GOSSIP, BULLSHIT e CASSADE (non siciliane, peraltro ottime)

Anche se non l’ho mai amato tantissimo e praticato ancor meno, ho una nostalgia, una delle rarissime.
“El petegolesso del tempo che fu”.
Viaggiava per via orale, sottovoce anche quando non c’era anima viva nel raggio di kilometri (su questo si potrebbe fare uno studio…).
Il più delle volte “malevolo”, talora neutro, raramente benevolo.
Avevo una decina d’anni, ma ricordo ancora perfettamente la Sig. Paola G., co-inquilina, fare tre piani di scale di corsa per verire a riferire a mia madre il “gran petegolesso” del mese, se non dell’anno.
Il rituale era quello che io dovevo essere allontanato (ti puoi immaginare, avevo punti d’ascolto in tutta l’enorme casa).
Poi la “rivelazione”: ” Carla, hai presente la Teresa C., quella biondona sempre benvestita anche se non era ricca…, beh l’è scapada da so marì (marito) col rappresentante dei corredi, quel bel omo che l’andava nele case dele butele da maridar (da sposare) par preparar i coredi…”.
E la cosa andava per le lunghe con particolari, veri o falsi, che non potevano essere che il frutto della catena di Sant’Antonio del petegolesso.
E la cosa durava per mesi, anche se in casa mia la cosa veniva attutita perchè anni prima anche mia zia Letizia, femminista ante litteram, mia favorita, aveva abbandonato il marito e se n’era andata a Roma con un uomo (per me divenne “zio Pino” e venivo redarguito ogni volta che lo chiamavo così), molto più anziano di lei.
All’epoca doveva essere stato un petegolesso della stessa fattura, ma io ero piccino.
Della cosa non se ne parlava mai in casa se non per cenni tra mia madre, mio padre e la sorella della “svergognata”.
Questo era un esempio di petegolesso.
Provate a confrontarlo con ciò che avviene oggi sui giornali e su Internet!!
Non c’è partita.
A favore del passato, dove il petegolesso diventava pure esperienza indiretta e pertanto “cultura” (senso lato).
Con questo Blog vi sfido a trovare i petegolessi più sapidi o più stupidi.
Comincio io.
Leggo che tale Loredana Lecciso, convivente di Al Bano “terme”, è molto amareggiata perchè è stata annunciata l’ennesima riconciliazione tra l’Al Bano e la Romina, con la motivazione:
“…Potevano aspettare qualche settimana così avrei potuto spiegarlo ai bambini…”.
Già i bambini, povere anime, non è che per caso potessero essere più turbati dalle scosciate, “s-tettate”, deliranti esibizioni della madre in TV?
No era…

Si badi bene che è mia opinione di sociologo d’accatto che il petegolesso sia la forma PRIMARIA UNIVERSALE di contatto sociale, farlo faccia a faccia è diventato probabilmente residuale (anche se non ne sono del tutto convinto), tramite Internet è probabilmente non misurabile.
Avanti.

RISER and BUSY

Anticipo il Gatòn: non significa l’ottimo e povero piatto nostrano (?) di Riso (rigorosamente all’onda) e Bisi.
Significa, più o meno, alzarsi presto ed essere occupato.
Non è stato un atto di volontà, si è trattato tratta di un atto di cortesia cominciato con l’arrivo della Signora che è abituata ad alzarsi prima delle sette, quindi mi sono trovato in giro per Verona già tra le diecie le undici per una serie di adempimenti burocratici.
Però mi ricordo che una ventina/trentina d’anni fa c’era più gente per la strada.
Non contabilizzo i pensionati che con un caffettino si leggono integralmente l’Arena e La Gazzetta dello Sport, nè le donne indaffarate a fare la spesa, specie di verdura perchè al mattino è più fresca (ennesima ovvietà gazziana).
Non ho parametri validi per capire tale fenomeno di “sfoltimento” mattiniero.
Qualcuno ha idee su questo fenomeno che ho notato.
Un aiuto?
Altrimenti cambierò Topic.

P.S.:
Non userò la fisiognomica, io ho passato i 70, con i miei quarant’anni di contributi, ma gli altri potenziali pensionati mi sembrano ancora giovani.
Possono essere persone disoccupate?

