effettivamente, dopo i primi minuti di ambientamento, viene fuori molto bene. Quando ha il pallone tra i piedi ha sempre il coraggio per puntare l’avversario di turno. E ha anche la capacità di calciare verso la porta. Onestamente, inspiegabile la sostituzione.

LAZOVIC 5.5 (dal 46°) La sua partita inizierebbe alla grande, col raddoppio, annullato per un fuorigioco millimetrico. Avrebbe la possibilità di rifarsi con un contropiede bellissimo. Bonazzoli lo mette di fronte a Scuffet, per il più facile dei gol, ma cicca clamorosamente.

BONAZZOLI 7.5 E’ il titolare che non ti aspetti, dopo una stagione, fin qui, non all’altezza delle aspettative. E invece Baroni ci ha visto bene, perché gioca una partita eccellente, anche di grande sacrificio nell’aiutare la squadra in fase difensiva. Segna un gol bellissimo, di tacco, che manda in confusione Scuffet. Bravo anche nel secondo gol annullato, a chiamare l’assist di Duda per Lazovic che però segna in fuorigioco.

SUSLOV 6 (dal 65°) L’infortunio alla caviglia, fortunatamente, è stato solo un grande spavento. Sta bene, non benissimo, ma dà il suo.

ALL. BARONI 6.5 (in panchina Del Rosso) Sorprende mettendo in campo Bonazzoli dal primo minuto. E ha ragione lui, perché l’attaccante segna un gran bel gol. Nel primo tempo i suoi giocano alla grande, dimostrando strapotere rispetto al Cagliari. E infatti dispiace non chiudere sullo 0-2. Nella ripresa inspiegabile il cambio, dal primo minuto Mitrovic-Lazovic, col primo che aveva fatto bene. Si ostina con Folorunsho, abbastanza affaticato. Ma comunque porta a casa un pareggio ottimo, su un campo difficilissima. E gli scontri diretti continuano a sorridere ai gialloblù.

IL PAGELLONE DI VERONA-MILAN

MONTIPO’ 6 Para benissimo su Okafor nel primo tempo, mettendoci la manona. Poi rimane attento e concentrato anche se qualche dubbio mi viene sul gol di Hernandez, perché prende gol proprio sul suo palo, non proteggendolo alla perfezione. Tutto sommato, comunque, sicuro dei suoi mezzi.

CENTONZE 6.5 Si trova davanti il più difficile da fermare, non solo del Milan, ma tra i più forti della serie A. E, al netto di qualche sgroppata del portoghese, che devi mettere in preventivo, mi è piaciuto perché ha giocato una partita attenta, senza mai farsi prendere dalla frenesia. Bene dietro, ma anche quando si spinge nella metà campo avversaria. Piedi buoni e capacità di rispettare le indicazioni tattiche di Baroni. Cerca anche il gol, con un bel colpo da fuori nei minuti finali.

COPPOLA 6 Loftus Cheek è quello che fa meno nel reparto offensivo del Milan. Il difensore gialloblù gli prende le misure e quando può aiuta Dawidowicz con Okafor. Capita che venga infilato, ma quasi sempre rimedia con determinazione.

DAWIDOWICZ 4.5 Il giudizio sulla sua partita non può non risentire dell’errore clamoroso che spalanca al Milan la strada per il raddoppio. Sa bene di non avere qualità di palleggio e quindi non può permettersi certe leggerezze. Dispiace, ovviamente, perché sapete bene che è uno che mette sempre tutto e che lascia l’anima sul campo. Ma è una leggerezza imperdonabile. Costretto a uscire per una caviglia dolorante.

MAGNANI 6 (dall’11° s.t.) Leao lo prende di mira ma tutto sommato resiste.

CABAL 4.5 Partita da incubo per il colombiano, fresco di convocazione con la Nazionale sudamericana. Pulisic fa letteralmente quello che vuole e lui non ha strumenti per fermarlo. Gli va via di velocità, di tecnica, di senso tattico. Si alleggerisce un po’ l’animo quando prova a spingere, ma il risultato non è comunque esaltante. Gioca fuori ruolo perché si sa che è un centrale. Quindi mi chiedo perché esporlo, oltre il dovuto, a figure del genere.

VINAGRE 5.5 (dal 30° s.t.) In tanto lo reclamano. Ma se è questo, deve ancora lavorare tanto. Non entra alla grande.

DUDA 5.5 Viene quasi mortificato dall’obbligo di seguire Reijenders manco fosse la sua ombra. Pensa più a disinnescare il milanista che alla sua di partita. Quando riesce a smarcarsi da questo compito, gira un po’ a vuoto e non sostiene come dovrebbe il compagno di reparto Serdar. Il Milan trova spesso percussioni centrali e lui non riesce a fare filtro.

SERDAR 6.5 Gioca una partita di qualità, costretto anche a fare il lavoro di Duda, onestamente non in giornata smagliante. Prende un cartellino giallo per fallo su Hernandez, ma rimane lucido, nonostante l’ammonizione possa essere un condizionamento. Invece continua a macinare gioco e a sporcare il gioco del Milan. Baroni sceglie la soluzione conservativa e lo lascia nello spogliatoio dopo il primo tempo, per la paura di perderlo per squalifica in vista della trasferta di Cagliari.

DANI SILVA 6 (dal 1° s.t.) Buon contributo a centrocampo.

SUSLOV 6 Non brillante come al solito, ma il suo lo fa sempre. Parte largo a sinistra e Baroni ci impiega troppo a capire che è da centrale che si accende di più e trova le sue giocate. Corre tantissimo e prova a ispirare i compagni. Gli riesce a fasi alterne, ma dimostra sempre di poter creare idee.

