IL PAGELLONE DI VERONA-INTER

MONTIPO’ 7 Subito bene su Zielinski ravvicinato. Non può nulla sulla meraviglia del centrocampista nerazzurro che, da calcio d’angolo battuto da Calhanoglu, si inventa la Gioconda del calcio. E’ attento poi sul colpo di testa ravvicinato di Bastoni. Ma in generale, grande sicurezza, cosa sulla quale sempre si dibatte parlando del portiere gialloblù. Bene anche nelle uscite, anche questo a volte tasto dolente.

BELLA KOTCHAP 7 Partita monumentale del difensore tedesco. Una presenza fisica pazzesca, ma un dinamismo non comune per uno della sua stazza. O Bonny, o Lautaro, la differenza non c’è, se la sbriga sempre con disinvoltura. Nei duelli arei i palloni sono tutti suoi, non c’è discussione. E, come dicevo qui sopra, fisicamente è un fattore. Impressione un contrasto con Bastoni, che non è Pollicino, e sembra venga travolto dalla Transiberiana.

NELSSON 7 Dopo l’errore contro il Cagliari, si riprende i gradi da ammiraglio al Bentegodi, con una delle sue prestazioni di classe. Lautaro non riesce mai a innescarsi. Di Bonny nemmeno parlo perché vede massimo due palloni. Sempre attento e fisico al punto giusto da innervosire gli attaccanti nerazzurri. Leader confermato, che ha trovato in Bella Kotchap un gran bel “braccetto”.

FRESE 7 Ma cosa si può dire a sto ragazzo? Altra prestazione perfetta, impeccabile. Penso che sia in assoluto il migliore dei gialloblù nel recupero del pallone dai piedi degli avversari. Un vero mastino, bravissimo a difendere, lo sappiamo, e bravo a dialogare con Bradaric (oggi meno splendente del solito). E poi cosa gli succede? Che gli piomba addosso un pallone innocuo e lo fa diventare, suo malgrado, il gol vittoria dell’Inter. Chiamatela come volete, per me è solo rogna.

BELGHALI 6.5 Cafù era il pendolino, lui è il “macinino”. Fa il solco su quella fascia destra e poco importa chi si trovi davanti, prima Carlos Augusto, poi il fischiatissimo ex Dimarco. Sempre grande qualità e, nonostante sia un mingherlino, gran forza nell’andare sul fondo a crossare.

AKPA AKPRO 6.5 Anche lui soffre un po’ l’inizio, seppur non roboante, dell’Inter. Ma così come i compagni di reparto, in particolare Gagliardini, si scrolla di dosso la tensione col passare dei minuti. Corre tanto ed è chiamato a sporcare le giocate dei milanesi. Prova anche il break offensivo, con poca fortuna. In ogni caso ha risposto presente alla chiamata.

HARROUI s.v. (dal 42°s.t.)

GAGLIARDINI 7 Dopo un inizio difficile, con l’Inter che trova il vantaggio, le cose cambiano. Già prima del pareggio dell’Hellas ingrassa gli ingranaggi del motore gialloblù con la sua classe. Ma dove non arriva la qualità tecnica arrivano i polmoni e il sacrificio. Si spende tantissimo in costruzione, ma è davvero il sesto difensore. Un paio di chiusure da far spellare le mani a forza di applausi.

BERNEDE 6 Ha un compito difficilissimo: togliere la luce del gioco dell’Inter, Calhanoglu. Roba da non far dormire la notte. Gli riesce a fasi alterne, e d’altra parte la differenza di qualità non si può far scomparire. Ma si sacrifica davvero tanto, dovendo rinunciare a portare più avanti i suoi guizzi. Si spende per la causa, da bravo soldatino.

NIASSE 6 (dal 28° s.t.) Aiuta con diligenza.

BRADARIC 6 Questa volta meno spumeggiante del solito. Poco preciso e non sempre efficace nel saltare l’avversario. Sì, arriva dei cross dalla sua parte, ma la sensazione è che manchi la continuità giusta.

GIOVANE 7 Che abbia letto il pagellone di Como, dove lo esortavo a usare anche il piede destro? Battute a parte, segna il suo primo gol in serie col piede meno fortunato. E che gol, ragazzi. Piega le mani di Sommer che si arrende. Di lì in avanti è una spina costante nel fianco degli interisti. Quando si trova campo aperto diventa una furia e solo con le maniere forti gli avversari riescono a bloccarlo. Qualità sopraffina. Oggi anche concretezza.

SARR s.v. (dal 35° s.t.)

ORBAN 6.5 Come a Como, prova a raccordare il gioco tra centrocampo e Giovane. Ovviamente l’avversario è di un’altra portata e gli tocca faticare non poco. Soffre come tutta la squadra quando l’Inter preme, ma dopo il gol del vantaggio interista si scalda. E inizia a girare a mille. Morsica le caviglie degli avversari, sgomita e si inventa il bellissimo assist gol per Giovane. Sul finire del primo tempo prende anche un palo, su un bel taglio in area.

MOSQUERA s.v. (dal 28° s.t.)

ALL. ZANETTI 7Costretto a rinunciare a Serdar con problemi al ginocchio, lascia fuori Valentini e posiziona Frese a fare il braccetto di sinistra. Dopo un iniziale controllo dell’Inter, è il Verona a fare la partita e a rendersi pericoloso. Arriva il pari di Giovane, che meriterebbe un seguito, se solo il destro di Orban non si stampasse sul palo. Serviva una risposta dopo Como e, soprattutto, dopo il pari in casa col Cagliari. E’ arrivata eccome. Il Verona non meritava la sconfitta. E ci sarebbe da discutere sulla vittoria, addirittura. Serve non perdere autostima e lucidità, ora. Sabato a Lecce servirà l’impresa.

IL PAGELLONE DI COMO-VERONA

MONTIPO’ 5.5 Molto attento, nel primo tempo, su un bel tiro di Nico Paz. Meno, invece, sul gol del 2-1. Nell’area piccola il pallone deve essere suo, o quantomeno deve fare di tutto per andare a prenderselo. Invece rimane a metà strada con poca sicurezza e questo non aiuta. Poi, è anche giusto dire che i compagni, soprattutto Valentini, facciano poco per aiutarlo. Si fa fare il gol del 3-1 da Vojvoda sul palo che deve proteggere come se fosse casa sua.

NELSSON 6 Il danese parte come braccetto di destra, ma vista la fisicità di Diao, Zanetti lo rimette subito al centro della difesa. Non fa male, ma è meno sicuro del solito. Le chiusure non mancano, e anche le uscite palla al piede. In generale non affonda, ma nemmeno spicca sugli altri.

BELLA KOTCHAP 6 + Il migliore della difesa gialloblù. Tanta presenza fisica, e quello lo abbiamo dato per scontato. Ma bravo anche a gestire i palloni più complicati con una buona tecnica. Annula Diao, che è un cliente che può mettere paura. Sta scalando le gerarchie, con grandissimo merito.

VALENTINI 5 Si fa sorprendere da Douvikas sul vantaggio del Como. Ma non finisce qui. Non salta sul colpo di testa di Posh e contribuisce a facilitare al Como la strada del raddoppio. E’ innegabile che sia, al momento, lontano parente dello strepitoso, tutta qualità e grinta, giocatore della passata stagione. Occorre aspettarlo, certo, ma Frese come braccetto di sinistra ha dimostrato di essere una garanzia.

BRADARIC 5 (dal 68°) Ha sul sinistro il pallone del potenziale 2-2. E lo spreca.

BELGHALI 6.5 Ennesima conferma per l’esterno del Verona. In condizioni di campo che sicuramente non ne agevolano le qualità tecniche, non rinuncia a giocare palla a terra. Va spesso e volentieri sul fondo, azzeccando quasi sempre cross deliziosi. Purtroppo è un copione già visto quello dei compagni che sprecano sciaguratamente. Finora la vera rivelazione del Verona.

