“Ofelè fa el to mesté” (detto popolare milanese)
“Dopo 9 vittorie consecutive non è che adesso ne perdiamo 9 di fila?”. Battuta colta a Mantova nell’immediato dopo partita del beffardo k.o. nella terra di Virgilio. Della serie: non ci facciamo mancare niente. La sconfitta al Palabam ricorda per certi versi quella a Forlì, con la differenza che questa volta i padroni di casa erano stati al comando per quasi tutto il primo tempo. L’incapacità di tenere il controllo della partita nella ripresa, dilapidando in un amen il +6: sconcertante, per quanto fortunoso, il canestro al volo dell’aggancio di Visconti alla fine del terzo quarto, ma si sa, la fortuna bisogna andarsela a cercare. Poi avanti di 4, la Tezenis ha subito due “1vs1” in un amen che hanno lasciato il segno. E in totale sono stati addirittura 35 i punti concessi a Mantova in quel modo. Fino all’episodio della tripla decisiva di Ferrara, lasciato completamente libero (a Forlì almeno Marini aveva l’uomo addosso), per poi pasticciare sui possessi che avrebbero potuto dare il controsorpasso.
Fin qui l‘analisi della terza sconfitta consecutiva, aggiungendo che nelle settimane precedenti, anche per problemi di allenamento, la squadra aveva molto e a Mantova è mancata la lucidità nel momento topico, e anche un po’ di garra.
Intanto la Tezenis è riuscita a coronare il lungo corteggiamento e a riportare in gialloblù Mitch Poletti, diventato una sorta di “feticcio” per le ambizioni della Verona dei canestri. E DiLiegro é rimasto deluso, sperava di tornare in una delle città più belle del mondo (parole sue), dicendo di non voler avere a che fare con “questi serpenti” (sempre parole sue). Ma i tifosi hanno ringraziato il presidente Pedrollo con tanto di striscione per questo sforzo economico tutt’altro che indifferente e l’accordo biennale rende chiara la programmazione della Scaligera, sebbene le squadre ambiziose saranno sempre in compagnia. I tifosi, si sa, sperano e sognano sempre, del resto – questa è una citazione osvaldobagnoliana – i tifosi fanno i tifosi, l’allenatore fa l’allenatore, i giocatori fanno i giocatori, i dirigenti fanno i dirigenti, i giornalisti fanno i giornalisti. E i pasticceri fanno il loro mestiere.
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