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IL DOVERE DI SETTI? ESSERE FORTE ANCHE SENZA JURIC

Con Setti non saremo mai l’Atalanta. Mettiamocelo in testa. Mica è una polemica, attenzione, è una semplice constatazione dei fatti.  Setti non è Percassi nemmeno lontanamente e, spiace dirlo,  il tessuto economico-imprenditoriale-politico lombardo è storicamente più potente di quello veneto. L’Atalanta ha soldi (tanti), da anni un centro sportivo d’avanguardia e uno stadio di proprietà (senza messicani o bizzarrie varie).

Per ragionare sul futuro di Juric è importante partire (anche) da qui. Juric che a Verona sta bene (ampia libertà, società che si sta consolidando, ricco contratto), se ne andrà se in Italia avrà un’offerta reale (non le chiacchiere di un anno fa) dalle sette società che ci stanno davanti in classifica. In questo scenario non è pensabile che possa rimanere e non sarebbe nemmeno giusto per lui. Il Verona, con Setti, è oggi un club economicamente da 12-14° posto che negli ultimi due anni è andato sopra le sue possibilità grazie all’allenatore e alla scelta di alcuni giocatori.  Juric, se restasse, potrebbe al massimo ripetere questi due campionati (ma non è scontato), ma difficilmente potrebbe fare meglio.

Setti, insomma, non ha il dovere di trattenere Juric, perché non ne ha i mezzi. Se poi Juric – in mancanza di offerte reali – resterà, tanto di guadagnato, ma questa è una variabile che non dipende dal Verona. Dal Verona e da Setti invece dipende, eccome, la ricerca di un sostituto all’altezza. Chi scrive fu tra i pochissimi a non volere la conferma di Aglietti due anni fa, consapevole che Aglio in A non aveva mai allenato e che non ci si poteva appellare ai sentimenti o ai debiti di gratitudine. Juric fu il profilo giusto per quel Verona (che non è il Verona di oggi) che si affacciava alla serie A povero ma non più poverissimo (come ai tempi di Pecchia): un allenatore che aveva vinto in B e si era salvato in A l’unica volta che al Genoa gli avevano permesso di concludere il torneo (giusto per smentire il cliché che il croato al Genoa abbia fallito). Insomma lo Juric di allora era allenatore con potenziale, già esperto, emergente ma non ancora emerso.

Oggi il Verona, inteso come club, è ulteriormente cresciuto economicamente e quindi si può permettere un sostituto meno quotato dello Juric di oggi, ma più avanti, migliore dello Juric di allora. Questo è il dovere di Setti. Qui si misurerà la vera crescita della società: non tanto nel trattenere Juric, ma nel creare le premesse per continuare a fare bene anche senza e indipendentemente da Juric.

6 commenti - 2,260 visite Commenta

ciccio2

eh già.. serve realismo. Poi se Juric andrà non bisognerà farne un dramma, ma trovarne un altro all’altezza (e ci sono)

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Mir/=\ko

Sottoscritto parola per parola! Setti sta facendo bene, aiutato da un allenatore molto bravo, da un buon DS e anche da una certa congiuntura favorevole. Infatti credo anch’io che questi due campionati rappresentino piuttosto una bellissima eccezione. Per società come l’Atalanta possono rivelarsi una regola, ma il Verona non sarà mai come la società Bergamasca, in quanto il Verona del presidente Setti vivrà in eterno di plusvalenze. E se imbocchi il periodo di vacche magre in sede di scouting, ti aspetta la solita mesta retrocessione poiché non hai alcun potere economico di agire sul mercato sia dei cartellini sia degli ingaggi.

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hellasmastiff

esistono anche i fondi americani vedi spezia parma di recente che hanno voglia di investire in Italia e fare strutture impiantistiche decenti e non provvosorie per poi potenziare come commisso il valore patrimoniale della società partendo da un centro sportivo all’avangardia e allo stadio con tutto il giro economico che renda l’investimento volano per la città per i posti di lavoro e nello stesso tempo volano per la crescita economica della società sportiva…… e se il presidente Setti non sarà in grado uno di mantenere Juric due di poter fare investimenti patrimoniali per strutture moderne come a bergamo potrà decidere di cedere la mano a facoltosi magnati americani e non solo………..

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inclineatutto

Porti pazienza Mirko ma di cosa pensa vivi l’Atalanta se non di plusvalenze?
Se andiamo a vedere la storia dell’Atalanta dal 2010 ad oggi capiamo che la fortuna di Percassi è stata trovare Gasperini ma ancora di più Sartori (ex Chievo) con il quale stanno facendo bilanci positivi da anni.

Sulla forza dell’imprenditoria veronese rispetto a quella bergamasca ci sarebbe da fare una riflessione. l’attuale main sponsor dell’Atalanta è Radici (fatt. 1,5 Mld); se domani fosse interessante per due gruppi Veronesi entrare nell’hellas avremmo due super imprenditori (Calzedonia fatt. 2,4 Mld Aia 3,38 Mld).

Per quanto riguarda lo stadio ricordiamoci che il sindaco di Bergamo lo ha praticamente regalato alla società di Percassi che in questo momento lo sta semplicemente ammodernando e rendendo commerciale con una logica da Centro Commerciale.

Concordo poi che dipenda da Setti sviluppare il tutto ma alibi non ce ne sono tanti.

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