SERDAR 7 Ha un’occasione madornale e se la divora, ma si fa perdonare una manciata di secondi dopo andandosi a prendere il gol del pareggio con voglia e determinazione da capitano. Considerando che non doveva nemmeno essere in campo, mette insieme una prestazione di grandissimo livello. Fisicamente non è al 100%, ma stringe i denti con enorme sacrificio, finché non deve arrendersi.

NIASSE 5 (dal 68°) Come si diceva una volta: evanescente.

GAGLIARDINI 6.5 Di fronte al centrocampo del Como, che ha caratteristiche di gran velocità, è sempre bravo a giocare d’anticipo. Sporca tantissimi palloni, rendendo meno pericoloso il gioco dei padroni di casa. E’ preziosissimo in fase difensiva e ha ovviamente l’esperienza e la malizia giuste per decidere i ritmi coi quali far girare il pallone. Bene anche fisicamente, finché regge.

SARR 5.5 (dal 75°) Ha venti minuti per farsi trovare pronto. Si crea un’occasione e poco altro.

BERNEDE 6 Senza infamia e senza lode. Non grandissime cose, ma nemmeno errori da matita rossa. Ci mette tanta corsa, meno qualità. Anche perché il campo non lo aiuta. Però è bravo a sacrificarsi e a dare una mano anche alla difesa. Manca un po’ in fase offensiva e lì la sua qualità serve come una boccata d’aria fresca.

FRESE 6.5 Mi piace sempre di più, non lo nascondo. Perché non è uno che fa cose sfavillanti, ma giuste. Pochi fronzoli, molti pragmatismo. E’ prezioso soprattutto quando il Verona deve difendere, ma è bravo nelle occasioni in cui gli avversari gli lasciano campo. Suo un bellissimo cross che mette Giovane solo davanti a Butez, ma il brasiliano incespica sul pallone

MOSQUERA s.v. (dall’87°)

GIOVANE 5 La sua peggior partita da quando veste la maglia del Verona. Poco lucido nei momenti più determinanti. Sbaglia in maniera incredibile l’assist per Orban lanciato verso Butez. E il risultato era 1-1. Poi non stoppa in area di rigore un cross meraviglioso di Frese. Ci va di sinistro e la cicca senza senso. Cominci a usare anche il destro, potrebbe tornargli utile.

ORBAN 5.5 Gioca più da rifinitore che da prima punta e la soluzione non dispiace. Questo lo allontana un po’ dalla porta, ma aiuta la squadra a girare bene. Tanta voglia di fare bene, meglio rispetto al Cagliari ad esempio. Poi però ha una grande occasione su cross di Belghali e sbaglia il tempo, pretendendo che il pallo gli arrivasse rasoterra. Di testa o di ginocchi, bisogna buttarla dentro.

ALL. ZANETTI 6 Costretto a buttare dentro all’ultimo minuto Serdar per l’infortunio in riscaldamento di Akpa Akpro, ripropone di fatto la stessa formazione vista col Cagliare, eccezion fatta per Frese al posto di Bradaric. Dopo il gol del vantaggio il Verona sbanda, ma passata la sbornia gioca un ottimo primo tempo. Anche la ripresa conferma quanto di buono fatto nei primi quarantacinque minuti, ma siamo ancora qui a parlare di una sconfitta. Il problema del gol rimane, è evidente. Non è che gli si possa imputare qualcosa per i gol sbagliati, ma spetta a lui trovare una soluzione. Detto questo è un Verona vivo, che non si arrende e che non lo farà, ne sono certo.

IL PAGELLONE DI VERONA-CAGLIARI

MONTIPO’ 6 Davvero può nulla sulla bomba di Idrissi, che accorcia le distanze. E anche su Felici, che entra in area con una facilità clamorosa. Fino a lì era rimasto inoperoso a guardare da una posizione più che privilegiata.

NUNEZ s.v. Messo ko dopo solo un minuto, in seguito a uno scontro aereo. Rimane intontito qualche minuto, si rialza, ma deve arrendersi per la botta rimediata alla spalla.

BELLA KOTCHAP 6.5 (dal 15° p.t.) Questa è una bella sorpresa. Ce l’hanno fatto vedere più che altro come uno tutto muscoli e poca tecnica. E invece le cose ci sono entrambe. Si piazza al centro della difesa e non fa “rimpiangere” Nelsson che si sposta a fare il braccetto destro. Bravo negli anticipi su Borrelli, che è un bel bestione. Non male anche quando ha il pallone tra i piedi.

NELSSON 5.5 Gioca una partita perfetta, sempre al posto giusto, nel momento giusto. Pulito, coi tempi e i giri giusti. Almeno fino al gol del pareggio di Felici. Non si capisce perché vada a terra in quel modo, perdendo l’equilibrio in maniera inspiegabile. Inevitabile che questo errore condizioni il giudizio in maniera negativa. E lo capisce anche lui, perché al triplice fischio finale non riesce a darsi pace.

VALENTINI 6 Bada al sodo, rimane tanto legato alla sua posizione, senza scoprire la difesa. Il suo lo fa sempre bene, con interventi provvidenziali. Gli manca ancora l’impostazione del gioco da dietro. E lui il mancino per farlo bene ce l’ha eccome.

BELGHALI 7 I riflettori e le attese sono sempre puntati su Orban e Giovane. Questo toglie pressioni ma, troppo spesso, anche tanti meriti a questo ragazzo che è un piccolo fenomeno. Qualità stellare e giocate sempre meravigliose da vedere, mai banali e, soprattutto, sempre utili. E’ tutta sua la sgroppata clamorosa che dà l’inizio all’azione che porta al raddoppio del Verona. Se manterrà questo livello ci farà sognare.

FALLOU 5 (dal 26° s.t.) Si perde Felici e la frittata è fatta.

SERDAR 7 Altra partita monumentale del capitano che conferma uno stato di grazia notevole. E’ ovunque, con estrema lucidità e qualità da vendere. Con Gagliardini l’intesa cresce di partita in partita e sapere di avere le spalle coperte gli permette di giocare tanto nella metà campo avversaria. Rischia, infatti, di segnare, ma prima Caprile e poi la traversa gli negano la gioia del raddoppio gialloblù.

GAGLIARDINI 6.5 Al di la del gol da navigato bomber d’area, con l’aggiunta di quel giusto pizzico di culo, altra prestazione di spessore per l’ex Atalanta e Inter. In mezzo al campo difficile che sprechi palloni. Gioca a corto raggio, ma è sempre prezioso. Fisicamente sta bene e si vede. In occasione del pareggio del Cagliari prova a mettere il corpo davanti a Felici, ma era una missione quasi impossibile.

AKPA AKPRO 5.5 Non particolarmente efficace e molto falloso, sia nella gestione della palla, sia proprio sugli avversari. Si becca infatti un cartellino giallo che a lungo andare lo condiziona e non poco. Fatica tatticamente, non riuscendo mai a trovarsi un posto al sole. Rimane nello spogliatoio dopo il primo tempo.

BERNEDE 6.5 (dal 1° s.t.) Molto meglio rispetto ad Akpa Akpro, per qualità, energia e utilità. Corre bene, mai a vuoto e si piazza in quella zona del campo che più gli piace, subito dietro le punte. Bene.

BRADARIC 5.5 Meno spumeggiante del solito. Non spinge con la stessa concretezza e dal suo mancino non partono cross degni di questo nome. Poco preciso, anche nelle cose più semplici. Gli capita di perdere un paio di palloni sanguinosi che, fortunatamente non si trasformano in nulla di pericoloso.

GIOVANE 7 Sempre prezioso, per qualità e per sacrificio. A volte anche troppo, occorre dirlo. Gioca a tutto campo, e la sensazione è che le cose che fa siano sempre potenzialmente un danno per gli avversari. Suo il calcio di punizione per la testa di Gagliardini, che segna. Suo l’assist per il raddoppio di Orban. Sono uno di quelli che lo terrebbe sempre in campo. Ma finisce mezzo azzoppato e Zanetti è costretto a richiamarlo in panchina.