COME VA NUTRITO UN CENTAURO, META’ UOMO e META’ CAVALLO?

Non mi pare un paradosso, se mai una cosa insensata.
Allo stesso modo della “GRANDE (?) QUESTIONE”.
” E’ preferibile avere un parlamentare (non di truppa) POTENZIALMENTE ONESTO, ma discretamente incompetente, o un parlamentare (non di truppa) POTENZIALMENTE DISONESTO ma discretamente competente, o capace almeno di orientarsi sui vari dossiers?”
Guai a considerare l’onestà come un non valore, ma altrettanto vale per la competenza, in alcuni casi alta.
E allora cari lettori come orientarsi?
Beh, tanto per comiciare il Centauro è un simbolo mitologico e fantasioso, certo con i suoi significati (mitologici).
E forse è pure mitologia la diiatriba tra onesto e competente.
Insomma ‘azzi vostri.
Io le idee le avrei chiare (?!?), ma chissà, magari nel casino delle alleanze, può venirmi la voglia di votare per Bruno Tabacci, buon curriculum “di competenze” alle spalle, discutibile su alcune scelte politiche (forse perchè sa riflettere), istintivamente “simpatico e signorile” (sono qualità amati lettori buzzurri).
Ma forse anche questa me la sono sognata nei mie non proprio tranquilli sogni di quest’ultimo anno.
Poi ci sarebbe anche il mio amministratore condominiale che non è male, come non sarebbe male quella che gli rompe infallibilmente le balle, anche su puttanate trasformate dialetticamente in cose “da discutere (…)”.
Poi il mio tabaccaio (Hellas resistente), ma è leghista, o il mio macellaio, un amico, ma mi ha confessato che è “fascio”.
Dai voto per il Centauro, che nutrirò talora di carrube, carote, biada fresca, mele trentine e talora con qualche buona bistecca.
Rigorosamente di manzo.

…MA LA “cronaca nera” E’ PER CASO UN COEFFICIENTE DI DEMOCRAZIA?

A chi ha avuto la fortuna di poter studiare, qualche difesa immunitaria può essere diventata patrimonio del disgusto e del rifiuto.
Ma per la maggioranza credo di no.
La “cronaca nera”, specie delle tv, è diventata un ricettacolo indegno.
Non mi riferisco al “gangster di Macerata” su cui ho un’opinione certa e lineare.
Il massacro di Pamela Mastropietro è lì a dimostrarci, noi attoniti, che il belluino è ancora in molti dna, non solo forestieri.
Ma che “senso” (?) può avere spiegare che dal corpo martoriato di Pamela “…mancano le interiora ed il cuore”…(testuale!)”.
Quale senso può avere quello di IPOTIZZARE un macacabro rito (presunto) tribale, in quello che appare uno dei più efferati omicidi degli ultimi anni?
CHI, ripeto CHI, tra la massa di telaspettatori ha una minima nozione dei riti “Voodoo”, e che cosa aggiungerebbe questa SUPPOSTA ed INDIMOSTRATA ipotesi al delitto.
Tre giorni dopo (!) l’apertura del tg Sky è: “uccisa a coltellate da chi l’ospitava…
APERTURA di un tg internazionale!
E la sequela senza pudore, NON AUTOCENSURA, è diventata infinita.
Non dirò del delitto di Cogne, anni fa, dove la madre uccide il proprio figlio nella culla, con Bruno Vespa che fa DIECI TRASMISSIONI con tanto di plastici illustrativi ed una pletora di “esperti” dove due su dieci si rifiutano di seguire la linea di Vespa.
La dittature hanno sempre dato forti disposizioni affinchè la cronaca nera sparisse dai Giornali.
Mussolini la considerava “eversiva ed emulativa” e sotto il regime più bello del mondo nessuno poteva avere idee criminali.
Stalin?
Stessa linea con varianti sbrigative: sparizione dei corpi dei “rei” con processi farsa.
Il Nazismo, beh aveva una criminalità endemica, che seppe criminalmente gestire come “patrimonio” (?!?) nazionale, talura ludico 🙁 .
La Cina?
Non conosco bene le metodiche, ma so che le esecuzioni sono pubbliche e che la pallottola che ti uccide te la devi pagare.
Negli anni ’50 avevo un’edicola (di mia nonna) e ricordo che la rivista “CRIMEN” era tra le più vendute.
Mi pare sia stata rieditata.
Significato sociologico?
Lasciamo perdere.
Da qualche anno leggo l’unico quotidiano (di difficile lettura) che non tratta la cronaca nera, se non raramente e sotto forma di analisi motivazionale: IL FOGLIO.
Poi ho costruito un’autodifesa: non guardo più i tg in diretta, li registro, e quando c’è la cronaca nera faccio l’avanzameto veloce sulla notizia.
Questo è un Blog e passi.
Ma la cosa è estremamente più seria.
Ci rifletta chi ha voglia e strumenti intellettuali adeguati.
Con comprensione, Gazza vostro.

