IL COMPLOTTO!

Beh, dai, se non hai provato un po’ di desolazione nel momento in cui Draghi veniva premiato come STATISTA MONDIALE DEL 2022 e in contemporanea hai ascoltato le sceneggiate degli ultimi appelli elettorali dei capetti partito, non ci sono alternative:

1) O dormivi

2) la seconda alternativa non viene scritta perchè su questo Blog non si insulta.

SOFOCLIAMO

Oh com’è trasfigurato il voto ferendomi col suo voto cerebrale meccanico.

Coro: Eschiliamo orsù che sì con un pneumotorace avrai aria nei polmoni.

Ma sì ti mori!

Coro: Sempre tragoedia (latin. n.d.g) è.

HO UN PAIO DI IDEEE, NON DI PIU’

Tuttavia ho l’impressione che interessino solo a me e Telenuovo, il suo proprietario, caro amico, credo che non si aspetti questo da me.

Che fare?

“Che fare” è il titolo di un testo di Lenin con cui non ho nemmeno un centimetro di contiguità ideologica, ma è una domanda universale, anzi credo che sia la domanda che il genere umano, da solo o riunito in Istituzioni, si pone di più.

Scusate la volgarità, ma voi che cazzo fate oltre che lavorare se un lavoro lo avete?

Riuscite a riflettere sul fatto che siamo sulla terra sotto forma umana o para-umana solo da sei milioni di anni e che il nostro globo terraqueo ha 4 miliardi e mezzo circa di anni ed ha ha avuto almeno cinque estinzioni di massa?

E’ davvero escludibile che ve ne possa essere una sesta?

Un cordialissimo saluto a tutti quelli che sono comunque passati di qui.

 

CARI LETTORI

Sono alle prese per la risoluzione di alcuni “asterischi” (vedi Topic precedente).

Uno in particolare mi renderà praticamente impossibile scrivere con un occhio solo.

Quindi chi vuole porti pazienza per un “tot” che non sono in grado ora di quantificare.

 

Vi lascio questa ultima riflessione che occuperà un paio di mesi del nostro tempo.

Si tratta di una parte dell’articolo di Angelo Panebianco, un politologo non certo orientato a sinistra.

E’ semplice e sintetico, ma per chi vuol riflettere sul nostro prossimo futuro, molto significativo.

“Promettere la luna ma con giudizio. E’ inevitabile che nelle campagne elettorali delle democrazie a suffragio universale sia presente una certa dose di demagogia. Fortunata è quella democrazia nella quale la sobrietà dei costumi e un’attitudine a pretendere dai politici razionalità da parte dell’opinione pubblica, riducono a dimensioni SOPPORTABILI il tasso di demagogia. Peraltro democrazie così, per un insieme di ragioni, non ultimi i nuovi sistemi di comunicazione (come i social), tendono oggi a scomparire”.

P.s.

Ogni riferimento a Silvio Berlusconi è puramente voluto.

A presto

 

 

 

 

 

ASTERISCHI

Presso un tot di miei amici, coetanei, sapendo che qualcuno deve sottoporsi ad esami di laboratorio, è in voga farsi reciprocamente una “scherzosa (?)” domanda:

– E allora?

– A quanti asterischi siamo?

Infatti, nei referti di laboratorio, quando un valore d’esame supera quanto previsto dal “range” minimo-massimo viene messo un asterisco.

Meglio precisare che tale simbolo viene messo anche per minimi – e non significativi – superamenti dei valori previsti.

Forse è un modo ludico per esorcizzare gli eventuali retropensieri che creano quegli asterischi?

Non lo so per gli altri, ma nel mio caso tale funzione è piuttosto blanda.

La settimana scorsa un paio di amici mi ha rivolto la classica domanda:

“E allora Gazza quanti?”

“Nove…”

“Eh hosthjya!”

“Caalma, otto di loro sono “standard”, li ho da anni e solo uno richiede maggiori approfondimenti, così parlò la mia dottoressa ucraina, brava ma con un caratterino che talora si scontra col mio

che non è propriamente “farina da ostie”.

Cari lettori under sessanta, anche questa è una parte della vita che vi aspetta, sempre sperando, OVVIAMENTE, che ci possiate “scherzare” sopra.

P.s.

Colgo l’occasione per informarvi UNO dei motivi per i quali scrivo poco negli ultimi tempi.

Ho avuto un significativo abbassamento della vista a causa delle cataratte, il che mi rende faticoso stare al computer più di un tot.

Tra una decina di giorni tocca al mio occhio destro, poi si “vedrà”.

Si tratta di un’operazione definita di “routine” tranne in alcuni casì.

Comunque timori pari a zero.

Un ex-amico di questo Blog più d’una volta mi rimproverò di entrare troppo in profondità sui miei fatti personali.

Oggi, in tutta serenità, gli risponderei: “fatti i cazzi tuoi”.

Ecco che è emersa la volgarità di uno nato nei quartieri popolari, non è un mio “standard” comunicativo ma talora mi sta bene così.

Ad maiora.

CAZZATURA

Si tratta di un linguaggio velistico (vedi).

Esiste un genio della cazzatura che ha detto:

” IL SESSO SENZA AMORE E’ UN’ESPERIENZA VUOTA, MA FRA TUTTE LE ESPERIENZE VUOTE E’ UNA DELLE MIGLORI” (W.A.).

Questa “tirata di randa” (cazzatura) io la cazzo senza tentennamenti.

Mi troverò da solo a pensarlo?

Mah…