ENRICO CIACCI, il fratello di LITTLE TONY…

Se n’è andato uno dei peggiori e rispettabili cantanti della storia della musica italiana, LITTLE TONY, non c’era spazio per scrivere d’altro.
R.I.P.
Però il Topic inizia con Enrico (Ciacci) e non con il più famoso Antonio (Little).
Ma un motivo c’è.
Di chi credete che si parlasse, mezzo secolo fa, tra gli aficionados di musica, sul Listòn (roba da veci), o alle “cadène del Bar Motta” (Via Mazzini, di fronte a Louis Vuitton, rimosse da anni, fucina di pischelli e virgulti, tra i quali chi scrive)?
Di Little Tony o di suo fratelo Enrico?
A torto o a ragione, di suo fratello Enrico.
Perchè?
Semplicissimo: agli albori del Biit Veronese i “maneghi” (chitarristi solisti) erano più interessanti e ciacòladi dei cantanti.
E i primi pionieri veronesi che andavano a fare i provini per le “indie” (case discografiche-finte-indipendenti di allora) riportavano, esagerando, mirabilie di chitarristi sconosciuti (ed in realtà modesti) come Enrico Ciacci.
Come ottime voci soliste noi avevamo Dino, l’Avvocato Degani e Mario Poletti, amici del pais (anche se il Poletti l’è mantòan), bravi ma amigos, si cortocircuitavano (?) tra loro.
La prima voce che che ci stupì davvero, in una piovosa serata del ’65 in quel di Peschiera, fu un certo Fausto Leali, da me subito batezzato (con eccessiva enfasi) lo Steve Windwood italiano.
Comunque penso che sia sempre molto complicato (psicologicamente) essere “il fratello di…”.
Lo è è stato perfino per il (quasi) dimenticato Abele nei confronti di Caino.
Vi potete ben immaginare per gli altri.

Nota n°1:
quache volta il legame di parentela veniva sfruttato con “sagacia” (??)
Ricordo un concerto al Teatro Ristori (’64 o ’65) dove la “star” era tale Colin Hicks, presentato, a caratteri cubitali sulle locandine, come il…CUGGGINO 😮 di Tommy Steele, cantante inglese di notorietà meritata.
Nota n° 2:
io ho un fratello più giovane, di un bel po’ di anni.
Non ho mai capito se la considera una fortuna o una disgrazia.

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Ho visto il SET con un Grande Attore…, sa l’ha vist cusel? Ho visto il SETTI…

Quattro o cinque anni fa scrissi un post sul blog di Vighini (su questo era “vietato” parlar di calcio-n.d.g) nel quale, polemizzando con qualcuno che teorizzava che una squadra di calcio era sostanzialmente “anema & core”, provavo a spiegare che fino a quando non ci sarà una linea “gerarchica” come quella di un’azienda, un’azienda particolare-questo lo concedo-,non si sarebbe andati da nessuna parte, se non per “botta di culo temporanea”.
Un Titolare ò Paròn, con o senza braghe bianche, che sappia far valere in ogni momento e nei confronti di tutti la propria “titolarietà”, un Direttore Generale e Responsabile dell’Ufficio Approvvigionamenti (detto Diesse) e un Direttore di Produzione (detto Mister).
Il prodotto viene esibito su di un rettangolo verde, ma il Cliente-Tifoso è di tipo speciale, almeno quello di Verona.
Esigente, ma anche tollerante (per passione), chiassoso, ma non iroso, fidelizzato al Marchio tranne trascurabili eccezioni.
Se non ricordo male il solo – ed allora vituperato- Pan y Balòn concordò.
Qualche “amigo” scrisse che di calcio non capivo nulla (come se quello che avevo scritto fosse stata “roba calcistica”), qualcuno più generoso scrisse “…sì va bòn…ma il calcio l’è na roba particolare…(senza spiegare il dove, il come ed il quando)”.
Ieri, al Vighini Show, il Presidente Setti ha fatto una performance da grandissimo attore (metodo Stanislawskij, grande interiorizzazione del personaggio e raffinata esternazione delle sue caratteristiche. Tutto deve apparire/essere più vero della realtà).
Dimenticavo di dire che il Presidente Setti è anche il Produttore della messa in opera dello spettacolo (quello che caccia la grana-n.d.g.), con tutti i rischi a suo carico.
Giù il sipario.
Applausi scroscianti per tutti i protagonisti di quest’anno.
Ma il prossimo mese d’Agosto ne comincia uno dalla complessità stratosferica (nel genere ovviamente) e quindi in bocca al lupo e crepi il lupo.
Ma che Dio salvi sempre il Mastino.
😎