FOLORUNSHO 5.5 Fresco di convocazione in Nazionale, ti aspetti che sia una furia. E invece ha un po’ il braccino e non riesce mai a sbloccarsi. Sì, per carità, come sempre c’è quantità e corsa da vendere, ma quando tiri le somme incide poco. Perde troppi palloni e solo alcuni li recupera con caparbietà. Serve tenere alta la concentrazione, fino alla fine. La maglia azzurra non deve distrarlo, perché se la tiene solo continuando a fare bene come ha fatto finora.

SWIDERSKI 6.5 (dall’11°s.t.) Mezz’ora per poter incidere e devo dire che il segno lo lascia. Perché ha due ottime occasioni e, soprattutto nella seconda, costringe Maignan a superarsi. Sta raggiungendo una forma che costringerà Baroni a far più di una riflessione.

LAZOVIC 5 Chi si aspetta da Darko che faccia tutta la fascia come due anni fa è un illuso. E siccome io ho smesso di illudermi ormai qualche anno fa, non gli chiedo certo questo. Ma uno con le sue qualità deve incidere di più, deve accendere il gioco del Verona, deve inventare qualcosa. E invece corre spesso a vuoto, andando con troppa leggerezza anche nelle situazioni più agevoli.

MITROVIC 7 (dall’11° s.t.) Non può non giocare dal primo minuto. Per me sono finiti i tempi dei dubbi, questo ragazzo ha tutto per partite dall’inizio. Dal momento in cui entra non sbaglia nulla.Ha corsa e tanta qualità. Facendo le dovutissime proporzioni, prendete il paragone per quello che è, mi ricorda tantissimo Perisic, stesse movenze stesse capacità di puntare e saltare l’uomo. Titolare.

NOSLIN 8 Il gol, stupendo, è il giusto premio per una prestazione comunque meravigliosa, la migliore da quando è arrivato a Verona. Fa reparto con grande forza, si abbassa per cercare le sponde ma è anche bravo ad attaccare gli spazi. Gioca benissimo da falso nove, ancora meglio quando Baroni lo sposta sull’esterno. Ed è proprio da quello posizione che crea le cose migliori. Facciamolo giocare sempre nel suo ruolo, perché anche se si adatta come punta, ha poco senso limitarlo.

ALL. BARONI 6 Nonostante la sconfitta, arrivano comunque segnali incoraggianti dai suoi ragazzi che, anche quando sotto 3-1 non rinunciano a giocare e a tentare di accorciare. Su questo gli va dato atto, perché questo atteggiamento lo si allena. Ho però delle perplessità su alcune scelte, su tutti Cabal e Lazovic. Viste le alternative, perché non provare a lavorarci e a puntarci seriamente. Mi riferisco soprattutto a Mitrovic che ha tutto per fare il titolare in questa squadra. In ultimo, magari col Milan è più difficile, ma perché non insistere con questo bel 4-3-3 visto nel secondo tempo? Io ci farei un pensierino.

IL PAGELLONE DI LECCE-VERONA

MONTIPO’ 6.5 Bravissimo in un paio di situazione che definire pericolose è dir poco. Super in particolare su un bel colpo di testa in avvitamento di Krstovic. Attento a gestire anche i palloni alti, che sono condizionati pesantemente dal vento. Seconda partita consecutiva senza prendere gol, a conferma di una difesa sempre più compatta.

TCHATCHOUA 5.5 In assoluto non la sua miglior partita di sempre. Legge male situazioni facili facili, mettendo in difficoltà i compagni. Si fa ammonire e questo gli complica ulteriormente le cose. Perché non riesce a giocare con la testa libera dai pensieri, e non affonda mai negli interventi. Baroni lo toglie prima che faccia altri errori pesanti.

CENTONZE 6 (dal 57°) E’ bravo a gettarsi nella mischia con la giusta dose di attenzione. Dalla sua parte il Lecce fatica a sfondare.

MAGNANI 7 In conferenza stampa Baroni ha detto di aspettarsi sempre tanto da lui, viste le sue potenzialità. Potenzialità che ha confermato anche a Lecce, con una prova impeccabile. E’ lui ad avere in mano la difesa e a dettare i tempi. Dai suoi piedi parte l’azione da dietro, sempre con grande precisione. Sta vivendo la sua miglior stagione della carriera.

COPPOLA 7 Si fa fregare da Krstovic solo in un’occasione, ma poi ci pensa Montipò a sistemare le cose. Per il resto, ci mette senso della posizione e fisico. Quando gioca corpo a corpo, riesce praticamente sempre a giocare d’anticipo. Belli anche un paio di duelli con Banda che va sistematicamente a sbattere contro il colosso gialloblù.

CABAL 6 Il primo tempo non fa pensare niente di buono. Pare un po’ svagato, non attento. Sconcertante come in un paio di momenti si faccia scavalcare dal pallone che gli rimbalza davanti al muso. Nella ripresa, però, le cose cambiano ed entra finalmente in partita. Recupera posizioni soprattutto grazie alla grande forza fisica, che è la sua principale qualità. Aiuta tanto dietro quando il Lecce prova l’assalto finale, ottime le diagonali ed è anche bravo a prendersi falli pesanti.

DUDA 6 Sta vivendo una fase della stagione non facile, un po’ in calo, soprattutto fisicamente. Ma sembra fare meglio rispetto alla gara col Sassuolo, nella quale era apparso in difficoltà. Meglio nel gioco da fermo, nel senso che dalle punizioni battute da lui scaturisce sempre del potenziale. Anche lui stringe i denti e si fa in quattro nei minuti finali.

