Kabla e` un avverbio di tempo praticamente inesistente nelle conversazioni della popolazione kenyana che ho frequentato.
Ma prestando buon orecchio (con assistenza indigena qualificata…) anche alle “concioni“ enfaticissime dei vari personaggi politici kenyani durante i telegiornali, non esiste punto.
Kabla significa PRIMA.
BAADAYE, che significa…dopo, e` usata invece a iosa, spesso mescolata al “pole pole“ (piano piano), che concludendosi spesso con l`insopportabile “akuna mata“ (nessun problema…e te pol mainarte), nonostante le mie abitudini ormai consolidate, mi fa andar di “matto“ (sulle cose serie).
Ho provato a parlarne con persone di diversa cultura ed estrazione sociale e, sebbene TUTTE confermassero “…beh…si`…e` vero…ma…“, la conclusione e` stata NON AVVERTIAMO LA NECESSITA` di usarla…“.
In fin dei conti se tutti usassimo nella nostra quotidianita` il BAADAYE ci sarebbe una sorta di “allineamento“ del tempo al DOPO.
Boh, chissa` potrebbe essere un idea esistenziale rilassante.
Ma se UNO SOLO applicasse sempre il PRIMA, ho l`impressione che sarebbero `assi.
P.S.:
Fatalita` avevo una pagina aperta su `sta questione del plagio dei Led Zeppelin di “Stairway to Heaven“ con “Taurus“ del poro Randy California.
David, lo sveglissimo e simpatico proprietario di questo cybercafe` (dove il caffe` non esiste neanche in fotografia), butta un`occhiata e mi dice: “…so Nino…, it`s better if we go BAADAYE there (puntando col dito la parola Heaven).
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KOJOA HAPA UPIGWE
Non fare pipi` qui (altrimenti) pache da orbi.
E` la traduzione Letteraria (…) di un cartello ben scritto a mano, posto in uno spazio, di cio` che resta di un muretto, tra due modestissimi baldacchini di frutta e ortaggi.
Per la parola UPIGWE (pache da orbi-n.d.L.) e` stato creato (ad Arte!) uno sfondo colorato diverso.
La funzione presumibile e` proprio quella del nostro punto esclamativo.
L` aspetto del luogo e` di una poverta` cosi` vera che non sarebbe ricostruibile nel miglior studio cinematografico.
Sono stato almeno mezz`ora ad osservare l`attivita` dei due fruttaroli che, a parte l`ottima frutta tropicale di questa stagione, vendono ortaggi come verze cappuccio, sukuma wiki, mchicha, mabenda, che essendo “conservate“ sotto il sole, beh ve le potete immaginare da soli anche se avete scarsa fantasia.
Eppure da loro c`e` la coda di clienti che non c`e` nei baldacchini attigui.
Senza avere le doti fantastico-premonitrici del Jose` Arcadio Buendia di Cent`anni di Solitudine, io penso che quel cartello da loro posto abbia un significato connesso e profondo col fatto di avere molti piu` clienti di altri.
Leggendo da qui quello che sta accadendo da trent`anni nel Nostro Paese, e leggendo (…) quello che accadra`, bisogna solo aver “fede“.
In cosa?
Non saprei, ma senza “fede“ sei gia` morto senza saperto.
Intanto voi provate a mettere IL CARTELLO di cui al titolo del Topic, hai visto mai.
P.S.:
A proposito di alcol, alcolisti e alcolofili, dopo oltre vent`anni che frequento questo paese, ho deciso di comperare una bottiglia di whisky.
Per “ragioni connesse“(!?!) che mi erano ignote fino a ieri, la seconda piu` importante catena di supermercati del Kenya, a differenza della primaria, spesso minacciata dai “qaedisti“, non autorizza la vendita di alcolici di alcun tipo all`interno delle sue vastissime aree.
Esiste tuttavia un “buco“ (3×4), defilato, dove si vendono alcune marche di whisky (mai viste o sentite) tra cui il “Cutty Sark“, unico ad essermi noto.
Chiedo a qualche “esperto“ che so bazzicare da questo Blog, se detto whisky abbia la caratteristica di essere sostanzialmente privo di particolare aroma, tranne quello dell`alcol, e se per caso il fatto che l`etichetta con la scritta “Cutty Sark“ con un`effetto grafico “sbiadito“ e “malstampato“ su alcune lettere, sia anche questa una specifica caratteristica della marca.
La bottiglia e` costata Euro 14, e quanto ho scritto sopra non e` uno scherzo.
Essendo i cinesi praticamente-sostanzialmente i “padroni“ commerciali di questo paese, non vorrei mai che…
P.P.S.S.:
Bella sfida quella di vedere se, chi e come, sapra` trovare Songs & Movies, in qualche modo collocabili in un Topic come questo.