SARR s.v. (dal 32° s.t.)

ORBAN 6.5 Quando sbaglia quel gol facile facile, di testa, solo davanti a Caprile, viene da pensare che ci sia una maledizione. Sicuramente ci rimugina e si perde un pochino. Esce dalla partita per qualche minuto di troppo. L’autostima torna quando gli arriva un assist d’oro di Giovane, che non può fare altro, almeno questa volta, che trasformare in gol.

HARROUI s.v. (dal 32° s.t.)

ALL. ZANETTI 6 – E’ sicuramente un Verona meno bello, ma più pratico. Meno scintillante, ma più concreto. E, soprattutto, attento a non concedere nulla agli avversari. Ci riesce per 77 minuti di partita, poi l’Hellas butta una vittoria che era fondamentale, visto il vantaggio di due gol. Non mi è piaciuta la gestione dei cambi, soprattutto quello di Orban, che poteva tornare utile col Cagliari sbilanciato in avanti a cercare il pari. Ora deve essere bravo a gestire questo pareggio di testa, perché rischia di essere difficile da digerire.

IL PAGELLONE DI PISA-VERONA

MONTIPO’ 6 Mai impensierito dai giocatori del Pisa. Attento nel dirigere la difesa e bravo nelle uscite, soprattutto quelle alte. Personalità quando tira un’urlata giustissima ad Akpa Akpro che, perdendo un pallone, mette in difficoltà la squadra che rischia un pericoloso contropiede dei padroni di casa.

NUNEZ 6 Ordinaria amministrazione contro gli attaccanti del Pisa che non impensieriscono. L’unica sbavatura su un colpo di testa di Moreo, che batte di testa a colpo sicuro. Lì doveva esserci lui. Detto questo, solidità e calma

NELSSON 6 Duello duro ma pulito con Nzola, che è un bel bestione. Come sempre l’ammiraglio è bravo a giocare senza frenesia, scegliendo in ogni occasione i tempi giusti delle giocate. Bene l’intesa con i compagni di reparto.

VALENTINI 6 Rientrava dopo tantissimo tempo e già questa è un’ottima notizia, perché la sua garra serve come il pane a questo Verona. Non è chiamato a grandi cose e fisicamente è un bene. Tiene tutto il match, pur non sempre precisissimo. Ma riaverlo è una garanzia per mister Zanetti.

FALLOU 5.5 Non si può non prendere in considerazione che fino all’altro giorno giocava in serie D. Perché sono tanti gli errori che commette, di qualità, ma anche di timidezza. E’ ovvio che quando sbaglia perda autostima. Ma ciò nonostante non arretra e rimane in partita. Sbagliando, vero, ma con tanta buona volontà. Ha una grandissima occasione per segnare, ma cicca clamorosamente.

BELGHALI 6.5 (dal 60°) Entra e spacca la partita. I pisani non riescono mai a tenerlo. Punta l’avversario a testa bassa e va via quasi sempre. Tantissima qualità e sempre più convinzione dei propri mezzi.

SERDAR 6.5 Prestazione di enorme spessore, di qualità e quantità. Corre davvero come un matto, ma non perde ma la lucidità. Il lavoro sporco di Bernede lo aiuto tantissimo a buttarsi nello spazio e a cercare la verticalità. Spinge, ma se serve tampona e aiuta in fase difensiva. Anche fisicamente i segnali sono molto, ma  molto promettenti.

YELLU s.v. (dall’85°)

GAGLIARDINI 6.5 E’ il giocatore che macina più chilometri tra tutti i 20 (portieri esclusi, ovviamente) in campo. Corre come un matto sempre con la stessa visione di gioco. Dispensa palloni che enorme disinvoltura, nonostante la partita sia sporca, spezzettata e lasci poco spazio alla qualità. Finisce in riserva, sarebbe strano il contrario. Ma nei minuti finali un intervento in scivolata su Tramoni è da applausi.

BERNEDE 5.5 Sicuramente costretto a un lavoro tattico molto sporco, sacrifica la sua qualità per la causa. Gioca più arretrato rispetto a quelli che sono i suoi gusti e pensa più a distruggere che a costruire. Tanti palloni persi e anche le gambe non sembrano andare al massimo. Spreca un ottimo contropiede perché si ritrova con la lingua a penzoloni. E, infatti, Zanetti lo richiama in panchina.

AKPA AKPRO 5 (dal 60°) Spreca un contropiede clamoroso, portando avanti il pallone senza fiato. Lo perde e crea, di fatto, un contropiede pericolosissimo del Pisa. Sbadato, a dir poco.

FRESE 6.5 Super in fase difensiva, bravo anche ad aggredire gli avversari giocando discretamente alto. Ha meno qualità offensive di Bradaric, ma non disdegna la metà campo avversaria. Dal suo sinistro un paio di cross interessanti, puntualmente snobbati dai compagni. Prova, nei secondi finali, a trovare il gol decisivo, ma gli va male.

GIOVANE 6 + Molto attivo, al contrario del suo compagno di reparto. La sensazione è che ogni volta che si ritrova il pallone tra i piedi possa fare qualcosa di sensato e, soprattutto, di pericoloso. Svaria su tutto il fronte d’attacco ed è bravo anche a crossare, senza che i compagni ne approfittino, però. Ci prova a segnare, ma sbloccarsi sembra ancora un’impresa. Io, personalmente, non lo toglierei mai.

SARR 6 (dal 67°) Entra bene, con la voglia giusta. 

ORBAN 5 Particolarmente apatico, non dentro la partita come ci si aspetterebbe. Va detto che gli arrivano non tantissimi palloni da giocare. Ma lui non è bravo a crearseli, questo è altrettanto vero. Un’occasione se la crea con grande astuzia, andando a sfruttare un’indecisione della difesa del Pisa. Si trova solo davanti a Semper e clamorosamente la spara alta. Più facile segnarlo che sbagliarlo. La maledizione continua.

MOSQUERA 6 (dal 67°) Anche lui subito in partita, con tanta voglia di spaccare il mondo. Va sempre a stuzzicare i difensori pisani.

ALL. ZANETTI 6 Partita qualitativamente brutta, sporca, ma non cattiva. Costretto a rinunciare dal primo minuto a Belghali, paga dazio con Fallou. I suoi, però, sono in totale controllo, rischiano praticamente mai, se non sulla grande occasione di testa di Moreo. Il vero problema rimane il gol. Il Verona continua a creare ma non segna. Sono solo due i gol in solo sette partite, di cui uno su rigore. Orban forse ha bisogno di un turno di riposo. Non Giovane, però. Ecco Mister, io uno come lui non lo toglierei mai.

IL PAGELLONE DI VERONA-SASSUOLO

MONTIPO’ 6 Parata più scenografica che altra su Laurientè nel primo tempo. Rischia un autogollonzo clamoroso, ma il palo lo aiuta due volte. Quando il Sassuolo batte il rigore lui lo para anche, ma i compagni non fanno nulla per scipparla di nuovo dai piedi di Pinamonti. Più di così non poteva fare.

NUNEZ 6 Subito dentro la partita con giocate puntuali e precise. Laurientè è davvero una brutta bestia e quanto ti punta ti fai il segno della croce. Cerca di contenerlo come meglio può e tutto sommato gli va liscia. Meno appariscente rispetto alla partita contro la Roma, ma non si lascia andare a svarioni da sudori freddi.

NELSSON 7 Intervento clamoroso su Laurientè che senza l’intervento del danese sarebbe stato solo davanti a Montipò. Si immola in almeno altre due occasioni per evitare il vantaggio degli ospiti. Gli va di lusso quando stende Thorstvedt al limite dell’area. Cinque centimetri più in la e sarebbe stato rigore. Pinamonti per segnare deve benedire l’ingenuità di Serdar, che regala il rigore decisivo al Sassuolo. Evita lo 0-2 con un altro intervento clamoroso.