SERDAR 7 In assoluto tra i migliori del Verona, onnipresente in ogni situazione calda del match. Bravo a recuperare

DANI SILVA 5.5 (dal 75°) Non entra bene e si becca anche un giallo.

SUSLOV 6.5 Partita più di quantità che di qualità. Perché se i piedi sembra leggermente meno ispirati, il temperamento è quello dei giorni migliori. E’ il primo ad andare a disturbare gli avversari, quando provano a portare su il pallone. Si butta su qualsiasi cosa gli capiti a tiro e mette costantemente sotto pressione il Lecce. Esce ancora una volta forse un po’ troppo presto, ma è anche vero che spende tantissimo.

HENRY s.v. (dall’85°)

FOLORUNSHO 7 Dopo un periodo difficile, da alcune settimane (a parte la febbre che gli ha fatto saltare il Sassuolo) è tornato su livelli altissimi. Al di là del gol, che è la fotocopia di quello fatto lo scorso anno sempre a Lecce da Ngonge, mette insieme una partita di peso specifico impressionante. Una forza fisica difficile da contrastare, è lui, spesso, a fare reparto offensivo. Corre come un disperato e non perde mai lucidità. Strapotere.

LAZOVIC 6.5 Un primo tempo degno di questo giocatore che, è vero, non è più un ragazzino, ma il pallone lo sa trattare ancora come si deve. E’ bravo a dettare le giocate, sia quando ha lui la palla tra i piedi, sia quando chiama il passaggio dei compagni. Le gambe girano, il resto è una conseguenza. Rifinisce un paio di situazioni molto interessanti, sulle quali mancano i compagni. Nel secondo tempo tira un po’ il fiato, ma rimane concentrato e attento soprattutto in fase difensiva.

MITROVIC 6 (dal 75°) Bravo quando ha la possibilità di ripartire, con il Lecce sbilanciato un avanti, che gli lascia campo.

NOSLIN 5.5 Forse la prestazione che più di tutte ci ha fatto capire che non sia quella la sua posizione preferita. E’ vero che tiene occupati i due centrali del Lecce, ma è altrettanto vero che sono loro a non fargli mai vedere palla. Prova ad abbassarsi per dialogare con le tre mezze punte, ma le cose non anno come vorrebbe. Sì, un paio di movimenti tutto sommato giusti, ma in quelli determinanti, manca.

SWIDERSKI 6 (dal 57°) Lotta con grande ardore.

ALL. BARONI 7 Il calcio è davvero un romanzo affascinante. Lo scorso anno, c’era lui sulla panchina del Lecce quando il Verona andò a vincere. Oggi si va a prendere una vittoria che pesa come un macigno proprio contro il suo più bel passato recente. L’approccio alla partita è ottimo, i suoi mettono subito sotto pressione il Lecce, che dimostra di essere in difficoltà. Nel momento in cui trova il gol del vantaggio, la squadra gestisce bene e solo in un paio di situazione rischia leggermente. Azzecca quasi tutti i cambi (non ho capito perché Dani Silva per Serdar). Seconda vittoria consecutiva, non accadeva delle prime due di campionato e seconda senza gol subiti. Si vede la luce in fondo al tunnel.

IL PAGELLONE DI VERONA-SASSUOLO

MONTIPO’ 6 Non chiamato a grandi interventi, nel primo tempo, però, para bene su Thorstvedt, che calcia pericolosamente. Per il resto è tutto abbastanza sotto controllo. Ma è sempre poco sicuro nelle uscite, anche quelle più elementari, anche quando il pallone danza con qualche brivido a ridosso della linea di porta.

TCHATCHOUA 6.5 Uno dei migliori del Verona, in una partita brutta, sporca e di livello qualitativo non certo esaltante. E’ sempre attento in contenimento, e tenere a bada Laurientè non è cosa comunque sempre semplice. Nonostante sia concentrato perlopiù in fase difensiva, è bravo anche ad accompagnare l’azione d’attacco. Bravo

MAGNANI s.v. (dal 46° s.t.)

COPPOLA 6.5 A parte una sbavatura che fa tremare tutto lo stadio, prestazione di livello. Segue Thorstvedt, che è uno dei più brillanti e propositivi del Sassuolo. Bene nel gioco aereo, un pochino più incerto coi piedi, ma nulla che faccia mai pensare al peggio. Buona l’intesa con Dawidowicz.

DAWIDOWICZ 6.5 Ragazzi, sono sincero, quando ha il pallone tra i piedi mi faccio sempre il segno della croce perché, diciamocelo una volta per tutte, non è la sua quella. Però nel gioco a uomo, nello scontro fisico rimane sempre uno dei migliori. Che se sa di avere limiti tecnici, sa altrettanto bene di doverli colmare col cuore e la grinta. Quella stessa grinta che a volte lo fa andare oltre il consentito. Si becca infatti un giallo (discutibile) che lo costringerà a saltare la prossima a Lecce.

CABAL 6 In molti hanno storto il naso a vederlo dal primo minuto, anche perché davanti aveva Berardi. Era infatti osservato speciale. E, devo dire, l’ha gestita bene, non dando all’attaccante emiliano (in bocca al lupo per il brutto infortunio) la possibilità di saltarlo e puntare verso la porta. A volte litiga col pallone, per troppa frenesia, ma rimane composto. Non era facile, ci è riuscito dai.