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SIP OF DEATH
Significa, piu` o meno, un sorso di morte.
Da giorni questa notizia apre i telegiornali ed i quotidiani piu` ““indipendenti““ del Kenya, le doppie virgolette sono d`obbligo.
Settanta i morti accertati in un quadrilatero di villaggi di una delle aree piu` povere del paese.
Cos`e` accaduto?
Semplice descriverlo, complesso verso chi indirizzare l`ira o l`auspicabile ingaleramento.
Piu` di settanta morti accertati, ma dai villaggi piu` inaccessibili non arrivano notizie, pertanto non e` azzardato che alla fine il conto dei morti sara` piu` del triplo.
COUNTRYMAN e` il nome del `liquore`, l`etichetta e` rappresentata da un leone al balzo, il motto e` “bevimi per sentirti un leone“.
Un distillato di METANOLO puro, e qualche volta neanche distillato.
Tre, quattro bicchieri sono stati sufficienti per andarsene di la`.
Anche i leoni muoiono, ma forse con un po` piu` di dignita`.
P.S.:
Fervida campagna politica contro i responsabili del Ministero dell`Alimentazione e forti accuse di corruzione e connivenza con i distillatori abusivi.
Uno strano sapore di antico.
P.P.S.S.:
Voi scrivete quel che vi pare come al solito, pero` se le vostre “elucubrazioni“ CINEMAL-MUSICAL-LETTERAL si intrattenessero con “esempi“ nel merito alcoolico…, mal non sarebbe.
Sawa-sawa…
STOP…A SEGUIRE…
Non è solo uno dei fondamentali, fondamentalissimi, del gioco del calcio.
Chi lo sa fare bene ed in velocità (paradossso col concetto di stop) delizia chi ama il piatto forte del calcio giocato e meno i contorni, cotti o crudi che siano.
Non che il calcio possa essere additato con disinvoltura a “metafora della vita” (par carità…), però un bello STOP a SEGUIRE… altro ci sta giusto bene.
La Piasseta è qui, non si muove.
Hi Guys!
Ci leggiamo presto.
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La Re Do#m Fa#m Re Mi7…G Am7 Bm C G Am7 Bm C F#m7(!) B7…ovvero:TIRARSELA AVENDONE BEN DONDE
Lui si chiama Federico Buffa, ed è riduttivo definirlo un giornalista sportivo.
Fino ad ora lo conoscevo solo per una mostruosa competenza, tra Enciclopedismo e Cultura, del Basket Americano.
Ora è in programmazione sulla rete Sky una sua serie di puntate sulla Storia dei Mondiali di Calcio:STREPITOSA!
Ed io, anche se qualche volta vado al Vighini Show (per le pappe-n.d.g.), sono di palato difficile su chi parla di Calcio, come tutti gli incompetenti-appasionati della materia di cui trattasi.
Debbo dare atto a G.L. Vighini di avere una visione entusiasta della trasmissione di Buffa.
La “nota colorata” è quella che PERFINO Mario Poli, uno che te lo raccomando, ha ammesso senza remore (anzi UNA sì, ma non la pubblico…perchè eccentrica) che: “…sì è bravo, è molto bravo…”.
Beh il Federico Buffa se la tira-tira, però a suon di citazioni e ricostruzioni di uno che i libri li ha letti per davvero, e tanti, e pertanto può anche “semplificare” (?) le cose e le situazioni senza banalizzare.
Rara virtù.
Cosa c’entra tutta ‘sta filastrocca?
Poco, poco davvero, ma DUE cose almeno sì:
1) che lo Sport può essere un intelligente intrattenimento;
2) che Dani Alves del Barça ha fatto una “lectio magistralis” ai molti SCIMMIEUNITED che infestano troppi blog di calcio;
3) Che se il Villareal manterrà la decisione annunciata: DIVIETO A VITA al lanciatore di banana, un proprio socio-tifoso, di entrare allo stadio del Villareal, qualcosina si può fare per ridurre il becerume ad un livello residuale;
4) Che chi ha un Blog su Telenuovo può valorizzare anche i programmi di altre Reti Televisive (almeno fino a prova contrario del Celeste Direttore… 😀 )
– Gazza avevi detto DUE cose ed invece sono QUATTRO…
– Beh, sono anch’io un po’ scimmia e non so contare (ma non sono sicuro-sicuro che i Primati non lo sappiano fare).
Hi Guys!
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CINESI INVADETECI!
Stavo andando avanti col vecchio Topic rispondendo ed annaspando per dimostrare cose che forse sono solo nella mia fantasia (ma non sono sicuro).
Avevo persino recuperato l’originale del film BLACK HAWK DOWN con tutte le 28 scene in cui è suddiviso per suffragare una mia tesi un po’ spinta.