BREVE INTERMEZZO: KENYA

Non che sottovaluti le “bagatelle” nostrane che ci vedranno impegnati il 4 Marzo.
Non che sottovaluti che gli Umani dalla pelle diversa dalla nostra, specie se nera ed indipendentemente che si tratti di musulmani o meno, sono un “somaro di battaglia” per certe forze politiche.
Non che sottovaluti una recente trasmissione dove gli “economisti” dei vari partiti parlavano di miGLiardi di euro come noi da ragazzini giocavamo a “muretto” con le figurine.
Non sottovaluto nessuno.
Però sono appassionato di politica estera, sottovalutatissima dai media nostrani (solo Sky dedica mezzora al giorno a quei problemi, dalle 19.30 alle 20.00).
E poi, per “vari” motivi mi interesso di politica dei paesi africani, il Kenya in particolare, che SEMBRAVA rimanere una simil-democrazia di quel continente.
Dico sembrava perchè ciò che è accaduto dall’Agosto 2017 a ieri prennuncia la sua inesorabile fine, con una sempre più probabile guerra civile.
Agosto 2017, travagliate elezioni.
Vince con largo margine il Presidente uscente (Kenyatta).
Le elezioni vengono annullate per presunti (quasi certi) brogli elettorali.
Bene, si decide di ripetere le elezioni a Novembre.
In tali elezioni il Presidente uscente rivince con un larghissimo margine.
Lo sconfitto, Raila Odinga, laureato in economia nell’allora Germania Est e ammiratore di Fidel Castro, rifiuta il risultato, che invece verrà in seguito considerato valido.
In sè, gli studi in Germania Est e il Russia, non significano niente di particolare, sono solo note biografiche, e comunque Raila non è un fesso, è solo totalmente spregiudicato e conosce “il mal della bestia” del suo paese.
E’ di etnia Luo, la seconda per entità che si considera l’elite intellettuale del Kenya perchè tra le sue file ha la maggioranza di sindacalisti, insegnanti, ma pochi industriali.
Detesta i KiKuyu, principale etnia del Kenya, nonostante essi siano stati i più accaniti oppositori del colonialismo inglese, ma quando gli inglesi se ne andarono dal Kenya, li considerarono i principali e affidabili interlocutori della Gran Bretagna ed affidarono a loro quasi tutte le loro ex-proprietà ed industrie.
Ma torniamo al bi-sconfitto elettorale Raila.
Che cosa ha fatto giusto ieri: ha radunato i suoi nella principale piazza di Nairobi e si è AUTOPROCLAMATO Presidente del Kenya con tanto di giuramento formale.
Il Governo “legittimo” (in Kenya le virgolette sono sempre d’obbligo) ha risposto con una idiotissima iniziativa: ha OSCURATO tutte le principali reti televisive (principale fonte d’informazione della popolazione, che non legge di norma i quotidiani), e ovviamente sta regnando il caos.
E pensare che fino ad una quindicina d’anni fa il Kenya veniva considerato il paese con la democrazia “meno instabile” (stabile, in Africa, è una parola priva di senso).