DUDA 5.5 Fatica tremendamente a trovare il ritmo e a darlo a tutto il Verona. Se lui non gira, ça va sans dire, tutta la squadra pare ingolfata. Sbaglia tanto, troppo, soprattutto nel primo tempo. Non che la ripresa sia scintillante, ma se non altro tira fuori la grinta nei contrasti, nei momenti più concitati.

SERDAR 5.5 Lento e impacciato, fa qualche passo indietro rispetto ad alcune settimane fa, complice anche l’acciacco fisico. Si intende quasi mai con Duda e il risultato è un mezzo pastrocchio. Gestisce male le ripartenze e perde un paio di palloni sanguinosi. Da un suo errore a centrocampo nasce una grande occasione per il Sassuolo che però è sempre lui, almeno, a sventare.

SUSLOV 6.5 Inizio col freno a mano tirato, anche per colpa di Baroni, però, che lo piazza troppo largo a destra, in un 4-4-2 che non porta nulla di interessante. Poi il tecnico si accorge dell’intoppo e lo mette centrale. Trova più confidenza nei movimenti, nelle giocate. State poi certi che la gamba non la toglie mai. Ha anche una grande occasione per segnare, ma è bravo Consigli.

VINAGRE s.v. (dal 46° s.t.)

NOSLIN 5 Nella prima parte di gara gioca vicino ad Henry, con il Verona che si schiera, di fatto, con un 4-4-2. L’alternanza con il francese non porta a nulla di positivo. Non riesce mai a trovare la posizione, nemmeno quando Baroni lo sposta sulla fascia, sperando in qualche strappo. Partita da dimenticare.

MITROVIC 5.5 (dal 15° s.t.) Non facile entrare nel momento di maggior pressione del Sassuolo. Ma avrà tempo per far capire chi è.

LAZOVIC 5 Non ha passo, non ha ritmo. E anche quando ha il pallone tra i piedi combina gran poco di buono. Difficile accettare che uno con le sue qualità sbagli spesso e volentieri le cose più elementari e i passaggi che dovrebbero innescare le punte. Fisicamente fa fatica, sarebbe stato il caso di sostituirlo prima, probabilmente.

BONAZZOLI 6 (dal 22° s.t.) Gestisce male un buon contropiede, ma poi è suo l’assist gol.

HENRY 4.5 Lento e prevedibile, sembra essere mai a suo agio. Il tandem con Noslin non funzione e lui ci mette tanto del suo per non far andare bene le cose. Ha una buona occasione, ma ciabatta e non centra nemmeno la porta. Poi, dando per assodati i suoi limiti, è anche giusto dire che viene sempre servito nel peggiore dei modi, con una profondità che non sa proprio gestire. Mentalmente sembra non esserci.

SWIDERSKI 7 (dal 22° s.t.) E’ l’eroe di giornata, come lo era stato Gaich lo scorso campionato, sempre contro il Sassuolo. Bravo a sfruttare l’errore di Henrique che si impappina a metà campo. Dà il là al contropiede che conclude con un gol pesantissimo. Meno male che non era pronto…

ALL. BARONI 6 Teniamoci stretto questo risultato che vale triplo, non doppio. Per la prestazione, tappiamoci il naso e mandiamo giù, perché oggi va bene così. Quando il Verona deve fare la partita va sempre in difficoltà e su questo deve lavorare molto. Non convince subito la scelta di Cabal e Henry. Il colombiano mi smentisce, il francese no. Anche in mezzo al campo, modifica sempre poco, ma oggi era il caso di farlo. Detto tutto questo, tre punti d’oro, che danno una nuova speranza a questa squadra.

IL PAGELLONE DI VERONA-JUVENTUS

MONTIPO’ 6.5 Una sola parata su Chiesa. Un miracolo nei minuti finali, quando i tifosi sono cianotici a forza di trattenere il respiro. La respinge coi piedi. Ci ricorda Garellik. Il resto è classica ordinaria amministrazione.

TCHATCHOUA 6 Il match con Kostic finisce in pareggio, come la partita. Non è comunque facile per lui riuscire anche a spingere. Benché ci riesca, talvolta. Certo che i piedi continuano a rimanere quello che sono perché ci sono situazioni in cui i cross potrebbero partire molto meglio. Un po’ goffo sul gol del pari di Rabiot, ma non era semplice la situazione.

COPPOLA s.v. (dal 40°)

MAGNANI 7 Altra prestazione top per Jack che migliora di partita in partita. Ha a che fare con Yildiz, che è un bel talento. Ma non si fa infinocchiare dai ghrigori, sguardo sempre sul pallone e via andare. Un paio di chiusure memorabili. E quando non ci arriva con la tecnica, ci mette letteralmente il corpo e si immola per evitare che Montipò si sporchi i guanti. Già che ci siamo, prende anche la traversa con un bel colpo di testa.

DAWIDOWICZ 7 Solito clamoroso leader della difesa, tutto cuore, coraggio e voglia di andare sempre oltre. Lo scontro è bello con Vlahovic, molto fisico e giocato tutto sul corpo a corpo. Il polaccone nostro, lo sapete, se ne frega dell’estetica, ma si concentra sul pratico. Stoica una chiusura su Yildiz che, praticamente, pensava già di aver segnato.

CABAL 5 Una partita giocata sufficientemente bene, senza infamia e senza lode, concentrandosi sull’essenziale, che però rovina sciaguratamente gestendo nel peggior modo possibile un pallone facile facile. Sulla bandierina di sinistra, poteva fare ciò che voleva e invece finisce di darla a Locatelli che confezione l’assist per il 2-2 di Rabiot. I compagni non la prendono bene e hanno ragione.

