“Io i giocatori li metto bene in campo, ma dopo loro si muovono” (Bruno Pesaola, allenatore di calcio)
La sfida con la Fortitudo ha illuso i tifosi gialloblù per pochi minuti poi ha confermato che i bolognesi stanno giocando un campionato a parte, un po’ come quello che sta succedendo con la Juventus nella serie A di calcio.
Il punteggio finale è stato però ingeneroso per la Tezenis che alla fine del terzo quarto era sotto ancora di 9, di 11 a 8 minuti dalla fine, prima di sprofondare al -25 della sirena.
La superiorità della capolista di fatto apre un campionato a parte e Verona ha dimostrato di avere le carte in regola per lottare per la piazza d’onore, quel secondo posto che garantirebbe il miglior schieramento nella griglia dei playoff.
Intanto una cosa è certa, il k.o. del Paladozza con può lasciare il segno sul morale dei giganti gialloblù: “La parola perdere deve essere è sconosciuta” ha detto LDM.
E’ vero che la difesa della coppia Amato-Ferguson ha lasciato molto a desiderare, Dalmonte ha cercato di seminare trappole partendo con la box and one su Hasbrouck, ma è stato Cinciarini – uscendo dalla panchina – a marchiare la prima fuga. Nella ripresa Hasbrouck e Venuto hanno segnato ogni volta che hanno alzato la mano, mentre nella Tezenis nessuno – a parte Candussi – ha giocato una partita almeno sufficiente.
E mai come al Paladozza si è sentita l’assenza di Udom, che resterà fuori dai giochi almeno fino a dopo le Final eight di Coppa Italia. Il sogno di riportare in gialloblù Mitch Poletti cozza contro la ferma volontà della Mens Sana Siena di non liberare il giocatore, nonostante i problemi economici del club toscano.
Per un innesto italiano c’è tempo fino al 28 febbraio, ma è evidente che è necessario andare sul mercato prima possibile, fino all’ultima opzione in ordine di priorità: il ritorno di Dane DiLiegro, fermo dopo la stagione a Forlì.
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