Iturbe alla Roma, sospiro di sollievo in casa Forrester: Beautiful torna a essere la telenovela principe. Dieci milioni di euro il guadagno netto del Verona, che ha comprato il talento argentino qualche settimana fa dal Porto per 15 milioni e l’ha rivenduto ieri a circa 25 milioni (22 milioni più 2,5-3 di bonus su standard minimi). Queste le cifre di un’operazione complessiva che s’aggira (intermediazioni comprese) sui 28,5 milioni di euro.
Non male per un club di medio livello che non ha la forza contrattuale di una grande società; questo ricordiamolo sempre, perché ho letto e sentito qualche lamentela di troppo tipo “ma dicevano che a meno di trenta non lo cedevano” ecc.. Alzare il prezzo, da che mondo è mondo, in qualsiasi trattativa è un escamotage psicologico del venditore (viceversa, chi compra cerca di abbassare): il Verona ha sempre chiesto 30 per ottenere almeno 25 e così alla fine è stato. Non era scontato, visto la forza delle controparti (Roma, Juve ecc.) che hanno strategicamente puntato sull’offerta contrattuale al giocatore (dunque sulla sua volontà), su una stampa amica e sulla necessità del Verona di vendere (l’Hellas al momento non può permettersi determinati ingaggi).
Adesso il Verona col “tesoretto” Iturbe (10 mln), quello di Donsah (2,5 mln), il prossimo di Romulo (4 mln?) e quello futuro di Jorginho (altri cinque milioni da incassare fra un anno alla definitiva risoluzione della comproprietà) può andare sul mercato con una certa autorevolezza. L’acquisto di Paulinho (6 mln) e di Lazaros (1,5 mln) e Tachtsidis (riscatto a 1,8 mln) sono la conferma che in via Belgio fanno sul serio. Certo, Sogliano sa che la squadra è ancora ampiamente incompleta: mancano un terzino destro e uno sinistro, almeno tre centrali difensivi, un mediano alter-ego di Tachsidis (Donati verrà ceduto), un trequartista titolare (Chanturia è in sospeso, Mattia Valoti parte come riserva) e un’altra punta da serie A che con Toni, Paulinho e Gomez completi il reparto. L’impressione, al momento, è che Sogliano stia allestendo una rosa più equilibrata (meno stelle, ma anche meno brocchi) ed esperta (giocatori già pronti) rispetto a un anno fa, e con Jacopo Sala, il portiere Pierluigi Gollini e lo stesso Valoti giovani da valorizzare. Obiettivi tecnici? Colonna sinistra della classifica e consolidamento tra i primi dieci club italiani.
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