DUDA 6 Stranamente, per uno con le sue qualità, usa più sciabola che fioretto. Va duro nei contrasti perché la partita spesso lo richiede. Il centrocampo della Juve è in superiorità e quindi c’è da farsi il mazzo quadrato. Quando riesce, però riprende in mano la partita grazie alla tecnica, anche se a volte si specchia un po’ troppo nei palleggi, nei magheggi, perdendo troppo spesso il pallone.

DANI SILVA 6 Buona la prima, dal primo minuto. Il primo tempo dimostra di essere già in condizione fisica soddisfacente. Corre, corre tanto, ma mai a caso. Concede qualcosa, vero, ma stiamo parlando della Juve. Cerca di contenere, ma è anche concreto quando bisogna accompagnare l’azione in avanti. Sente la stanchezza nella ripresa, ma sempre con dignità.

HENRY s.v. (dal 40°)

FOLORUNSHO 7.5 Pare ormai chiaro che non sia capace di fare gol brutti. Dopo la sventola da fuori contro la Roma, si inventa una delle perle più belle di tutta la stagione, non solo del Verona, ma della serie A. Ma oltre questo c’è una prestazione di enorme sostanza, di invidiabile forza fisica e di senso della posizione. Corre come un disperato, senza mai perdere lucidità. Ci mette anche l’assist gol per il momentaneo 2-1 di Noslin. Costretto a uscire mezzo azzoppato.

BELAHYANE 6 (dal 29° s.t.) Gli basta una manciata di minuti per farsi notare. Bel tiro da fuori, con coraggio e sfrontatezza. Szczesny goffo.

SUSLOV 7 Quanto è mancato a Monza lo abbiamo capito solo oggi. Perché è come la mosca tzé tzé, rompe le balle a ogni bianconero gli passi a tiro. Largo a sinistra sfrutta le capacità di accentrarsi, nonostante non riesca a trovare agevolmente il tiro. Però è dentro ogni azione dell’Hellas, capace di dare sempre brio alle giocate gialloblù. E’ un moto perpetuo e anche quando sembra avere speso tutto, con la lingua che tocca il prato, sembra sempre possa inventare qualcosa di magico. Leader.

LAZOVIC 5.5 Il capitano non ha più il passo dei vecchi tempi, ahimè il tempo passa per tutti. Lo si capisce in diversi momenti della partita quando sembra mancargli quel passo in più. Quando ha il pallone tra i piedi, però, si ricorda di essere Lazovic. Soprattutto nella ripresa quando con un bel destro da fuori costringe Szczesny a stendersi a fatica. Lotta finché può.

VINAGRE 5.5 (dal 29° s.t.) Entrato un po’ con la testa tra le nuvole. Cicca troppi palloni

NOSLIN 7 Primo tempo di grande battaglia, a lottare su ogni pallone. Va a cercare anche nello sporco della partita ed è bravo a rincorrere i primi costruttori di gioco della Juve. Capace si alleggerire, fatica a trovare conclusioni ravvicinate. E così si abbassa di qualche metro e ci prova da fuori, mettendo in difficoltà Szczesny. Nella ripresa trova il gol che riporta avanti l’Hellas, sotto la Curva Sud. Delirio gialloblù. Esce tra i crampi.

SWIDERSKI 5.5 (dal 20° s.t.) Non facile, fatica a trovare gloria

ALL. BARONI 6.5 Una cosa rimane, alla fine di una partita giocata bene dai suoi ragazzi: la voglia di vincerla fino alla fine. Due mesi fa non sarebbe successo. Il primo tempo è uno dei migliori della stagione, affrontato con coraggio, ma soprattutto giocando bene, con idee precise. Il pareggio sta quasi stretto, mi sento di dire questo. Gestisce bene anche i cambi, anche se forse insistere con Cabal così a lungo non è stata scelta azzeccatissima. Ma dirlo dopo sono bravi tutti. Lo spirito è quello che serve per salvarsi. Occhio a Belahyane, gli uccellini di Peschiera dicono che abbia le palle ottagonali.

IL PAGELLONE DI MONZA-VERONA

MONTIPO’ 6 L’unica vera parata la fa sul colpo di testa ravvicinato di Birindelli. La posizione è giusta, tutto sommato centrale, il resto lo fanno i riflessi. Per il resto, osserva, si limita a controllare. Brividi per un’uscita a dir poco insensata che rischia di far segnare un Monza che di segnare sembrava non avere alcuna intenzione.

TCHATCHOUA 5.5 Di per sé non è che cicchi clamorosamente la partita, perché è dentro, gioca tanti palloni e la fascia la fa tutto sommato con facilità. Però sbaglia un sacco di cross, troppi, anche quando ha tutto il tempo di prendere la mira e metterla come si deve. Impreciso più di quanto sia lecito sopportare.

CENTONZE 5.5 (dal 57°) Dopo una manciata di secondi dal suo ingresso in campo, si prende il cartellino giallo. Impossibile non farsi condizionare. Cerca di andare col pilota automatico per fare ulteriori danni.

MAGNANI 6 Poco da dire, con Dawidowicz l’intesa è buona e lui è bravo a giocare senza rischiare. Sbroglia qualche situazione potenzialmente pericolosa, con tempismo impeccabile. Poi, non mancano un paio di interventi scomposti, ma che non lasciano conseguenze.

DAWIDOWICZ 6.5 Partita attenta, senza bisogno di strafare. E’ lui a dare i tempi giusti alla linea di difesa che, quando riesce, tiene bella alta. Lascia davvero poco agli attaccanti del Monza che, per quanto cerchino di girargli alla larga, non trovano ragione nella loro prestazione. Esce prima, mezzo acciaccato. Sperando nulla di grave.

