Prendiamo atto che nel nostro Paese denunciare serve a nulla; anche reati gravissimi, come conferma l’omicidio di Roma: la prima moglie aveva denunciato l’assassino che la picchiava. E cosa è successo: nulla.
Denuncia senza risultati, il magistrato che l’ha ricevuta è rimasto nel divano senza agire.
Qui si apre una questione fondamentale: per entrare in magistratura non basta conoscere la giurisprudenza, dovresti avere anche la capacità di distinguere; perché i magistrati ricevono anche tante denunce farlocche e dovrebbero, appunto distinguere da quelle vere che richiedono interventi immediati.
Di questo dovrebbe occuparsi anzitutto l’Associazione nazionale magistrati che invece è impegnata a contestare l’abolizione dell’abuso d’ufficio che, come ha sottolineato Nordio, ha portato tanti amministratori locali a brindare…
Prendiamo poi atto che le forze dell’ordine sono molto efficienti. Lo dimostra il caso di Padova: l’ex sequestra donna e figlio e, immediatamente, i carabinieri si mobilitano anche con quelli trentini e lo catturano dopo 100 chilometri.
Magari la magistratura dimostrasse la stessa tempestività ed efficienza.
Serve una radicale riforma della giustizia? Certo che servirebbe, ma non arriverà mai.