E’ PROPRIO VERO CHE IL CALENDARIO DEL PADOVA E’ COSI’ FACILE A FEBBRAIO?

Sulla carta, siamo d’accordo, è molto più agevole giocare contro Manfredonia, Paganese e Lecco piuttosto che contro Foggia, Sassuolo e Cremonese. Ma siamo proprio sicuri che per il Padova sarà una passeggiata questo mese di febbraio che lo vedrà ritrovarsi di fronte la penultima e le due terzultime della classe? Se guardiamo come è andata finora, qualche dubbio c’è: i biancoscudati hanno infatti evidenziato le maggiori difficoltà proprio contro le squadre di medio bassa classifica, che la buttano sull’agonismo e privilegiano la distruzione del gioco altrui anziché la costruzione del proprio. Quali ingredienti in più dovrà mettere il Padova per riuscire a superare questi ostacoli e rimettersi in corsa per la vetta?

CENTROCAMPO: E SE LA SOLUZIONE FOSSE IN CASA?

Il Padova è alla ricerca di un centrocampista di quantità: piacciono Papini della Ternana e Monticciolo del Gallipoli, che però, accettassero di sposare la causa biancoscudata, dovrebbero accontentarsi di ritagliarsi un ruolo di secondo piano, perché davanti a loro ci sono in primis Bovo e Crovari, ma anche Gentile, Mazzocco e, se non andrà via e riuscirà a superare i problemi fisici, pure Amenta. Ci chiediamo allora una cosa: visto che il presidente Marcello Cestaro ha già allargato molto in questi anni i cordoni della borsa perché non optare per una soluzione “interna”? Due i giocatori che possono tornare utili alla causa e sono già sotto contratto col Padova: Giuseppe Anaclerio, fuori rosa da fine settembre ma disposto a rientrare in gruppo se entro il 31 gennaio non verrà ceduto con la promessa di mettere la propria professionalità e le proprie qualità, al servizio della squadra, e Maurizio Bedin, in prestito al Martina ma più che disponibile a rientrare a Padova. E’ così impensabile puntare sulla gran voglia di tornare protagonista del primo e sull’attaccamento ai colori biancoscudati del secondo, padovano doc? O c’è il rischio che lo spogliatoio ne risenta?