COPPOLA s.v. (dal 79°)

CABAL 4.5 La sua continua crescita subisce uno stop pesantissimo. Sinteticamente, sbaglia tutto, non ne imbrocca una. La cosa sconcertante è che anche la cosa più semplice sembra diventare l’Everest. Non ha coraggio per attaccare. Ha timore quando deve difendere. Rimane in campo a oltranza e nella ripresa cerca di stare più concentrato sul “primo non prenderle”. Così come tutta la squadra. Generoso, perché finisce coi crampi, ma questa partita faccia presto a dimenticarsela.

DUDA 5 Un altro che sbaglia partita sin dai primi minuti. Sembra che abbia le zavorre ai piedi. Lento, lentissimo, non riesce a dare il tempo al Verona. Per qualche minuto sembra riprendersi e questo coincide con un buon sussulto nel primo tempo dell’Hellas. Ma dura un attimo, poi torna nel torpore. Forse stanco, tira il fiato.

SERDAR 7 Se due mesi fa mi avessero detto che sarebbe stato questo tipo di giocatore, mi sarei messo a ridere. Devo ricredermi e lo faccio volentieri. Migliore per distacco, a centrocampo domina, pur davanti a un Monza che ha qualità lì in mezzo. Recupera una marea di palloni ed è bravo subito a cercare il break per attaccare. Va anche vicino al gol. Ha sofferto, in silenzio. Ora è titolarissimo, senza discussioni.

NOSLIN 5 Fuori dal gioco, non riesce a incidere e a trovarsi palloni buoni da sfruttare. Vero che ripiega tanto per aiutare Tchatchoua, ma questo di fatto lo neutralizza nella metà campo avversaria. Dopo l’impatto più che positivo contro il Frosinone e andato piano piano spegnendosi. Ci sta, non è facile capire il calcio italiano, soprattutto se di tempo per imparare ce n’è poco.

VINAGRE 5.5 (dal 46°) Gioca più offensivo rispetto a quello che raccontano le sue caratteristiche. Un po’ di confusione, gioca un po’ da solo, senza cercare aiuto tra i compagni. Una bella sgroppata che sembra far presagire il meglio, si spegne contro il muro del Monza.

FOLORUNSHO 5.5 Mi fa un po’ rabbia questo ragazzo, perché ha potenzialità. Ma tante. Invece contro il Monza riduce tutto alla forza fisica, alla corsa, che non gli manca. Ma è troppo impreciso tecnicamente, sbaglia davvero troppo, e nei momenti meno indicati per sbagliare. Basta con questi tacchi, veli e frivolezze varie. Sia più concreto e lavori più sulla qualità, perché ne ha. Deve trovare il giusto equilibrio.

LAZOVIC 5 Ha una grandissima occasione dopo due minuti ma non riesce nemmeno a centrare la porta da posizione succulente. Il passo è felpato, non è mai stato un velocista, ma le idee sono un po’ annebbiate. Prova a trovare lo spunto e gli riesce solo quando mette un bel pallone in mezzo, sul quale non arriva Swiderski. Poi tanta fatica. Esce col muso, chissà se con se stesso o con Baroni che lo ha tolto.

DANI SILVA 5.5 (dal 72°) Non riesce a risvegliare una partita soporifera.

SWIDERSKI 5 + Un paio di movimenti interessanti, ma non è decisamente la sua partita. Anche perché la squadra fatica a portare su palloni comodi e lui che cerca anche di allargarsi finisce per smarrire la posizione. Un po’ passivo ecco, diciamo così. Finisce pure infortunato. Insomma, un esordio dal primo minuti non da incorniciare.

BONAZZOLI 5 (dal 56°) Era una grande occasione, non la coglie. Peccato. Chiaro che non è facile giocare così poco. Ma se Baroni non lo vede più di così ci sarà un motivo.

ALL. BARONI 6 Primo tempo non male, con momenti interessanti. Secondo tempo brutto, all’insegna del bearzotiano “primo non prenderle”. Soffre l’assenza di Suslov, unico in grado di sparigliare le carte e accendere il match del Verona. Si complica un po’ con cambi poco chiari, nei quali ho trovato poco senso. Un punto fuori casa non è malaccio, ma visto come si sono comportate le dirette concorrenti, tutte sconfitte (Empoli a parte) mi sembra più un’occasione persa che altro. Ma siamo più realisti del re e speriamo che questo punticino a fine stagione sia più prezioso di quello che sembra oggi.

IL PAGELLONE DI NAPOLI-VERONA

MONTIPO’ 7 Nel primo tempo sente la pressione dei padroni di casa, che tengono lì il Verona. E’ bravo su due conclusioni di Kvaratskhelia, soprattutto su una, che ferma con le unghie sulla linea di porta. Bene anche su Simeone, ma è soprattutto su Lindstrom che si supera, mettendo in angolo. Sfortunato sul gol di Ngonge, deviato, impossibile fare qualcosa sulla perla di Kvaratskhelia.

TCHATCHOUA 6 + Metto in conto qualche grattacapo di fronte a Kvaratskhelia che, scusate, fa impazzire tre quarti dei difensori del campionato. Ma pur nella sofferenza, non sbraca mai. Nella metà campo avversaria dà il meglio e sfrutta, come sempre, le grande qualità fisiche. Va spesso sul fondo, non sempre con precisione. Un po’ ingenuo sull’azione del gol che porterà al gol di Ngonge.