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VIZI & VEZZI

C’è una gran bella differenza tra le due cose, non solo etimologica.
Uno (il vizio) è, più o meno, il contrario della “virtù”.
Quasi mai privo di conseguenze negative per sè o per gli altri, a parte la libera masturbazione fisica che non riesco proprio ad ascrivere alla categoria dei vizi.
L’altro (il vezzo) è sostanzialmente innocuo, anzi, se non viene estremizzato, può essere uno strumento utile: “…dopo la tempesta m’avvicinai a lei con far Vezzoso, respinto una volta non disarmai…perchè a Vezzo Gentil, cor gentil non resiste a lungo…” (anonimo del XVI° Secolo).
Delle disgrazie quotidiane molte sono figlie del vizio, nessuna del vezzo.
Provate a pensarci e, se potete, a distinguere.

MACCHE’, NIENTE, NON MI VIENE IN MENTE NIENTE…

Volevo scrivere un Topic per comunicarvi che mi sento avantissimo, dal momento che ho deciso di abolire il ferro da stiro così avrò in modo permanente quel bel effetto stropicciato e stazzonato sempre di moda presso le STARz dello Spettacolo, eD io, perbacco lo fui.
E pensare che quando io e la mia maraja decidemmo di smettere di vestire da (poveri) damerini ed usare solo roba “second hand” il Grunge ed il Casual non erano ancora stati inventati.
Ricordo che un giorno andai a fare una “vasca” sul Listòn indossando Blu-Jeans, bianchi, della Lee, di due taglie maggiori, indossando una scarpa bianca ed una rossa (Superga di tela) e una camicia a quadri bianchi e rossi “effetto tovaja” (perchè di un vero scampolo per tovaglie si trattava) comperato agli Scampoli di Via Fincato e fatta a mano, di una misura superiore alla mia.
Quando uscivo così vestito (?) gli alti lai di Mamma Carla li sentivano fino al Bentegodi (per 5 anni abitammo in zona…).
Ma può essere un Topic questo?
No era…
Però-però…, quello di sapere qual’è il vostro rapporto con l’abbigliamento, e come sia cambiato (se è cambiato) nel corso degli anni può essere socioantropologicamente di un qualche interesse.
Imitavate qualcuno, diverso dai Cugini di Campagna?
I vestiti ve li comprava mamma, e se sì, fino a quando?
Desideraste qualcosa d’impossibile (per le vostre scarsele)?
Oppure da machi duri e puri non avete mai prestato attenzione al vestire, neanche prima di un PRIMO appuntamento con una tata, dove per tener fede al ruolo, non vi facevate neanche il bagno…che non facevate da 24.7 giorni consecutivi!
Che tempere!
😎

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COPERTINE (senza divano)…

Quando ho scritto il Topic commemorativo dei Vyly Vynyly, mi sono scordato di parlare delle (spesso) stupende copertine che li rappresentavano.
Uno di voi (el Butèl) me l’ha ricordato.
Io sceglierò le mie TRE e, se possibile, “perchè” quelle.
Chi vuole faccia pure.

pee.sss.:
non è un Topic originalissimo, ma a me va bene così 😎

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ANCHE SE DIO NON ESISTE…(*)

…basterebbe non sentirsi ogni santo giorno, individualmente o collettivamente, “THE ASSHOLE OF WORLD” (il buco del culo del mondo-n.d.t).
Non c’è miglior “atto di fede” ateo, pagano o credente che si possa fare.
Universalmente.
E non è necessario ripeterlo a se stessi come una giaculatoria, basta ricordarselo al momento giusto.

(*) trattasi, con tutta evidenza, di un’opinione personale.

