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SUPERCOPPA, MINIPRECAMPIONATO

“Nondum matura est: nolo acerbam sumere”. (Fedro – La volpe e l’uva)

Tutti d’accordo, questa “genialata” della LNP che s’è inventata la fase di qualificazione della Supercoppa al posto del precampionato, non è il massimo della vita. Troppo agonismo in un periodo della stagione nel quale si sta cominciando a mettere benzina nel motore e lo stress mentale dovrebbe essere centellinato con grande parsimonia.
Detto questo, le giustificazioni in tal senso dopo la sconfitta della Tezenis per mano di Mantova ricordano la vecchia ma sempre attuale storiella della volpe e l’uva.
Meglio perdere in Coppa e poi vincere in campionato? Domanda che prevede una risposta scontata, pertanto la questione è pleonastica. Tuttavia non è superfluo chiedersi come sia possibile subire un parziale 0-21 (record negativo), precipitare dal +13 al -14 per poi risalire fino all’aggancio. Dimenticandosi infine di spendere un fallo per acciuffare l’overtime.
Le discese ardite e le risalite lasciamole al duo Mogol-Battisti. Al netto dei carichi di lavoro e di qualche problema fisico, basta guardare chi usciva dalla panchina per Verona e chi per Mantova per non avere dubbi, con il dovuto rispetto, sui valori in campo (e soprattutto in panca).
Teniamoci stretto Rosselli, da subito maestro nel mandare a canestro qualunque compagno, e aspettiamoci legittimamente un salto di qualità dalla coppia americana.
Verona è la squadra che gode in assoluto dai maggiori favori del pronostico in entrambi i gironi (a proposito: alla Fip il Consiglio Federale estivo ha pensato bene di cambiare la formula tornando all’antico, così nei playoff ci sarà ancora l’incrocio con le squadre dell’Ovest) e ogni avversaria sputerà sangue per fermare la testa di serie n° 1 del campionato. Il debutto in Supercoppa con Mantova ha offerto subito la prima dimostrazione.

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