FRESE 6 Come per altri, primo tempo di grande agonismo e corsa. Mi piace anche la cattiveria che mette nei contrasti. Ti aspetti che sia uno gracilino e invece la gamba non la toglie mai. Preziose un paio di diagonali difensive da scuola calcio. Ma il secondo tempo si fa sentire sul groppone. Le gambe si appesantiscono, il pensiero anche.

BELGHALI 5.5 Dopo averci fatto venire gli occhi a cuore contro Juve e Roma, un mezzo passo falso per l’esterno gialloblù. Non riesce a saltare l’uomo, rimane sospeso tra il centrocampo e la trequarti senza trovare la posizione più efficace. Non buono anche il fraseggio con i compagni, proprio i meccanismi non si sbloccano. 

SERDAR 5.5 Sfiora il gol calciando da fuori un bel destro che costringe Muric agli straordinari. Ci riprova una manciata di minuti dopo e gli esce di poco sulla destra. Commette un pasticcio e un rinvio sbagliato diventa un assist per Konè che è poi costretto a stendere per evitare il peggio, beccandosi il giallo. Ma l’errore più grave lo commette stendendo Fadera, regalando il rigore al Sassuolo. Una partita comunque fin lì non male, distrutta da troppa foga, diciamo così.

NIASSE 5 (dal 30° s.t.) Sostituzione non efficace.

GAGLIARDINI 6 Gioca un primo tempo importante. Mettetegli un frac, una bacchetta in mano e dirige anche la London Simphony Orchestra. Detta gioco, vede linee dove gli altri vedono solo muri. Fa correre il pallone con il pensiero ancora prima che con i piedi. Bravissimo anche quando bisogna contenere le accelerazioni sempre velenose del Sassuolo. Normale che cali alla distanza, le gambe non sono ancora al 100% per durare una partita intera. Il pensiero si annebbia e i polmoni si svuotano. Giusto cambiarlo.

AKPA AKPRO 5 (dal 20° s.t.) Doveva portare brio. Non ci riesce.

BERNEDE 6 Un buon primo tempo, non confermato nella ripresa. Parte davvero forte, con tanta qualità e piglio nelle gambe. Ruba tantissimi palloni e riparte con sprint. Nel secondo tempo cala, perché nel primo ha spesa davvero tanto, correndo come un dannato. Sfuma un po’ la lucidità e fatica a trovare la giocata giusta per le punte.

SARR 5 (dal 30° s.t.) Non porta nulla. E comincia a diventare un problema il fatto che entrando dalla panca non riesca a incidere.

BRADARIC 6 Forse il migliore del Verona nel primo tempo. Corre come un dannato, va a cento all’ora e i giocatori di Grosso possono prendergli solo la targa. E’ sempre bravo a dosare i cross, anche se in area manca sempre il tempismo giusto. Cala come tutta la squadra nella seconda parte di gara. Anche lui spende tanto, forse troppo tutto d’un colpo. Serve sapienza anche nel gestire le forze, senza lasciarsi prendere dalla voglia di fare tutto e subito.

MOSQUERA s.v. (dal 40° s.t.)

GIOVANE 6 Siamo un po’ alle solite. Nel senso che crea tanto, appena può tira e il coraggio non gli manca. Così come non difetta in tecnica, anzi. Un po’ troppo leggero però, mai una stoccata davvero roboante, più passaggi che tiri. E indubbiamente anche mentalmente comincia a pesargli la mancanza del gol. Ma va aspettato, perché è destinato ad arrivare.

KASTANOS s.v. (dal 40° s.t.)

ORBAN 5.5 Due occasioni in tutta la partita, una sparata alta, l’altra una mezza sforbiciata a dieci dalla fine che Muric mette in angolo. Rispetto alla partita contro la Roma non si mangia occasioni clamorose, ma è meno presente, meno aggressivo, più svogliato. Anche a lui, ovviamente, pesa il gol che manca. Ma va aspettato con la stessa pazienza che dedichiamo a Giovane. Non a tempo indeterminato, però.

ALL. ZANETTI 6 Sconfitta pesante, che fa male al morale, dopo quanto di buono fatto contro Juve e Roma e per tutto il primo tempo contro il Sassuolo. La prima parte di gara è bellissima, di grande qualità. Il Verona meriterebbe di chiudere in vantaggio. La squadra spende tanto. Forse anche troppo. Il mister deve essere bravo a gestire la frenesia e la voglia di fare tutto e subito. 90 minuti più recupero sono tanti per pensare di andare sempre al massimo. Il problema del gol c’è, è inutile girarci attorno. Parlano i numero. Solo due quelli fatti e solo uno su azione. Non diventi un assillo, ma serve una soluzione immediata. La sosta deve aiutare in questo senso.

IL PAGELLONE DI ROMA-VERONA

MONTIPO’ 5 Una brutta indecisione sul gol del vantaggio segnato da Dovbik. Fa un passo avanti e quando decide di tornare sulla linea di porta gli manca l’esplosività per tentare il tuffo riparatore. Anche nelle uscite non fa impazzire. Qualcosina meglio nella ripresa, ma ormai il danno è fatto.

NUNEZ 6.5 Nel gol di Dovbik si fa fregare dall’attaccante ucraino. Ma si riscatta poi con un intervento miracoloso su Pellegrini, che evita il 2-0. Passano le partite e i miglioramenti del difensore sono sempre più evidenti. Sta diventando una certezza della retroguardia gialloblù.

BELLA KOTCHAP s.v.(dall’84°)

NELSSON 6.5 Dovbik segna nell’unica occasione in cui non è il danese a marcarlo diversamente. Perché quando è lui a pensarci, per l’attaccante di Gasperini ci sono solo lacrime e preghiere. Sa essere elegante, ma anche sporco, quando la partita lo richiede. Senso della posizione da top player.

FRESE 6.5 Altra partita di spessore per il danese che sbaglia poco o nulla. Sempre al posto giusto nel momento giusto, abile nelle chiusure, bravo nelle ripartenze. Poco altro da aggiungere.

BELGHALI 7 Santo cielo quanto gioca bene questo ragazzo. Sempre più qualità, sempre più autostima, sempre più colpi di classe. La fascia destra è esclusivamente affare suo, non ce n’è per nessuno. E non è solo forte tecnicamente, ma ha anche il vero senso del gioco. Sa accelerare, sa rallentare. Non crossa mai a caso, tanto per doveri tattici. Forse eravamo abituati male, ma ancora una volta Sogliano ha trovato un piccolo fenomeno.

SERDAR 6 Piccolo passo indietro rispetto alla Juve. Non ha la stessa sicurezza nel gestire palla e la lucidità necessaria quando il Verona deve ripartire. Ma c’è lui nel momento di maggiore pressione dei gialloblù. Recupera tanto campo quando serve, ma quando ha la possibilità va anche a cercare il tiro, sbagliando di poco.

AKPA AKPRO 6 + Subito uno dei migliori del Verona, recupera diversi palloni e cerca di dare ordine. Corre tanto e fa il possibile per contrastare il centrocampo giallorosso. A volte va anche un po’ oltre e infatti si prende il giallo. Rischia il secondo e questo, inevitabilmente lo condiziona. Rimane nello spogliatoio, giustamente, dopo il primo tempo.

GAGLIARDINI 6 (dal 46°) Se Akpa Akpro è dinamico e a volte frenetico, lui porta ordine e lucidità. Gestisce bene la manovra.

BERNEDE 5.5 Troppi errori, troppe scelte sbagliate. Questa volta non riesce a capire bene cosa deve fare, né a trovarsi la giusta posizione in campo. Rimane a metà tra centrocampo e la trequarti, rendendosi poco utile ai compagni in mediana e agli attaccanti. Anche fisicamente sembra non essere al 100%.

