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CERCASI ENERGIA

Il mondo appartiene a quelli che hanno la maggior energia (Visconte Alexis de Tocqueville)

14 partite giocate, 6 vinte e 8 perse. Siamo oltre metà prima fase e i numeri sono impietosi. Verona è a 16 punti dalla capolista e dopo la sconfitta di Mantova è fuori dai playoff. Inaccettabile. La delusione della proprietà, legittima e comprensibile, sembrava essere stata allontanata dalla vittoria all’overtime a Orzinuovi e dal successo con Milano. Invece Torino e Mantova hanno riportato indietro le lancette dell’orologio.
Inutile girarci intorno: la Reale Mutua ha dato un segnale di forza, mostrando quelli che al momento sembrano i valori in campo. Gli Stings hanno riacceso il campanello d’allarme, con una Tezenis priva dell’energia mentale che se non è necessaria per 40 minuti filati, almeno non può spegnersi sul più bello.
E’ il problema già emerso della mancanza di leadership. Ma non solo. Una volta Verona soffre l’atletismo avversario, un’altra fatica contro un quintetto con 4 piccoli. Il gap a rimbalzo si fa sentire e nell’immediato le soluzioni possono arrivare solo dalla solidità del gruppo, perché ci vorrà un po’ di tempo per rivedere Rosselli al top e per recuperare pienamente Pini, il cui contributo manca tremendamente.
Quanto a Greene e Jones, fatturano in coppia 27,2 punti a partita. Solo due squadre hanno la coppia straniera che indice di meno: la capolista Tortona (Cannon e Sanders assicurano il 31,7% dei punti) e Torino, che con Clark e Pinkins ottiene il 26,2% della produzione offensiva, contando però sul ventello per gara di Diop, uno che non c’entra nulla con l’A2.
E al di là degli infortuni e delle prolungate criticità, la responsabilità non può essere solo dell’allenatore. Quando le cose vanno male è corretto fare valutazioni anche sull’allestimento della squadra e sulla gestione del team nel suo complesso.
La stagione è compromessa? C’è ancora tempo per rimediare, almeno in parte, e correggere il tiro. Ma occorre continuità, cominciando a vincere. Non ci sono vie d’uscita.
Nota a margine. Le partite sono a partite chiuse, i pochi spettatori ammessi fanno parte dell’entourage del club: dirigenza, sponsor, ospiti “speciali”. Lo dico perché vorrei capire chi sono i due gentiluomini che a Mantova hanno insultato Rosselli, facendo infuriare Guidone alla prima uscita da casa dopo 41 giorni di isolamento.

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