CAZZATURA

Si tratta di un linguaggio velistico (vedi).

Esiste un genio della cazzatura che ha detto:

” IL SESSO SENZA AMORE E’ UN’ESPERIENZA VUOTA, MA FRA TUTTE LE ESPERIENZE VUOTE E’ UNA DELLE MIGLORI” (W.A.).

Questa “tirata di randa” (cazzatura) io la cazzo senza tentennamenti.

Mi troverò da solo a pensarlo?

Mah…

IL FOLLETTO

Forse vi aspettavate un titolo come STELLE CADENTI.

No, meglio POLVERE DI STELLE.

Quando un gruppo parlamentare che aveva come obiettivo “aprire il Parlamento come una scatola di tonno” si è trovato di fronte dei dossiers di cui non capivano nemmeno il titolo, è cominciata la crisi.

Allora non siamo stati eletti per fare casino, si domandvano attoniti quel gruppo di sciamannati con all’origine uno dei pensieri filosofici più elevati mai scritti: VAFFANCULO.

Ed eccoli lì, ci sono proprio andati, trascinando con loro la miriade di problemi che questo nostro Paese ha.

Bene bravi bis!

E IL SUPER-EGO DI SAMUELE DISSE PERENTORIAMENTE: PROVACI!

-E’ mezzanotte cow-boy, estrai il pistolone!

– Ma Calamity lo sai che sono più pronto “at noon”…

 

 

Tra titolo e testo sono occultati tre famosi film.

Per chi li indovina c’è in premio una coppia di CD rari ritirabili su APPUNTAMENTO,all’ora della MIA colazione.

P.s.

I film sono in realtà QUATTRO non recenti, ma capolavori.

Prego.

LA BUFFALORA

E’ un quartiere di circa 2600 anime, collocato nella cintura esterna della città, ma potrei ricordar male.

Perchè è destinata a diventare sempre più importante in questa cosiddetta società “social” che non socializza ‘na cippa de minchia?

Perchè è la che hanno cominciato a raccogliere le verità rivelate, giornalisti, filosofi, storici orsiniani, de-s-putati di cui nessuno farebbe nemmeno un cenno di educato saluto?

Perchè la BUFFALORA pare generi le infinite bufale che leggiamo.

Parola di sociologo, arruginito, ma i testi li ho letti, gli esami li ho fatti, la media intorno al 28 perchè per orgoglio folle ho voluto sostenere l’esame di ANALISI MATEMATICA che il mese dopo sarebbe stato tolto e con un 23 la media è andata a puttane e là la vulgata dice che si paga.

E le bufale?

Chiedetelo alla massima esperta vivente, la dis-onorevole Sara CUNIAL!

Uè, una che viene considerata fasulla, esagerata, perfino dagli stellati, da cui è stata espulsa, qualcosina dice.

P.s.

Personalmente, da ateo convinto, credo che Draghi sia una “divinità” di competenze.

Se rapportato al resto degli altri “comandanti”… lasciamo perdere.

Pensare che abbia chiesto ad una persona seriosa e serissima come notoriamente è Grillo di rimuovere lo sbussolato avv.Conte, è un delirio.

Pensando poi che dietro Conte c’è un tale “dibba”, la cosa prende i contorni della tragedia ridicola.

Un evidente ossimoro, ma così è.

Cordialmente il vostro Gazza.

 

 

CRI CRI… CRI CRI… IL VERSO DI UNA NUOVA SPECIE ZUCCONA

Lo dico senza acrimonia, che non mi appartiene, ma quel Grillo è davvero uno zuccone in politica (sul resto non mi pronuncio).

E’ vero che le sue stelline in due mandati hanno imparato anche le brutte cose, è inevitabile.

Ma almeno un 20/30% avrà imparato – con l’aiuto del sussidiario delle elementari – un minimo di elementi oltre al far e aste , i quadratini e le palline, e tu li mandi a casa per rimettere al loro posto un’ennesima manciata di incompetenti, quando con una botta di culo mica da poco, hai quell’indefinibile del Dibba in giro per il mondo per qualche anno?

Dai su fai il bravo che con quella storia del “campo largo” di Letta (politichese stretto che non capisce nessuno), ho già consumato tre scatole di Omeprazolo.

Il Maalox non lo uso, è gesso e mi da stipsi acuta (leggi stitichezza).

Avanti!

FICO?!? MA QUANDO MAI!

Basta, fine della conversazione politica, sì insomma da quelle parti lì.

Tuttavia prima di chiudere – provvisoriamente? – tale tematica non posso esimermi da una riflessione sullo squallore.

No, non sto pensando al “dibba” che è solo, e da tempo, in stato confusionale creativo come uno che abbia visto una commedia di Ionesco, uno tra i maestri del teatro dell’assurdo, che non ne ha capito ‘na cippa de dibba, e lo imita, ma, dato fondamentale, in modo straordinario perchè il dibba è assurdo del suo.

No, per chi abbia praticato direttamente la politica, anche se in seconda fila o in posizioni di prima fila d’angolo come lo scrivente, il più squallido, fasullo e paraculo si è dimostrato Roberto Fico.

Finto moderato “mediatore”, che ha voluto essere il duro (??) che liquida Di Maio (non un genio eh, ma un ravveduto) per questioni non difficili da comprendere.

Ad esempio gli verrà data la facoltà  “per ruolo istituzionale” di TENTARE, mica detto che ci riesca, la terza candidatura.