KASTANOS s.v. (dall’89°)

BRADARIC 6 Meno spavaldo delle ultime partire, il suo, però, lo fa sempre eccome. Aiuta la squadra nei rari momenti in cui la Roma alza il ritmo. Ma soprattutto sostiene la pressione gialloblù, che è di gran lunga superiore a quella della formazione di Gasperini. Tanti cross, non sempre precisi, ma la qualità non si discute mai.

CHAM s.v. (dall’84°)

GIOVANE 5 Tanto arruffone e poco preciso. E da uno con le sue qualità proprio non te lo aspetti. L’intesa con Orban fatica ancora a scoccare, ma le colpe non sono solo sue. Si sbatte per trovarsi un posto al sole e ci riesce all’inizio della ripresa. Ma sbaglia un gol clamoroso, praticamente un rigore in movimento. Inspiegabile. Giornata storta.

SARR 5.5 (dal 74°) Serve a poco.

ORBAN 4.5 Questo ragazzo è sicuramente speciale, perché ci mette una voglia pazzesca. Si vede che il calcio e il gol sono la sua vita, ha una fame esagerata. Poi, però, bisogna fare i conti con i fatti. Nel primo tempo, quasi a colpo sicuro, colpisce Svilar sulla faccia che si immola per evitare il gol. Poco dopo sbaglia il pareggio in maniera clamorosa, a  cinquanta centimetri dalla porta vuota, prendendo la palestra. Contro le leggi della fisica. Serve più lucidità e meno frenesia, ma noi siamo con lui.

ALL. ZANETTI 7 Dopo i tanti cambiamenti di Coppa Italia, torna in campo il Verona bello visto contro la Juve. I suoi prendono gol per un’incertezza di Montipò, subiscono un po’ il contraccolpo, ma giusto il tempo di un giro di lancette. Perché poi sono i suoi a dominare la partita, a tenere la Roma nella propria metà campo. L’Hellas crea una marea di occasioni gol, clamorose, e non riesce a sfruttarle. Cosa vuoi dirgli? La speranza è che questa poca precisione non diventi un problema, perché ci ritroviamo ormai troppo spesso a parlare di risultati bugiardi.

IL PAGELLONE DI VERONA-JUVENTUS

MONTIPO’ 6 Bravo in un paio di parate, soprattutto su Openda nella ripresa. Sul gol davvero poteva nulla sul colpo da biliardo di Conceiçao. Sempre attento, bravo anche nei rilanci coi piedi.

NUNEZ 7 Pronti e via e sfodera un grande intervento in area di rigore su Joao Mario. Di lì in avanti è un continuo crescendo. Dalla sua parte non si pazza manco ad ammazzarlo. Sguardo sempre sul pallone, sempre a contatto con gli avversari, dimostra qualità, come sottolineato più volte da Zanetti. Nella ripresa si immola su una bomba di Yildiz che lo manda ko.

NELSSON 7.5 Un gigante. Ingaggia una bellissima lotta con Vlahovic che forse, in maniera presuntuosa, pensava di avere vita facile. Invece non ha toccato palla. E’ impressionante nel gioco aereo, sono tutti suoi i palloni che spiovono in area di rigore. Gioca pulito e anche nella zona calda non ha paura di rischiare l’intervento, sempre e sistematicamente pulito.

FRESE 7 Mamma mia che partita che ha fatto il danese, questa volta ha sorpreso anche me, che l’ho sempre considerato uno da compitino. Col piffero. Bravissimo, nonostante dalla sua parte ci sia Conceiçao che può far paura. Tantissimi interventi risolutivi. Va anche vicino al gol con un gran bel tiro da fuori che impegna Di Gregorio.

BELGHALI 7 Dovrei limitarmi a dire questa cosa: a me Tchatchoua non manca per niente. Basterebbe quello per parlare della partita dell’esterno gialloblù. Ma è giusto tributargli il giusto omaggio. Prende coscienza sempre di più delle proprie qualità, è in fiducia e questa cosa cresce col passare dei minuti. Punta l’avversario con disinvoltura e anche nella ripresa è scatenato. Bye bye Tchatchoua.

KASTANOS 6 (dal 32° s.t.) Entrato bene, lotta coi compagni-

SERDAR 7 Una sola sbavatura: si fa saltare troppo facilmente da Conceiçao in occasione del gol. Ma per il resto è ancora lui il padrone del centrocampo con una qualità impressionante. Recupera davvero una caterva di pallone ed è costantemente in avanzamento contro gli avversari, non indietreggia mai. Urla di gioia per il gol del 2-1, che fa impazzire il Bentegodi. Dannato fuorigioco.

YELLU s.v. (dal 44° s.t.)

AKPA AKPRO 6 Primo tempo di sofferenza, fatica a trovare il ritmo e anche la giusta posizione in campo. Deve fare il regista ma non sembra proprio essere nelle sue corde. Si impegna, però, corre come un dannato e nella ripresa cresce. Spende davvero tutto quello che ha e, infatti, è costretto a lasciare il campo coi crampi.

NIASSE 6 (dal 32° s.t.) Anche lui concentrato, ci mette tutto il fisico che ha.

BERNEDE 6.5 Non inizia bene, molto impreciso, sbaglia tantissime cose facili, che uno come lui non dovrebbe mai ciccare. Ma superato l’impatto con il fisico dei bianconeri, sembra essere più a suo agio. Sensazione che conferma soprattutto nella ripresa recuperando tantissimi pallone e riuscendo immediatamente a ribaltare l’azione. Sporca il gioco della Juve e questo manda in tilt il centrocampo bianconero.

BRADARIC 7 Sempre uno dei miei preferiti e anche stavolta lo ha confermato. Inesauribile sulla fascia, spinge davvero tanto e crossa con facilità. Ma la differenza la fa dietro questa volta, perché aiuta tantissimo a contenere i bianconeri, quando provano a mettere in difficoltà l’Hellas. Ha polmoni a mantice e gambe d’acciaio

GIOVANE 5.5 Questa volta non gira tutto alla perfezione. Fatica contro la difesa della Juve che in quanto a centimetri gli fa pagare dazio. Tenta qualche giocata, ma va sempre a sbattere contro il muro bianconero. Anche l’intesa con Orban zoppica un po’. E forse quel piccolo siparietto sul calcio di rigore lo ha leggermente innervosito anche se, va detto, è stato il primo a esultare per il gol del pareggio.

SARR 6 (dal 17° s.t.) Anche lui entra bene, si crea un paio di occasioni interessanti.

ORBAN 7.5 Nel primo grande tempo una grande occasione che si inventa da solo, a tu per tu con Di Gregorio. Quando al Verona viene concesso il calcio di rigore, con ignoranza calcistica si va a prendere il pallone. Ha fegato, ma ha ragione lui. Nella ripresa spella le mani al portiere bianconero con una mina da fuori. E’ un demonio, è dappertutto, tiene sempre in allerta la difesa della Juve che non sa come fare per tenerlo. Una prestazione sontuosa, di grande dedizione anche in fase difensiva. Da stropicciarsi gli occhi.

AJAY s.v. (dal 44°s.t.)

ALL. ZANETTI 8 Era per tanti una partita persa in partenza. Invece i suoi, dopo la delusione contro la Cremonese, ripercorrono la stessa strada: la qualità. Raramente si sceglie di sparare il pallone in avanti per poi pregare. Al contrario, i suoi giocano palla a terra e lo fanno sempre alla grande, non facendo capire una mazza alla Juve. Pareggio giusto? Manco per niente. Il Verona crea molte più occasioni da gol della Juve. Alla faccia della sconfitta scritta. La strada è tracciata, guai a tornare indietro.

IL PAGELLONE DI VERONA-CREMONESE

MONTIPO’ 6 Una sola parata, nella ripresa, su tiro da lontano non particolarmente irresistibile, che lui mette in angolo. Per il resto è spettatore e nulla più.

NUNEZ 6 Decisamente meglio rispetto alla partita con la Lazio, durante la quale era parso decisamente in imbarazzo. Gioca facile, senza fronzoli, pensando solo a sbagliare il meno possibile. E sbaglia poco, effettivamente. Magari è un po’ timidino, ma giocare per la prima volta in un Bentegodi così può mettere soggezione. 