Volendo parlare anche di qualche regista che parlando di “guerra” aveva fatto un po’ il briccone, mi era venuto in mente PASQUALE ZAMBUTO, un celebre mariuolo, un personaggio di quella impareggiabile Università dell’ironia che fu la trasmissione ALTO GRADIMENTO, in onda alla radio nei primi anni ’70…
Quando mi imbatto in un altro Zambuto, Marco, di professione Sindaco di Agrigento, che lancia attraverso…TUTTO il possibile che oggi la tecnologia permette, il suo messaggio promozionale a favore della città di Agrigento…
Pare che da una frazione che si trova sulla destra Adige, a Nord-Ovest di Verona stiano già preparando i pulman.
Hai visto mai…
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DIRECTOR’s CUT: Fazista o Comunissta?
Intanto abbiamo (?) un titolo, il contenuto…vedaremo.
In italia sui registi o su un film la si semplificherebbe così.
Quindi io sto sugli Americans, dove in molti films il “respiro” socio-civil-politico è molto più “ampio” (anche svicolone talora-n.d.g.), e si può radicalizzare meno il cazzeggio.
Lo spunto per questo Topic di intermezzo mi è arrivato da alcuni post del Topic precedente, dove su alcuni titoli, sicuramente “Liberal” o “left-oriented” (?), della Mancina-Democratic insomma, ho trovato amici conservatori, convenire sul valore civico e politico di films come:
– Tutti gli Uomini del Presidente
– Frost/Nixon
– Sesso e Potere (Wag the Dog)
– Brubaker
– I Tre Giorni del Condor
– Mississipi Burning
– Uomini di Gloria (Glory)
– Apocalypse Now
– Avatar (?!?!?)
– Aliens (?!?!?)
– Black Hawk Down (…un po’ controverso…)
E avanti così, con quelli che mi verranno in mente in seguito, ma che spero VIVAMENTE accada a voi.
Sono le 03.28, la memoria si annoda, se vado a fare delle ricerche mi sveglio e non voglio.
Se non avete capito il senso di questo Topic, spero che non veniate dirlo a me.
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p.s.:
Ho letto TUTTI i vostri post del Topic precedente.
“Qualcuno” l’ho ri-scontrato.
Dire, fare, baciare, lettera, testamento…
E’ il gioco, tra bambini, più vecchio che io ricordi per comunicare cose “imbarazzanti” (positive o negative) tra le classi popolari.
Quelle più borghesi avevano altre modalità.
DIRE:
Avevo una bella dizione, la maestra mi insegnò ad impostarla.
Mi dissero che sarebbe stata la mia fortuna, che avrei fatto “l’avvocato”.
Per carità così non fu, sono stato abbastanza fortunato ma non per la dizione.
La svolta avvenne quando capii la differenza che c’era tra il DIRE ed il COMUNICARE: un abisso.
Oggi siamo nel mondo dei “dicenti” e dei (mal) “comunicanti”.
Siamo sommersi da un effluvio di parole in libertà, che tanto si possono smentire, l’infausto companatico di quel pan-dicente è lo scarso Pensiero.
Io sono ancora fermo a “Le parole sono Pietre”, mi sento sempre più fuori gioco, ma non me ne do la minima pena.
Quella la provo per coloro che sono a venire o che sono già sula strada.
FARE:
E’ complicato, il fare connesso e consequenziale al dire è ormai un’impresa titanica.
Faccio quelo che mi pare è diventato l’urlo di battaglia generalizzato.
Una sorta di rito di chi si è sentito spesso incatenato (a torto o a ragione).
Quindi Jim Morrison sbagliava quando in “Light my fire” riteneva che la gente “amasse” le proprie catene e che esse davano loro sicurezza.
Jim Morrison, gran sciamano, un interprete del suo secolo, ma non un filosofo, e neanche un sociologo.
Amen.
BACIARE:
Bello, bellissimo, mi è sempre piaciuto così tanto che non ricordo nemmeno il primo bacio, tanto ero concentrato sul secondo, il terzo, il quarto, e quelli a venire.
Sono stato un buon baciatore, ma come tutti i popolani (seconda razza dannata dopo i cortigiani), non l’ho mai fatto in pubblico.
Intimamente privo, per me, del comune senso del pudore, ho per l’appunto avuto sempre attenzione di non offendere quello altrui.
E se qualche volta ho mancato, ho chiesto scusa.
Un’atto, quello dello scusarsi, in via di irreversibile atrofia.
Tra non molto, quando lo si troverà in qualche manoscritto (o in una clip), ci sarà una didascalia esplicativa che dirà: “rito privo di significato reale, in uso tra le genti del XX° Secolo, restò per breve tempo un atto “formale” di coercizione punitiva, poi con disinvoltura si estinse”.