DAWIDOWICZ 7 Tiene bene la linea di difesa, volutamente bassa per non dar la possibilità agli esterni del Napoli di fare male. Più che altro le conclusioni arrivano da fuori, in area la squadra di Mazzarri arriva raramente. Simeone ha il suo bel da fare e a conti fatti lo scontro lo vince di gran lunga il polacco, cuor di leone, che all’ex compagna lascia a malapena l’onore delle armi.

COPPOLA 7.5 La sua miglior partita di sempre. Bravissimo, sempre attento, mai in difficoltà. L’intesa con Dawidowicz è pressoché perfetta. Non se ne sta impalato, accorcia, segue Simeone anche al bagno e gli va quasi sempre in anticipo. E’ un fattore anche sul calci piazzati e infatti va vicino al gol, seppur in maniera scomposta. La gioia però, meritata, la trova con un colpo di spalla che lascia immobile Gollini e fa impazzire di gioia i popolo gialloblù. Leader.

MAGNANI s.v. (dall’86°)

CABAL 6.5 Nel primo tempo è uno dei migliori, perché con un Verona chiamato a fare una partita di grande sacrificio, interpreta la parte nel migliore dei modi. Suoi una serie di interventi preziosi, uno su tutti, rischioso quanto volete, in area di rigore su Kvaratskhelia. E’ un bel cagnaccio e sta incollato a Politano, riuscendo a negargli sempre il lato migliore. Bene anche in avanti, la gamba tonica non gli manca.

DUDA 6.5 Come tanti, il primo tempo è chiamato a fare una gara diversa da quella che ci si aspetterebbe da lui. Più sacrificio in contenimento, meno possibilità di costruire gioco. Stringe i denti, fa lavoro sporco. Cresce nella seconda parte di gara, quando comincia a far viaggiare il pallone, come è capace di fare. Regala autentici giochi di prestigio che fanno sbarrare gli occhi ai napoletani. Prende falli che fanno salire la squadra. Finisce cotto.

TAVSAN s.v. (dall’86°)

SERDAR 7 Il miglior Serdar della stagione, per distacco su tutte le altre partite. E’ dappertutto, sempre avere quattro gambe. E’ bravissimo a distruggere il gioco del Napoli, strepitoso nelle palle sporche, inarrivabile nel portare via palloni che i padroni di casa sembra avere in cassaforte. Ma non è tutto qua, perché ha piedi super educati e quando ha la possibilità di alzare la testa, e vedere il movimento dei compagni, stai certo che li trova al centimetro. Finalmente un giocatore ritrovato.

FOLORUNSHO 6.5 Le cose migliori le fa perché è un atleta eccezionale, con forza fisica spaventosa. Parte largo a destra e aiuta Tchatchoua quando Kavaratskhelia si accende. I suoi raddoppi sono preziosissimi. Ma in fase offensiva è meglio quando si accentra. Ha grande forza e quando le cose sembrano mettersi alla grande si esalta. Forse un po’ troppo, perché cerca soluzioni un po’ troppo velleitarie, inutili più che altro. Ma è definitivamente tornato ai livelli di inizio stagione.

SUSLOV 6.5 Parte da seconda punta e fatica a trovare la posizione in campo. Sembra quasi che non stia bene, che le gambe non lo aiutino. Passano i minuti e si abbassa, a trovare quel fazzoletto ti prato che preferisce. Salgono i giri e lui entra finalmente a regime. Si accende definitivamente nella ripresa quando torna a fare il fenomeno e a macinare chilometri. Farciti da giocate mai banali, perlopiù di grande qualità. Danza tra le linee e i napoletani non lo vedono più. Spende tanto, Baroni lo richiama in panca.

DANI SILVA s.v. (dall’81°)

LAZOVIC 5.5 L’indicazione è chiara: non dare profondità al Napoli. Lui esegue, in maniera sufficiente. Quando il Verona è chiamato a ripartire, però, si inceppa. Ha tra i piedi un paio di situazioni da sfruttare decisamente meglio e non gli riesce. Non ha più le gambe per fare strappi da sessanta metri e perde la lucidità sul più bello. Ha sul destro la palla del vantaggio, ma la sciupa goffamente.

VINAGRE s.v. (dall’81°)

NOSLIN 5.5 Partita difficilissima per lui. Con il Verona che nel primo tempo è più preoccupato a contenere, vede pochissimi palloni. Si arrabatta con qualche spizzata, ma non è quello il suo gioco. Di sicuro non se ne sta passivo in attesa che passi “a nuttata” ma si muove si tutto il fronte d’attacco cercando fortuna. L’impegno non manca, e infatti finisce abbastanza in riserva.

SWIDERSKI 5.5 (dal 60°) E’ uno che ha esperienza, e che sa stare in campo. Ovvio che non abbia ancora chiaro cosa debba fare. Eppure, si sarebbe anche procurato un calcio di rigore, enorme, non visto da Piccinini. Ma ha tanto da far vedere ancora.

ALL. BARONI 6.5 La prepara davvero bene. Decide di aspettare il Napoli, non dando profondità agli esterni del Napoli, che quando hanno campo sono letali. Vero, concede un paio di occasioni, ma sarebbe impossibile pensare il contrario. Nella ripresa il Verona è un’altra cosa, mette subito paura alla squadra di Mazzarri. Dimostra di stare meglio e di crederci di più. E infatti trova il vantaggio meritato. Poi, ai suoi viene un po’ il braccino e i padroni di casa ci credono, anche aiutati da un pizzico di fortuna. A dire il vero manca un calcio di rigore, che Piccinini non vede e nemmeno va a esaminare al Var. Sono segnali inquietanti. A lui e a questa squadra cosa si può chiedere di più?