NELSSON 7 Leader naturale della difesa, riconosciuto tale da Zanetti e dai compagni. Bravissimo nel gioco aereo, ogni pallone che passa da quelle parti è affare suo. Anche nel gioco con palla a terra è sempre al posto giusto. Insomma, lascia letteralmente le briciole a Bonazzoli e Sanabria.

FRESE 6 Mai appariscente ed è questa, evidentemente la sua dote. Scolastico, nel senso migliore del termine. Non deve strafare e il suo se lo porta a casa senza grande fatica. Puntuale nelle chiusure, efficace nei raddoppi. Esce sofferente per i crampi.

BELLA KOTCHAP s.v. (dal 24* s.t.)

BELGHALI 6.5 Le aspettative su di lui sono alte, dal momento che deve sostituire un giocatore importante come Tchatchoua. Inizio col dire che lui i piedi ce li ha montato giusti, eccome. Gli manca un po’ di spinta, secondo me, ma ha qualità tecnica da vendere. Nel momento in cui prendere più coraggio, farà vedere cose molto importanti.

SERDAR 7 Uno di quelli a cui le due settimane di lavoro, a campionato fermo, hanno fatto davvero bene. Parte subito forte, dimostrando una grande condizione fisica. Fa il gioco sporco in mezzo al campo, recuperando una marea di palloni. Distrugge le idee della Cremonese e si propone anche in avanti. E’ dappertutto, sempre con la stessa lucidità.

GAGLIARDINI 6.5 Proprio vero che la fortuna è cieca, mentre la sfiga ci vede benissimo. Gioca mezz’ora ad altissimi livelli, già dentro il gioco del Verona. Dirige con enorme autorevolezza e disinvoltura. Tutto bene, no. La sfortuna si accanisce con questa ragazzo, mandandogli in malora la spalla. La speranza è che non sia qualcosa di grave, ma le lacrime del centrocampista quando esce dal campo fanno preoccupare.

AKPA AKPRO 6 (dal 29° p.t.) Entra a freddo per l’infortunio di Gagliardini e si mette a fare quasi il trequartista. Se la cava bene, ma sembra ancora lontano dalla miglior forma fisica. Ciò detto, non si risparmia e lascia tutto sul campo.

NIASSE s.v. (dal 35* s.t.)

BERNEDE 7 Inizia da trequartista e lo fa davvero alla grande. Ispiratissimo, regala un paio di giocate dal coefficiente tecnico molto interessante. Difficile per i giocatori della Cremonese fermarlo, perché è bravo a non dare riferimenti. Con Gagliardini ko, Zanetti lo mette a fare il regista e anche in quella posizione non perde mai la bussola.

AL MUSRATI s.v. (dal 35° s.t.)

BRADARIC 7 Questo ruolo sembra proprio fatto su misura per le sue caratteristiche. E’ un motorino inesauribile, con tanta voglia di attaccare, senza però rinunciare ai doveri difensivi. Ha una grande occasione a tu per tu con Audero ma si fa ipnotizzare dal portiere della Cremonese, bravo a non andare a terra sul più bello. Tanta roba, comunque.

GIOVANE 6.5 L’ho già detto, penso, ma non mi stuferò di ripeterlo: questo ragazzo è tanto forte. Ha qualità e voglia, ed è bravo a non voler sempre strafare. Si crea tante occasioni da gol, e solo Audero gli nega la gioia del primo gol in serie A. E’ anche un po’ sfortunato, ma arriverà il momento giusto e, soprattutto, non ci sarà sempre Audero in mezzo alle scatole. Bravo anche come rifinitore.

ORBAN 6.5 Dopo cinque minuti già due tiri, uno alquanto forzato, l’altro poco fortunato. La voglia di strafare lo fa diventare un po’ egoista, fatica a giocare coi compagni. Passata però l’emozione, inizia a dialogare soprattutto con Giovane e si crea davvero tante occasioni che solo lo stato di grazia di Audero non fa trasformare in gol. Diamante grezzo, dalle grandi potenzialità. Meno egoista e si toglierà tante soddisfazioni.

SARR s.v. (dal 34° s.t.)

ALL. ZANETTI 7 La sosta per la nazionale è servita a mettere benzina nel motore, perché i suoi annullano la Cremonese sin dal primo minuto. Bel gioco, tante occasioni, tanta voglia di andare oltre. Cosa possiamo dire a questa squadra? Che una partita così non si può pareggiare, proprio non si può. I gialloblù creano innumerevoli occasioni da gol, che restano tali, per bravura di Audero, sfortuna e un po’ di imprecisione. Ma quello che conforto è l’idea di gioco di questa squadra, bella e funzionale. Serve diventare più pratici, ma arriverà anche quello.

IL PAGELLONE DI LAZIO-VERONA

MONTIPO’ 4 Se per i due primi gol può ben poco, sul 3-0 della Lazio si dimentica come si esce dalla porta. Già lui non è propenso a farlo, sto giro sbaglia totalmente il tempo. E per mascherare l’errore fa finta di farsi male. Un errore che un portiere della sua esperienza non può permettersi e che, soprattutto, taglia le gambe al Verona

NUNEZ 4.5 Inizio shock per il difensore che sembra sia appena arrivato da Marte. Gestisce in maniera disastrosa ogni pallone gli passi tra i piedi. La Lazio individua in lui l’anello debole della difesa, e non sbaglia. Sempre posizionato male va in confusione totale. Nella ripresa leggermente meglio da quinto destro di centrocampo, che è tutto tranne che il suo ruolo.

NELSSON 6 Sicuramente il migliore della difesa. Nonostante anche lui non sia certo al 100% della condizione, fa capire di esserci e di aver già capito come stare in campo, nelle idee di Zanetti. Attento nei contrasti, bravo nei recuperi. Può sicuramente migliorare, ma la strada è giusta.

EBOSSE 5 Debutta in campionato con la maglia del Verona, ma non conserverà un grandissimo ricordo. Sempre in ritardo, molto impreciso negli appoggi, soffre terribilmente Castellanos. Non sembra essere in condizione per partire titolare.

FRESE 6 (dal 46°) E’ uno che il compitino tende sempre a farlo, senza infamia e senza lode. E anche questa volta si fa trovare pronto.

CHAM 5 Poverino, ci mette davvero tanta buona volontà ma, fatalità, tutte le azioni pericolose della Lazio passano dalla sua fascia. Aggiungiamo che rischia di spaccarsi la caviglia da solo, cadendo male sul campo e il quadro è particolarmente complicato. Rimane negli spogliatoi dopo il primo tempo, probabilmente anche a scopo precauzionale.

BELLA KOTCHAP 6 (dal 46°) Fisicamente impressionante. Coi piedi da rivedere, ma tutto sommato un debutto sufficiente.

SERDAR 5.5 Il capitano parte molto bene, recupera palloni con grande facilità. La prestazione sembra promettente, ma poi finisce anche lui per farsi travolgere dalla Lazio, che ha uno spessore tecnico non paragonabile a quello dei gialloblù. Cerca di fare il leader, ma i compagni non sembrano ascoltarlo come dovrebbero.

BERNEDE 5 +  E’ sua l’occasione più clamorosa del Verona. Dal limite dell’area di rigore si aggiusta il pallone e lo calcia al volo, stampandolo sul palo, con Provedel battuto. Ma fa fatica in mezzo al campo, tremendamente, e la costruzione del gioco non gli riesce proprio. E’ sicuramente adattato e si vede, ma ha qualità per fare quel ruolo. Contro la Lazio non lo ha fatto vedere con continuità.

BELGHALI 5 (dal 70°) Non bene.

BRADARIC 5 La corsa è il suo vero punto di forza e finché non la trova deve cercare di limitare i danni. Contro la squadra di Sarri non gli riesce. Ce la mette, ma sembra davvero che vada a due cilindri. Tenta qualche cross, ma mai preciso per i compagni in area di rigore.