P.S.:
Sarei anche un tantino preoccupato per motivi personali, visto che ho già comprato il biglietto aereo a mia moglie per venire due mesi in Italia, compilando una serie di documenti costosi che, profughi e clandestini a parte, non sono del tutto convinto vengano compilati per tutti gli africani (pardon, africane) che vedo in città.
E pur con tutti i documenti in regola, certificati matrimoniali REGOLARI compresi, non le hanno ancora concesso il VISA (visto).
Domani chiamerò per la terza volta il Ministero degli Esteri e vedaremo…

COSI’ COME TUTTO COMINCIA TUTTO SI TRASFORMA

Chi segue con regolarità decorosa questa Piasseta-Blog sa che parecchi anni fa trattai del problema degli “Uomini UMANAMENTE INVISIBILI”, quelli cioè che nesuno presta loro attenzione, nè in ufficio (lì la mia esperienza di dirigente mi ha permesso qualche correzione, comunque insufficiente), nè a casa da moglie e figli.
Ho letto che c’è un interesse a livello nazionale per tale problema: Benvenuti in notevole ritardo!
Bene, grazie soprattutto alla “testina fina” di Chivers e alla mia modesta Regia siamo arrivati dove volevamo: onorare tutti i musicisti, bravi o meno, che ci han datto l’eterno addio (no?…).
Questi sono gli ultimi, ma le note biografiche e i link saranno in cantiere da domani:
– WALTER BECKER
– MARIO BORTOLOTTO
– TOM PETTY
– PHIL MILLER
– FATS DOMINO
– LUIS BACALOV
– JON HENDRICKS
– JOHNNY HALLYDAY
– LANDO FIORINI
– MALCOM YOUNG
– GEOFF NICHOLLS
Caassshio le 5.10 anche stasera!?
Notte Guys!

… Segue…

Questo che segue è l’elenco di coloro che se ne sono andati nel secondo quadrimestre 2017.
Li elenco tutti, ma verranno onorati un po’ alla volta, hai visto mai che qualcuno di voi voglia scriverne anticipandoci (ne dubito e non so perchè):

– Carlo ZARDO
– Chris CORNELL
– Irio DE PAULA
– Gregg ALLMAN
– Jeffrey TATE
– Philip GOSSETT
– Geri ALLEN
– Paolo LIMITI
– Rudy ROTTA
– Chuck LOEB
– Bruno CANFORA
– John ABERCROMBIE
– Enzo DARA
– Nanni SVAMPA

ADDIO E GRAZIE A TUTTI!

Fermi lì!
Tutti quelli che hanno tirato furi le bottiglie di spumante sperando che il titolo si riferisse alla chiusura del Blog, cortesemente riponga.
Nel momento (elettorale) in cui tutti vogliono (promettono) di abrogare qualcosa e saranno i cattivoni dei vincitori (?) ad impedirlo, c’è una cosa che da qualche hanno si sta tentando di abrogare, in parte riuscendoci purtroppo: LA MEMORIA.
Bene, su un’idea che avevo accennato anni fa pensando che poi venisse dimenticata, c’è qualcuno che non dimentica, e che SENZA l’aiuto di Internet ha tenuto nota di musicisti, strumentisti, cantanti che se ne sono andati nel 2017, usando i giornali, le comunicazioni interpersonali, specie per chi non aveva grandi platee.
Si chiama Marco “Chivers”.
Il mese di Gennaio sarà dedicato a loro con note biografiche, collegamenti e filmati (dove esistono).
L’elenco, essendo lungo, e magari incompleto…, sarà proposto per quadrimestri.
Chivers ed io ci siamo ripartiti i compiti, MA MA MA, ognuno di voi che avesse qualcosa da aggiungere sarebbe molto gradito, magari con anedottica personale se ci fosse.
Abbiamo riflettuto a lungo se tenere tutto fissato sulla musica, poi abbiamo deciso di allargare, specie col vostro aiuto, alle altre SEI ARTI + UNA (Cinema) questo omaggio a chi se n’è andato.
I nomi del primo quadrimestre (Gennaio/Aprile) sono:
– George Pretre
– Al Jarreau
– Larry Coryell
– Alberto Zedda
– Tommy LiPuma
– Chuck Berry
– Alessandro Alessandroni
– Arthur Blyte
– Fausto Mesolella
– Rita Orlandi
– Alan Holdsworth
– Rino Zurzolo
Molti nomi sconosciuti o giù di lì, ma ognuno di loro, magari con un concerto, un’esibizione, un’interpretazione, ha reso appena più accettabile, magari per un’ora, ” LaVita Agra” (L.Bianciardi, 1962)