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CARO VYLE VYNYLE

Oggi è la Giornata Mondiale della Rimembranza.
Da qualche anno è stato deciso che il 20 Aprile la si celebri, io vyl vynylaro non lo sapevo e ben mi sta.
Non so bene di che tipo d’operazione si tratti, spero non sia di nostalgia perchè allora non mi riguarda, non sono nostalgico.
Se invece è per tenere vivo un reperto che ha cambiato molto dei nostri costumi sociali, ci sto.
Chi ha visto “L’Uomo che cadde sulla Terra”, interpretato dal diafano David “white Duke” Bowie, dovrebbe ricordarsi che l’alieno Bowie inventa una pallina di qualche centimetro di diameto che, posta su apposito supporto, riproduce musica senza limiti di tempo.
Il flm e del 1976, il primo CD arrivò dopo quattro anni…
“Arancia meccanica” è del 1971 ma parla di una società futuribile, eppure in una scena dove quel simpatico drugo bastardone di “Alex” va alla ricerca di giovani “chickens”, lo vedi in un centro commerciale che sfoglia distrattamente di vynyly.
Ho finito da poco di guardare l’ultimo (perdibile) film di fantascienza di Tom Cruise dal titolo “Oblivion”.
Ambientazione possibile il 2070, non si capisce bene se il Cruise è un clone o il prototipo di tutti i cloni a lui uguali.
Però il Cruise, clone o non clone, su una Terra desertificata da una guerra di cui non vi dico nulla per rispetto di coloro che lo andassero a vedere, ha la sua piccola valle verde, con tanto di baracca alimentata eolicamente, dove al suo interno ha…il giradischi e un pacco di vynyly…!
Li sfoglia con distrazione e poi mette una “ballad” che non ho riconosciuto.
L’immagine nel film fa tanto “operazione nostalgia” (che non amo, ripeto, come Operazione, poi ognuno ha i sui ricordi).
Insomma libro, vynyle e caminetto è un vivere perfetto.
Non è così che va.
Però utilizzando il fermo immagine sono riuscito a vedere alcuni titoli degli LP che il Cruise (clone o non clone) tiene nella sua capanna.
Ve li posto nel post.
Bon fine settimana a todos, che per alcuni di noi termina lunedi sera alle 22.30…
😎

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When the CABASISI turn…

…la mia terapia era spendere un po’ di soldi, anche per cose superflue.
Oggi ciccia.
Qualcuno conosce qualche terapia alternativa diversa da quella di applicare una dinamo ai “suddetti” onde produrre energia elettrica a basso impatto?

RUDI MENTI…

…mai più, e per tre giorni consecutivi.
Potrebbe essere lo slogan di quei fenomeni della Gillette che hanno fatto il lancio pubblicitario del loro ultimo rasoio con lo slogan: “…dopo 10 rasature ti radi meglio della prima col NOSTRO miglior usa e getta…”.
Bravi.
Ve li vedete i rivali della Wilkinson misurare il pelo, nei due casi di specie, per denunciarli di pubblicità ingannevole?
Ma la barba non c’entra, ho fatto in tempo a radermi con l’autarchica “Superinox Bolzano” e vi garantisco che la rasatura era la stessa (voglio vedere la Gillette che la misura e mi denuncia, ma nel frattempo pre-allerto Riccardo & Ruggero, miei avvocati di fiducia, per l’eventuale -gratuito 🙂 – patrocinio).
Rudi menti nel senso di teste ruvide, grossolane e grezze?
Beh, qui mi pare che oggi non ci sarebbe che l’imbarazzo della scelta, di fronte all’eccesso d’offerta a qualsiasi ora del giorno.
Potrebbe essere Rudi (Rotta) menti!
Ma non è così perchè quello si chiama RudY ed è stato uno dei migliori “manici” (di chitarra) veronesi che io abbia visto ( assieme a Messina (Pietro?), “Ciano dei MeNphis” ed Ennio Ottofaro dei Kings), tutti rigorosamente Fender Stratocaster se non ricordo male.
Ed allora?
Allora niente, l’idea mi è venuta a causa della mail che ho inviato ad un vecchio amico nella quale un un errore di battitura mi ha fatto fare una spaziatura (“rudi menti”) dove non ci voleva (“rudimenti”).
Gli scrivevo di Politica, osservando l’ inaudita presunzione di persone senza i minimi fondamentali, i RUDIMENTI, della materia di cui trattasi.
Lui come risposta, oltre ad evidenziarmi l’involontario -ma veritiero- doppio senso di quell’errore di batitura, mi ricordò un episodio comune di 30/35 anni fa.
Eravamo a casa mia per trovare dei criteri di scelta per alcuni incarichi di responsabilità in un’organizzazione, almeno allora, di un certo rilievo.
Ma ogni volta ci trovavamo a valutare le pretese di alcuni “ghosts” che si sarebbero auto-candidati senza il minimo senso d’opportunità e di (loro) inadeguatezza.
Ad un certo punto lui sbottò così: “…ma cazzo qui se dici che c’è un posto da Presidente della Repubblica, “però” (…) ci vuole lo smoking…, sta sicuro che qualcuno salta fuori dicendoci che a casa ne ha…DUE!!”.
Ma erano 35 anni fa o era IERI?
😎

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