Sapete che più pro Padova di me neanche un capo ultrà. Io, di solito, vedo rosa anche dove è nero e cerco di trovare tutte le scuse possibili e immaginabili ai giocatori che magari non si sono espressi nel loro modo migliore. Magari la poca condizione, il fatto che sono appena arrivati e non si conoscono bene coi compagni, la sfortuna.
Però, francamente, stasera solo fino ad un certo punto riesco a giustificare il risultato finale di 3-0 per il Palermo appellandomi agli episodi. Certo, potevano starci un rigore su Cuffa e un fallo al limite dell’area su Osuji, ma non penso che il rigore dato al Palermo sia così scandaloso. A volte, su quel tipo di contatto, gli arbitri danno il rigore, altre volte no. Stavolta l’ha dato e pace. Non mi pare il caso di dire che si è perso per colpa di quel contatto interpretato male dal direttore di gara e ho apprezzato molto Perna che in sala stampa ha detto chiaro e tondo: “Non aggrappiamoci agli alibi, ripartiamo dal gran secondo tempo. Abbiamo pagato care le nostre ingenuità”. Giusto: perché, se può essere vero da un lato che il penalty era dubbio, è altrettanto innegabile che il primo gol preso dai biancoscudati è precisa responsabilità di un buco in difesa che poteva e doveva essere evitato.
Detto questo, capisco l’atteggiamento di due uomini chiave della società, Secco e Valentini, che hanno cercato, giustamente, di proteggere la squadra, facendole i complimenti per la grande reazione dopo lo 0-2 e sottolineando appunto che l’arbitro non ha vissuto una delle sue migliori serate. Se questo è il modo per evitare che l’umore dello spogliatoio precipiti in maniera pericolosa, hanno fatto benissimo a metterlo in pratica. Spero però che, in cuor loro, si rendano conto che il duro lavoro è appena cominciato. Di sicuro la condizione di alcuni non è ottimale e si può solo crescere, ma bisogna rimettersi in carreggiata. Possibilmente prendendo meno gol (5 in due partite casalinghe sono onestamente tanti) e iniziando a segnarne qualcuno (lo “0” nella classifica delle reti fatte è altrettanto preoccupante).