LETTERA:
L’ultima che ho ricevuto, circa otto anni fa, la conservo ancora.
Ogni tanto, come un vecchio coglionazzo, la rileggo ancora, non dico che mi commuovo, ma siamo lì lì.
TESTAMENTO:
Quello materiale non posso farlo perchè manca il “contendere” mancando il “conquibus”.
Avere la pretesa di lasciarne uno “morale” è troppo, anche per me.
E poi sono un po’ come Roy Batty, il terzultimo Replicante di Blade Runner (Rick Deckard e Rachel gli ultimi), il quale, sebbene amareggiato, lascia i suoi ricordi e le sue esperienze alla pioggia, succedaneo metaforico delle lacrime.
Tutto qua.
BLUE, blue AND BLUES…
The BLUE, in Italiano il BLU.
Un Colore amatissimo in questa città.
Trasversalmente ad altre passioni, sì trasversalmente.
Al di qua e al di là di alcuni impropri e, talora, fessacchiotti luoghi comuni, di sinistra e di destra.
Basti pensare che il ritmico clap-clap di accompagnamento di acuni tra i più famosi cori del Marcantonio Bentegodi si fanno con la mano sinistra che batte sulla destra, o viceversa (che l’è stesso).
Se lo fai con una mano sola fendi ed offendi solo l’aria, o saluti (…) quelli che stanno nella nord.
Yves Klein, pittore non banale, dopo anni di esperienze monocromatiche, ma alternate su vari colori, si fermò sul BLUE, definendolo il colore ASSOLUTO ed unificante.
Del cielo quando lo guardiamo, del nostro pianeta quando qualcuno lo guarda dal cielo.
Franco Piavoli, un Poeta più che un Regista, lo definì in un suo film “Il Pianeta Azzurro”.
Come si fa a contraddire un Poeta?
Mai.
Però la Terra è BLUE.
“Blue” significa anche triste, amareggiato, un sentimento che talora ci ha attraversati.
Ma il tristo, palido, opaco e malinconico, mai.
Almeno non allo stadio.
Poi c’è il BLUES, magnifico.
Ma è tutta un’altra storia.
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…fiu…fiu…fiu…fiu…fiu…fiu…woo…woo…don’t worry, be happy…fiu…fiu…fiu…fiu…fiu…fiu…
Anche se i “creazionisti” non sono molto d’accordo, TUTTO è accaduto dal Big-Bang.
Hai visto mai che con una canzone non lo si possa rifare.
—————–
Questa è una piccola canzone che ho scritto
forse vuoi cantarla nota dopo nota
non preoccuparti, sii contento
In ogni vita abbiamo dei problemi
ma se ti preoccupi, questi si raddoppiano
non preoccuparti, sii contento
non preoccuparti, sii contento
Non hai posto dove distenderti
qualcuno ti ha portato via il letto
non preoccuparti, sii contento
Il padrone di casa dice che sei in ritardo con l’affitto
Hei… forse hai da litigare
non preoccuparti, (ha,ha,..) sii contento
(guarda me, io sono contento)
Non preoccuparti
sii contento
Oo-oo-oo-oo-ooo
Ti do il mio numero di telefono,
quando sei triste chiama.. ti farò sorridere
non preoccuparti
sii contento
Woo-oo-oo-oo-ooo
Non ho soldi, non ho stile
non ho doni per farti sorridere
ma non preoccuparti, sii contento
perchè quando sei preoccupato, il tuo viso diventa cupo
e questo rende tutti infelici
allora non preoccuparti, sii contento, sii contento ora
non preoccuparti
sii contento
non preoccuparti, sii contento
Ora c’è questa canzone
spero la impari nota dopo nota, come un bravo bambino
non preoccuparti, sii contento
Ascolta quello che dico
nella tua vita, aspettati dei problemi
quando sei preoccupato questi si raddoppiano
non preoccuparti, sii contento, sii contento ora
non preoccuparti
sii contento
non preoccuparti, sii contento
Ooo-oo-oo-oo-oo oo-oo-oo-oo-oo-oo-ooo Don’t worry, don’t worry
Oo-oo-oo-oo-oo-oo-ooo Don’t do it, be happy
Metti un sorriso sul tuo viso
non rendere tutti tristi cosi
Ooo-oo-oo-oo-oo oo-oo-oo-oo-oo-oo-ooo Don’t worry
presto passerà, qualunque cosa sia
Ooo-oo-oo-oo-ooo Don’t worry, be happy
(diminuendo…quasi svanendo…)
io non sono preoccupato
io sono felice.
—————–
Noo…, dici di no?
Perchè?
Ci hai mai provato?
Maddai provaci!
Tanto cosa ti costa?
Sei pronto…?
…fiu…fiu…fiu…fiu…fiu…fiu…woo…woo…BE…
😎