"Dopo cinque anni di vacche magre, arriveranno altrettanti anni di vacche grasse. Faremo un campionato scoppiettante". Parole e musica di Claudio Sinigaglia, vicesindaco di Padova, nonchè assessore con delega allo sport. Non è l’unico il numero due della giunta Zanonato a pensare che, quello che sta per iniziare, sarà l’anno buono per i biancoscudati, dopo tanto tribolare. Sinigaglia è in buona compagnia: insieme a lui, sono dell’idea che il Padova vincerà di gran carriera questo campionato anche la maggior parte dei giornalisti e addetti ai lavori padovani (tra cui anche il nostro Andrea Moretto, estimatore numero uno, come ben sapete, dell’airone Varricchio!) e un nutrito gruppo di ex allenatori, tra cui l’artefice della promozione in A, oggi osservatore della Juventus, Mauro Sandreani, nonchè Renzo Ulivieri da San Miniato che si è complimentato in queste ore con la società per la scelta di non stravolgere l’organico, decisione che "porterà a raccogliere finalmente i frutti di quel che si è seminato senza dover ricominciare un’altra volta da capo", ha precisato il tecnico toscano. In molti altri ritengono che aver rinnovato la fiducia al gruppo dello scorso anno pagherà proprio come è stato per Cittadella e Sassuolo l’anno scorso (una serie di ex biancoscudati la pensa così: tra questi Angelo Montrone, Damiano Longhi, Ciro Ginestra, il tanto odiato ex presidente Cesarino Viganò e il tanto amato numero uno dell’ultima serie A Sergio Giordani e l’ex allenatore Gianfranco Bellotto). C’è di più: la maggior parte di coloro che sognano, a maggio, la tanto sospirata promozione in serie B, indicano nella riconferma di Carlo Sabatini in panchina la scelta più giusta che Cestaro potesse compiere per dare continuità al lavoro fin qui svolto. Molti gli attestati di stima nei confronti del tecnico perugino, considerato bravo tatticamente e contemporaneamente profondo conoscitore dell’ambiente padovano, "ormai maturo al punto giusto per fare lui stesso il salto di qualità e farlo fare alla squadra". Lo stima per Sabatini viene espressa non solo da chi lo conosce bene perchè ci ha lavorato insieme (gli stessi Giordani e Sandreani, ad esempio, e, insieme a loro, il nostro ex collega a Telenuovo, oggi giornalista di Sky, Gianluca Di Marzio), ma anche da chi semplicemente ha visto all’opera il Padova nelle tre partite di Coppa vinte contro Pontedera, Piacenza e Chievo Verona e gli è piaciuto un sacco (tra questi anche il giornalista Germano Mosconi, presente sabato scorso al Bentegodi, che ha definito il Padova "la Juventus della serie C"). In un momento così positivo, la gioia è talmente contagiosa che perfino chi il Padova non l’ha mai visto giocare ma comunque ce l’ha nel cuore per questioni di nascita (vedi l’ex miss Italia Eleonora Pedron e l’inviato di "Striscia la Notizia" Moreno Morello) ci credono (eccome se ci credono!) e rivolgono alla squadra un sentito "in bocca al lupo".
Gli unici a tirare, comprensibilmente, il freno a mano sono i tifosi, che più che crederci ci sperano, ma evitano di lasciarsi ancora troppo andare per non rimanere per l’ennesima volta scottati da una delusione finale che stavolta sarebbe davvero insuperabile.
A questo punto la mia domanda è: ma secondo voi è meglio essere prudenti e aspettare almeno le prime giornate prima di sbilanciarsi in un pronostico così "rosa", oppure si può pensare positivo fin da ora, visto il precampionato davvero esaltante?
E soprattutto: è o non è l’anno buono per il Padova per tornare in serie B, visti i felici presupposti ammirati finora?