Comunque andrà sarà un successo. In qualsiasi modo finisse questa stagione, il Verona ha raggiunto un risultato storico. Salvarsi per il terzo anno di fila in serie A rappresenta un crocevia della storia della società scaligera, che mai negli ultimi trent’anni è riuscita a stabilizzarsi nella massima serie. Non solo il Verona ce l’ha fatta ma nelle ultime tre stagioni ha divertito moltissimo coniugando al contempo straordinari risultati economici.
Eppure quello che si affaccerà sarà un campionato durissimo, forse ancora di più rispetto a questi ultimi tre. Certo, il Verona partirà in vantaggio. Non certo come la squadra “disperata” data a Juric dopo il ritorno in serie A, ma le insidie e i pericoli non mancheranno.
Come abbiamo scritto la scorsa settimana il rinnovo di Tudor è scontato. Il contratto del tecnico croato prevede un rinnovo automatico alla salvezza matematica, quindi basterà aspettare questa condizione per vedere realizzato il Tudor-bis. La storia ci insegna che i contratti non sempre hanno valore, conta più la volontà delle parti, ma i pare che Tudor e la società vadano d’amore e d’accordo e basterà un ritocco all’ingaggio per farlo restare in gialloblù.
Partendo da questo presupposto, lo schema di Setti non cambierà: monte ingaggi calmierato, cessioni eccellenti, acquisti oculati. Facile prevedere che tre giocatori, almeno, partiranno: Barak, Casale e Tameze. Simeone sarà riscattato, ma resterà se non dovessero arrivare offertone da mal di testa (oltre i 30). Dipenderà molto dalle condizioni e dalle valutazioni con cui saranno ceduti i tre gioielli. Diciamo che è ipotizzabile una cifra vicina ai 40, 45 milioni di euro (25 Barak, 10 Casale, 10 Tameze), soldi che serviranno poi per trovare sostituti all’altezza. Lavoro durissimo che toccherà a Tony D’Amico, abituato a fare le nozze con i fichi secchi. I rischi di un lavoro simile sono dietro l’angolo: ti può riuscire un colpaccio alla Amrabat, puoi sbagliare qualche valutazione come con Hongla. E’ uno dei rischi del Verona che deve sempre spingere le proprie scommesse al massimo per vivere.
La stagione sarà particolarmente complicata per la compressione del calendario causa mondiali in Qatar (dal 21 novembre al 18 dicembre). Il Verona si ritroverà in ritiro ai primi di luglio, sarà in campo prestissimo per la coppa Italia, il campionato inizierà a metà agosto. Difficile che Tudor abbia la squadra al completo prima di settembre. Il Verona sarà insomma un cantiere aperto per tutta l’estate.
Tudor dovrà essere bravissimo a lavorare in queste condizioni e a tenere la squadra motivata. Resteranno con lui i senatori Veloso, Lazovic, Faraoni. Ci saranno Caprari, Montipò, Simeone, forse Gunter e Ceccherini. Resteranno Praszelik e Retsos, tornerà Magnani che forse verrà girato altrove. Partisse Lasagna, arriverà una giovane punta che sia l’alter ego di Simeone. Bisognerà cercare un nuovo Tameze, un nuovo Barak, mentre in difesa verrà lanciato Coppola. Tanto lavoro e molte facce nuove. Molto dipenderà anche da Setti e dalla sua volontà di “alzare” l’asticella. Se il 70 per cento di quei 45 milioni venissero reinvestiti sul mercato non c’è da disperarsi.