HARROUI 4 Scelta iniziale che mi era piaciuta. A conti fatti, però, non si è rivelata vincente. Non trova mai lo spunto e vagabonda per il campo senza alcuna meta. E’ giusto dire che fisicamente sia ancora lontano dalla migliore condizione. Tornare dopo il brutto infortunio al ginocchio ha subito sarà molto complicato e richiederà pazienza.

AL MUSRATI 5 (dal 46°) Passeggia per il campo, al momento  non è presentabile. Non riesce a contrastare un occasione del quarto gol laziale.

GIOVANE 6 + Forte sto ragazzo, davvero tanto. Già contro l’Udinese aveva fatto vedere grandi cose. Oggi il livello magari non è lo stesso, ma è davvero l’unico che si salva tra i suoi. Ha tanta qualità e grande senso tattico. Non pensa solo a calciare appena vede la porta, ma lavora tanto anche per la squadra. E, soprattutto, fa sempre la cosa giusta al momento giusto. Credo che ci farà divertire.

SARR 4.5 Primo tempo disastroso. Secondo tempo quasi disastroso. Non ne becca una, che siano palloni a terra o lanci lungi. Non è mai in grado di fare salire la squadra e di dialogare con Giovane, al quale tocca arrangiarsi. Nella ripresa lotta un po’ di più, ma sempre facendo casino e basta. Molto indietro di condizione e con Orban che gli sta col fiato sul collo, sarà dura tenere la maglia da titolare.

MOSQUERA s.v. (dal 78°) 

ALL. ZANETTI 5 Sceglie una squadra offensiva, con Harroui in appoggio a Giovane e Sarr. La scelta, però, si rivela fallimentare, perché la Lazio si ritrova 2-0 in un amen e i suoi non riescono a reagire. Nella ripresa cambia qualcosa, ma il risultato è che la squadra non pare mai ordinata e sembra non sapere cosa deve fare. Butta dentro i nuovi, che sono lontani dalla condizione migliore, comprensibilmente. Ora la sosta gli permetterà di lavorare meglio, nazionali permettendo.

IL PAGELLONE DI FINE ANNO DELL’HELLAS VERONA. IN ATTESA DI NUOVI SANGUE E LACRIME

MONTIPO’ 6 Se la stagione che ha portato a quel drammatico spareggio per non retrocedere contro lo Spezia, è l’unico termine di paragone esistente al mondo per giudicare Montipò, allora si dovrebbe dire che il suo campionato quest’anno sia stato sotto le aspettative. Grazie al cielo si può considerare molto altro e quindi alla fine il suo lo ha portato a casa. Vero, non senza qualche giro sulle montagne russe, ma complice una fase difensiva che quest’anno ha fatto acqua da tutte le parti. Sarà ancora il portiere del Verona? Le sensazioni mi dicono di no. Ma magari sbaglio

PERILLI 6 Due sole presenze quest’anno, una per scelta tecnica, l’altra per infortunio a Montipò. Tra l’altro la partita più importante della stagione, l’ultima a Empoli, che è valsa la salvezza. Non ha avuto paura, non ha tremato e così anche lui ha detto la sua in questo campionato strampalato dei gialloblù.

FRESE 6 Inizio di campionato da mal di testa per il danese, che mette in mostra non poche incertezze ed errori grossolani. Quando le cose sembrano andare per il meglio e lui prende confidenza con la piazza e con le idee di Zanetti, si infortuna. Un crack che lo tiene fuori dal campo per parecchi mesi e che lo restituisce, ovviamente ingommato. Ma ha in ogni caso fatto vedere delle discrete qualità e un buon senso tattico.

DANILIUC 5.5 Stagione da comprimario per l’austriaco che, a dire il vero, a un certo punto sembrava potesse essere entrato nelle grazie di Zanetti. L’esplosione di Ghilardi e Coppola, però, gli ha tagliato discretamente le gambe.

FARAONI 5 Probabilmente è stato prezioso all’interno dello spogliatoio, nella gestione dei momenti più delicati, delle imbarcate più clamorose. Da un senatore come lui questo ci si aspetta. Ma in campo, quelle poche volte che si è visto, sono stati dolori. Nella memoria dei tifosi c’è sicuramente la partita casalinga contro il Monza, che hanno segnato, probabilmente, il punto più basso dell’avventura in gialloblù di questo ragazzo speciale. Che per alcuni anni è stato, parere mio, il vero fenomeno di questa squadra, che avrebbe meritato di diritto la Nazionale. Sempre grati a Marco Davide Faraoni.

VALENTINI 6.5 Non è bello quando due cose sembrano fatte l’una per l’altra? Non è bello quando gli elementi combaciano perfettamente? Il difensore argentino, preso in prestito dalla Fiorentina, sembra fatto a posta per Verona e per la sua piazza. Un temperamento e una garra che i tifosi gialloblù amano incondizionatamente. Quel senso di appartenenza che Valentini ha mostrato naturalmente. Ha sofferto un po’ il finale di stagione, per qualche acciacco, ma uno così bisognerebbe provare a riportarlo di corsa a Verona.

BRADARIC 6.5 Sbertucciato e ridicolizzato dai più a inizio stagione, ha risposto coi fatti, sul campo. Sembrava uno capace solo di correre, manco fosse Forrest Gump, e invece ha dimostrato davvero buone qualità e capacità di crossare, a quanto pare una cosa non così scontata tra i giocatori del Verona. Aggiungiamoci il gol salvezza di Empoli e a questo ragazzo si possono fare solo gli applausi.

DAWIDOWICZ 7 Prima parte di stagione da 4, seconda da 8. La media farebbe 6, ma il voto in più è semplice da capire. E’ stato impresentabile a lungo, lontano parente del guerriero scoordinato che si è fatto amare dal popolo dell’Hellas. Le questioni contrattuali lo hanno mandato via di testa. Paradossalmente quando era chiaro che non avrebbe rinnovato, ha svoltato. Ed è tornato a combattere come un leone, determinato a lasciare tutto sul campo. Nell’emergenza, ha riscoperto il ruolo di centrocampista, vera chiave tattica della rincorsa gialloblù. Leader maximo. Il voto in più è semplice da capire, dicevo. Perché in tutti questi anni ci ha fatto capire che si possono anche avere i piedi montati al contrario, ma quando hai cuore, capita anche che i tifosi ti dedichino uno striscione che resterà nella leggenda: “Ghe Dawidowicz a rugoloni…”

TCHATCHOUA 6 Doveva essere la stagione della consacrazione, dopo aver fatto vedere cose molto interessanti lo scorso anno. Ma forse quando le aspettative sono troppo alte il rischio di rimanere delusi è direttamente proporzionale. Ha un forza fisica pazzesca e una velocità unica nel campionato italiano. Tant’è che è stato premiato con un riconoscimento ad hoc. Ma i piedi sono davvero quadrati. Se ci fosse una statistica sui cross utili rispetto al totale di quelli fatti sarebbe più comprensibile il giudizio. Insomma, per me una delusione.

COPPOLA 7.5 Eccola la stagione dell’esplosione di Coppolone. Inizio così così, poi una crescita continua, che lo ha portato alla convocazione in Nazionale e al debutto da titolare nella sciagurata trasferta in Norvegia. Non capitava che un giocatore dell’Hellas venisse schierato in azzurro dal 1987. Ha messo insieme una serie di prestazioni super, mettendo a tacere gli scettici e tanti attaccanti di pedigree. Il tutto impreziosito da un gol fondamentale per la salvezza, quello del pareggio casalingo contro il Lecce. Probabilmente sarà la pedina da sacrificare sull’altare dei bilanci sempre in regola.

