MONTIPO’ 4.5 Va bene che Coppola si dimentica di marcare completamente Gigot, libero di colpire di testa senza contrasti. Ma dovrebbe capire il nostro portiere che si può anche uscire dalla porta, soprattutto quando il pallone è nell’area piccola. Gli manca tremendamente questa cosa. Anche sul raddoppio della Lazio ci prova a pagare, goffamente, coi piedi, ma il risultato è pessimo. Sul terzo gol, obiettivamente, non può nulla.
DAWIDOWICZ 5 Deve marcare una vecchia conoscenza gialloblù, Mattia Zaccagni. Che ogni volta che ha il pallone tra i piedi lo punta senza pietà. E ha ragione a farlo. Fa una fatica tremenda a stare dietro al talento laziale e va sempre in apnea in tutte le situazioni di attacco degli ospiti. Si becca anche un giallo che gli farà saltare la difficilissima trasferta di Venezia.
LIVRAMENTO 5 (dal 1° s.t.) Non pervenuto, ma non è ancora dotato del dono dei miracoli.
COPPOLA 5 In serie A non ci si può permettere di distrarsi nemmeno mezzo secondo e quando la partita inizia, inizia. Sul calcio d’angolo che porta al gol della Lazio, si perde clamorosamente Gigot, che non deve fare altro che appoggiare di testa, dentro l’area di rigore. Poi non che conceda tantissimo a Castellanos, ma rimane davvero su quell’errore. Nervoso, si fa anche ammonire e questo condiziona ulteriormente una partita già compromessa.
GHILARDI 5 L’uomo di competenza è Isaksen, non proprio una passeggiata di salute. Quando può, l’esterno della Lazio lo punta e spesso gli va via. Il giovanotto gialloblù prova a metterci il fisico, ma poche volte gli va bene. Tutte le volte che la squadra di Baroni scende non è esente da attacchi di panico onestamente inspiegabili.
TCHATCHOUA 4 Tavares sembra Giggs al cospetto dell’esterno gialloblù che è totalmente in bambola. Non ha mezzi tecnici e fisici per contrastare l’esterno laziale che fa il bello e il cattivo tempo. Prende un po’ di coraggio quando la partita è di fatto finita. Qualche cross gli riesce, ma un po’ a caso. Quando il Verona aveva una seppur piccola speranza di rientrare in partita si è inventato un retropassaggio osceno per Montipò. Lo intercetta Dia che imbecca Zaccagni per lo 0-3. Disastroso.
FARAONI s.v. (dal 28° s.t.)
DUDA 5 Si fa travolgere senza pietà dal centrocampo della Lazio, che si trova delle vere e proprie praterie per arrivare dalle parti di Montipò. Viene costantemente saltato e quando si ritrova col pallone tra i piedi, complice anche l’immobilismo dei compagni, non sa cosa farsene. Non dirige, non contiene. Insomma, quello che fa lo fa male male. E si prende anche l’ennesimo cartellino rosso.
SERDAR 4.5 Vedi Duda. Con l’aggiunta che si mangia un gol clamoroso a mezzo metro dalla linea di porta di Provedel.
BRADARIC 5 Deve aiutare Ghilardi su Isaksen e vabbè. Poi, seppur timidamente prova anche a spingere. E tutto sommato va spesso sul fondo con la possibilità di crossare anche abbastanza liberamente. Quello che ne esce, però, non è che rimarrà nella storia del calcio, diciamocelo senza timore di smentita.
SUSLOV 5 Un primo tempo da incubo per il talentino gialloblù che paga una condizione fisica non eccellente, dopo l’influenza settimanale. Viene saltato sistematicamente, con una facilità clamorosa. Corre male e con poca lucidità, ma co passare dei minuti sembra trovare leggermente il ritmo. E’ comunque una semplice illusione. Nella ripresa qualche piccola fiammata, spenta con una semplice folata di vento.
KASTANOS s.v. (dal 20° s.t.)
TENGSTEDT 4 Non ne ha imbroccata una giusta. Per quanto sia dentro il gioco, sbaglia tutto quello che è possibile sbagliare e anche l’impossibile. Ha subito una grande occasione per pareggiare il gol della Lazio ma non controlla come saprebbe fare. Giova freneticamente, perché sa, probabilmente, di non essere in giornata. Anche il fraseggio con Sarr è disastroso. Giornata che più storta non si può.
LAZOVIC s.v. (dal 20° s.t.)
SARR 4 Se non altro Tengstedt ha le occasioni, lui nemmeno quello. Totalmente fuori dal gioco, non è mai in grado di impensierire la difesa della Lazio. La cosa migliore la fa con un recupero difensivo. E questo la dice lunga sulla sua partita.
BELAHYANE s.v. (dal 27° s.t.)
ALL. ZANETTI 5 Partita condizionata dai soliti errori individuali, con tre gol presi per sbagli clamorosi dei gialloblù. Però quello che colpisce è la mancanza di reazione o, quantomeno, troppo tardiva, quantomeno nel primo tempo. Perché sullo 0-2 il Verona meriterebbe di rientrare in partita. E invece si becca il terzo gol per una sciagurata cappella di Tchatchoua. Da lì in avanti il nulla più totale e anche i cambi dalla panchina non danno nulla. Ora in successione si andrà a Venezia e Monza. Le parole, ancora una volta, stanno a zero. E anche lui deve recuperare lucidità.