IL PAGELLONE DI VERONA-FROSINONE

MONTIPO’ 6 Una parata difficile su Kaio Jorge. Il resto è ordinaria amministrazione. Qualche incertezza sulle uscite, ma non poi così gravi. Controlla le conclusioni da fuori del Frosinone senza quasi sporcarsi i guantoni.

TCHATCHOUA 6.5 Passano le partite e si sente sempre più a suo agio nel ruolo. Prova ne siano due o tre chiusure in scivolata molto delicate, ma allo stesso tempo pulite e perfette per tempismo. Non perde lucidità quando deve spingere nella metà campo avversaria, ma i cross non gli riescono sempre col buco, prendendo come esempio le ciambelle. Spende tanto, e gli capita di perdere il passo, ma è sempre bravo a recuperare.

MAGNANI 7 La difesa a quattro è il suo naturale terreno di gioco. In coppia con Dawidowicz trova sicurezza e meccanismi che si fanno sempre più solidi. Non importa chi debba marcare, il risultato pende sempre dalla sua parte. Sta talmente bene fisicamente che si spinge anche verso la porta dei ciociari. E cerca pure il gol con una grande botta che però finisce in curva nord.

DAWIDOWICZ 7 Dopo una settimana di voci di mercato che lo davano vicino all’Atalanta, gioca un’altra delle sue tante partite da libro cuore. Per quanto sgraziato sia, è gran dura passarlo via per gli avversari che vanno sistematicamente a schiantarsi. Vero, si fa un po’ sorprendere sul rimpallo del gol del pareggio, ma non era affatto facile, perché la spizzata di Barrenechea lo manda fuori tempo.

CABAL 6.5 Dopo Roma conferma di stare bene e di essere in fiducia. Merito di Baroni che evidentemente ci ha lavorato tanto. E’ uno che per natura sarebbe più propenso ad attaccare, ma è dietro che fa le cose migliori. E anche quando si fa sorprendere, recupera grazie alle sue grandi doti atletiche. Crescita continua, anche nei momenti più difficili.

VINAGRE s.v. (dal 43° s.t.)

DUDA 6 Nella prima parte del match, quando è il Verona a comandare, è bravo a far girare tutto alla perfezione, dando tempi di gioco ai compagni. Intanto Serdar gli copre le spalle. Il suo momento “sliding doors” arriva quando sbaglia il calcio di rigore. Sembra rimanere un po’ troppo con la testa sull’errore e inizia a correre un po’ a caso. Spreca energie e a lungo andare lo paga.

DANI SILVA s.v. (dal 36°s.t.)

SERDAR 6 Abbastanza scolastico, va sul pratico badando poco ai fronzoli. E’ bravo a fare filtro in mezzo al campo, lasciando, ovviamente, a Duda il compito di costruire il gioco. Bene un paio di ripiegamenti difensivi. Spende molto, finisce la sua partita in riserva.

TAVSAN 5.5 (dal 18° s.t.) Gli arrivano le briciole e fatica pure a raccoglierle.

SUSLOV 7 Innanzitutto diciamo che prendersi il pallone del secondo rigore, dopo uno sbagliato, e andare sotto la curva sud con la sua personalità fa di questo ragazzo il nuovo leader della squadra. Ma è la classica ciliegina sulla torta di una prestazione praticamente perfette. Tanta corsa, tanta qualità e tanta voglia di andare a prendere alti gli avbersarsi. Grinta e idee. E piedi buoni per trasformarle da idee a fatti.

FOLORUNSHO 6.5 Il primo tempo sembra la continuazione della partita contro la Roma. Tutto grinta e una condizione fisica finalmente ritrovata. E’ ovunque e con Noslin si divide il compito di fare il falso nove. Accusa un po’ la fatica nella ripresa con un paio di giocate sballate, in condizione di vantaggio per il Verona. Sta un po’ a guardare sul colpo di testa di Kaio Jorge, ma la situazione era complicata.

LAZOVIC 6 Un buon primo tempo, con giocate che ricordano i suoi momenti migliori. E’ dentro ogni azione d’attacco del Verona e trova belle sponde con Noslin. Nella ripresa cala un po’ fisicamente. Gestisce male situazioni potenzialmente interessanti. Mister Baroni se ne accorge e lo richiama in panchina

HENRY 5.5 (dal 18° s.t.) Ha sul destro il pallone della vittoria, lo sbaglia.

NOSLIN 6.5 I primi minuti sono oro. Subito dentro la partita, si fa trascinare dallo stadio che ne capisce subito l’impegno. Ha coraggio e cerca la porta, seppur con poca fortuna. Ma è perfettamente calato nell’atmosfera gialloblù. Si prende anche il calcio di rigore che poi, però, Duda sbaglierà. Finisce la sua partita largo a sinistra, dopo aver fatto soprattutto il falso nove. Il Bentegodi lo applaude

CRUZ 6 (dal 36° s.t.) Si guadagna il “sei” con un assist stupendo per Henry, che sbaglia.

ALL. BARONI 6 + A lunghi tratti un buon Verona, che ha nuove idee di gioco e che con il falso nove non dà punti di riferimento. E’ il modo di giocare più vicino alle sue idee. E infatti quando mette dentro Henry, svaniscono le certezze viste fin lì. Nella ripresa i suoi indietreggiano un po’ troppo, forse impauriti di lasciare altri punti per strada. I suoi sbagliano il quarto rigore di fila. E’ un fondamentale, i suoi ragazzi devono metterci qualcosa di più.