GHILARDI 7 A inizio stagione, col calciomercato ancora aperto, sembra destinato a vestire un’altra maglia, seppur in prestito. E invece Mister Zanetti ci ha visto qualcosa e ha avuto ragione. Perché Daniele ha ripagato alla grande la fiducia, anche lui come Coppola, autore di grandi prestazioni che hanno portato alla rincorsa decisiva del Verona nella lotta salvezza. Se crescerà anche nell’impostazione del gioca da dietro, avrà una grande carriera

LAZOVIC 6 L’ultimo vero senatore rimasto in questa squadra, insieme a Faraoni e Dawidowicz. Capitano designato da Zanetti, inizia bene la stagione, facendo intravvedere sprazzi del Lazovic che per anni ha fatto impazzire gli avversari. Poi le cose sono via via cambiate e ha trovato sempre meno spazio, per colpa anche di continui problemi fisici. Ma con orgoglio si è sempre fatto trovare pronto e grazie al suo gol contro il Como il Verona ha potuto andare a Empoli con due risultati su tre. Per tutto quello che ha fatto vedere a questa piazza il voto sarebbe sicuramente più alto, bello tondo. E per me, anche se non compare, è forse l’unico che conta per tutto ciò che ha dato a questi colori.

NIASSE 5.5 Buttato in campo allo sbaraglio, appena arrivato a Verona, nel match casalingo contro l’Atalanta. Ricordiamo tutti com’è finita. Ci ha impiegato non poco per prendere ritmo e capire il calcio italiano. Non ci è riuscito fino in fondo. Molto lento e macchinoso, ha sicuramente presenza in mezzo al campo. Ma non so quanto si adatterà in futuro alle idee tattiche di Zanetti.

HARROUI 6 Tra tutti gli infortuni che hanno funestato la stagione del Verona, il suo è stato veramente peccaminoso. Perché ha tolto a Zanetti quella quota di fantasia in una squadra abbastanza monotona, incapace di trovare qualcuno che facesse ballare le difese avversarie. Prima che il ginocchio facesse crack, un paio di prestazioni clamorose, contro Roma e Parma, dove appunto si è infortunato. Averlo la prossima stagione, integro, sarà un bel regalo per l’Hellas.

KASTANOS 5 Un solo gol e tante aspettative deluse per il cipriota. Mai protagonista, mai in grado di mettere realmente in difficoltà Zanetti. Costretto quasi sempre a entrare a partita in corsa, raramente è riuscito a lasciare il segno in positivo. Anzi, spesso ha attirato su di sé parecchie critiche, motivate, peraltro. Peccato perché con Harroui infortunato poteva prendersi quel ruolo. Gli è andata male.

BERNEDE 5.5 Se togliamo la magia che contro la Fiorentina ha regalato tre punti insperati al Verona, il resto sono stati tanti sbadigli. Non si discute la volontà, ma mi è parso molto arruffone e poco concreto. Leggerino fisicamente, avrebbe dovuto far valere qualità tecniche che ci sono, ma che si sono un po’ annacquate cammin facendo.

SERDAR 5.5 A livello tecnico è indubbiamente il giocatore di maggior qualità del Verona. Quando è in condizione dimostra di essere centrocampista da squadra superiore all’Hellas. Ma il problema, infatti, sta tutto qua. Suat è fatto di cristallo. In una stagione ha rimediato due infortuni muscolari pesantissimi e difficilissimi da superare. Non è mai riuscito a fare la differenza, a diventare leader tecnico di questa squadra. Il punto più alto lo ha toccato nella vittoriosa trasferta di Monza. Troppo poco per lasciare il segno.

SUSLOV 5.5 Protagonista della salvezza firmata Baroni, questa volta Tommasino non ha convinto. Perché se è vero che ha sempre messo la sua solita energia in campo, è altrettanto sacrosanto che “struca struca” di sostanza ne ha fatta vedere poca. Da uno con le sue qualità è logico aspettarsi qualcosa di più, soprattutto in termini realizzativi. E invece ha chiuso la stagione a secco. Spesso nervoso, ha bisticciato col pallone e con gli avversari. E alla fine a rimetterci è stato solo ed esclusivamente il gruppo.

DUDA 6.5 Non è il leader tecnico, ma morale indubbiamente sì. Perché di Duda ti accorgi soprattutto quando manca. Quell’arroganza calcistica che è sempre più preziosa e che in una squadra timida come il Verona vale come l’oro. Spesso capace di decidere il tempo della partita, tante volte ha dovuto cantare e portare la croce, non adeguatamente sostenuto dai compagni. Aggiungiamo il fatto che è uno particolarmente fumantino, va da sé che i cartellini gialli e rossi siano fioccati. Magico il gol di Udine, determinante per la salvezza. Sarebbe il caso di trattenerlo a Verona, Sean.

LAMBOURDE 6 Lo abbiamo visto in una manciata di partite, ma ha sempre fatto vedere di avere i colpi. Un gol a Como e altre giocate che nascondono un talento cristallino. Per ragion di stato, Zanetti ha dovuto badare più al sodo che altro, facendolo vedere un po’ troppo poco. Speriamo che in futuro le cose cambino.

SARR 5.5 Quattro gol per il giocatore svedese che per una porzione di campionato sembrava potesse diventare determinante. E invece, a dispetto di qualità tecniche secondo me indiscutibili, tante volte mi ha fatto girare le scatole per l’indolenza, quasi facesse un favore a giocare. Un’incompiuta bella e buona. Eppure la società ci ha visto dentro qualcosa, tanto da andare a riscattarne il cartellino. Questo deve responsabilizzarlo e fargli capire che deve fare molto di più di quanto fatto vedere quest’anno.

TENGSTEDT 6 Miglior marcatore della stagione con sei gol, fino all’infortunio subito a Venezia è stato delizioso. Più che un attaccante un regista offensivo a cui piace giocare lontano dalla porta. Porta che però vede eccome. Memorabile la partita di Bologna. Dopo il crack alla caviglia non è più riuscito a ritrovarsi, perseguitato da continui problemi muscolari. Secondo me ha anche un po’ tirato indietro la gamba, ho questa sensazione. Probabilmente consapevole del fatto che il Verona non lo avrebbe riscattato.

LIVRAMENTO 5.5  Ventinove presenze e un solo gol per l’attaccante esterno che come altri ha lasciato un po’ con l’amaro in bocca. Il suo ruolo doveva essere quello di spaccapartite, subentrando dalla panchina. Missione che raramente gli è riuscita. Tanta corsa, ma piedi non esageratamente educati. Tanta buona volontà ma poco altro.

MOSQUERA 5.5 I suoi cinque gol il colombiano li ha fatti, magari un po’ fortunosi e rocamboleschi, ma li ha fatto. Al di là di questo, non è sembrato pronto per un campionato difficile come quello della serie A. Tecnicamente molto limitato ha cercato di rimediare con la voglia, ma se nasci tondo non morirai mai quadrato. Forse la scelta più giusta sarebbe mandarlo a giocare con più frequenza, per sperare che possa poi tornare pronto per una piazza esigente come Verona.

ZANETTI 7 Partenza sprint. Comincia con due vittorie nelle prime tre partite. Una contro il Napoli, futuro campione d’Italia. Poi qualcosa si rompe e la sua squadra comincia sgretolarsi. Subisce imbarcate clamorose che lo portano a un passo dall’esonero. Ci mette del suo continuando a cambiare il modo di giocare dei suoi ragazzi. Insomma, va in confusione. Contro ogni pronostico, però, resiste e nel momento di maggiore emergenza riesce a trasformare un’accozzaglia di giocatori in un gruppo vero. Lì costruisce la salvezza. Che, mannaggia, rischia di vanificare trasmettendo un po’ troppa paura ai suoi ragazzi nel momento decisivo. Ma viene comunque premiato con una salvezza importantissima, passata attraverso ben dieci vittoria pazze. Si è meritato la riconferma sulla panchina gialloblù. Pronto a un altro campionato di lacrime e sangue.

BERARDI, MAGRO, OYEGOKE, OKOU, SLOTSAGER, PATRICK, CISSE, AJAYI s.v.