Inoltre di diventare l’uomo di fiducia come “civil servant”, più “servant” che civil, del Conte Trauma.

Sissignori, ve lo garantisco giocandomi i “gioielli” di famiglia, quello, il Conte, non è mai più uscito dal trauma di non essere più premier.

Un po’ come il Salvini Matteo che per qualche gin tonic di più, si trovò in braghe di tela senza più sentire in sè la possanza di comandare tutte le armate poliziesche dello Stato.

Aria, ossigeno d’alta quota a cui non erano preparati.

Vuoi mettere Draghi che parla correttamente tre/quattro lingue, qualsiasi dossier gli presentino in un paio d’ore ne ha capito l’essenziale e REGOLARMENTE (fidatevi…) quasi ogni giorno i capi di stato prima di elaborare una proposta si dicono “Sentiamo prima Mario cosa ne pensa…”.

Anch’io sento regolarmente Fico, Walter, della “Fast Pizza Fast” e gli dico: per favore, uè sono educato io, portami una margherita, doppia mozzarella, cipolla e olive nere, non denocciolate! che non sanno di un caxxo!

 

GLI HARE KRISHNA AL GOVERNO

Compratevi un “kanzu” arancione, i campanellini e chi sa pregare cominci a farlo anche par i pagani (copyright Bardamu) per tentar di salvare il nostro povero Paese.

Sono scesi dalle stelle, che siano 5 o un loro (scarso) multiplo con astronavi a forma di apriscatole e adesso si sono de-evoluti felicemente (loro) come da titolo.

Sono nati con la raffinatissima tesi politica del “vaffa” e adesso ci sono andati loro perchè la nemesi sa dove colpire.

Fin qui ho scritto invaso dalla desolazione, chi vuole una cosa meditata – quindi non mia – legga sotto.

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Immaginare che questo delicato passaggio di politica estera sia un espediente dettato da motivi di bottega, fa capire quanto sia decaduta la politica interna. E impone una riflessione sul prossimo futuro, quando si tornerà a votare e i partiti si contenderanno la guida del Paese. La guerra sta ridefinendo l’identità di ogni formazione. E siccome l’Italia si muove dentro una storica e consolidata cornice internazionale, non c’è dubbio che andrà salvaguardata la formula «europeista e atlantista» affermata da Draghi, dopo anni di infatuazioni per modelli autocratici come quello russo e cinese. Dietro lo slogan con cui l’ex presidente della Bce si presentò alle Camere c’è un campo di valori che spaziano dai temi economici a quelli dei diritti, che vanno condivisi per non trascinare il Paese in pericolose avventure.

Ma non basta. Questa legislatura è stata caratterizzata dall’avvento delle forze populiste e sovraniste, che hanno ben presto esaurito la loro spinta propulsiva. In quattro anni sono state sperimentate tutte le formule possibili di governo. Fino all’avvento del gabinetto Draghi, che testimonia il fallimento delle esperienze precedenti. Il punto è se i partiti hanno compreso la lezione, se hanno capito che l’ulteriore e più marcata disaffezione dei cittadini verso la politica è una forma di protesta verso giochi di Palazzo fine a se stessi. Nel centrodestra, il tramonto della centralità berlusconiana ha innescato una competizione per la leadership che tra sospetti e ripicche ha disarticolato l’alleanza. Nel centrosinistra, il Pd ha cercato di trovare una soluzione alla sua crisi puntando su una logica di mero potere con M5S: ma la scorciatoia si sta rivelando in queste ore un vicolo cieco.

Se così stanno le cose, non è pensabile che i partiti provino a riprodurre gli stessi schemi fra un anno. Dopo gli choc della pandemia e della guerra, con la responsabilità di risollevare il Paese, servirà presentarsi alle urne già pronti alla sfida di governo. Al momento gli schieramenti in campo non forniscono garanzie, anzi si ripropongono con i soliti vizi. Più che coalizioni sono cartelli elettorali di convenienza, indotti anzi costretti a stare insieme dal sistema di voto. E allora i partiti devono scegliere: o decidono di riformare il Rosatellum e di tornare al vecchio proporzionale o hanno l’obbligo di rifondare le coalizioni, dotarle di un’identità politica, di un programma coerente, con leadership nazionali riconosciute e inserite in un chiaro quadro di alleanze internazionali. Perché l’Italia non può pensare di tornare a quelle stagioni che hanno preceduto il governo Draghi, fatte di maggioranze, esecutivi e presidenti del Consiglio «per caso». (F.V.)

 

LA DIETA DEL VICE PUTIN MEDVEDEV

Hosthja, si è di nuovo scatenato.

Questa volta il raffinato parametro politico che ha usato per ri-odiare l’Occidente è stata la nostra depravazione alimentare: rane (i francesi, salsicce i tedeschi e gli spaghetti per Draghi).

Brao, o braoso direbbe Goldoni.

Lui solo tartine di caviale a cucchiate, mentre al popolo verze e broccoli (chi è stato in Russia lo sa).

Ma ho il fondato sospetto che lo abbiano messo a una dieta rigorosamente liquida: vodka.

P.s.

A me la vodka piacerebbe (condizionale d’obbligo causa le mie “diseases”), tuttavia ogni tanto sbraco e ne compro una boccia.

Rigorosamente la ABSOLUTE, vodka svedese (!) ottima. E Non solo per il mio modesto contributo alle sanzioni.

Privet privet tovarisc.