La verità unica e inconfutabile è che il Verona ha un fuoriclasse che siede in panchina. E’ solo attraverso il suo straordinario lavoro che il precedente Verona-Benevento appare come l’era del giurassico.
In mezzo sono passati Fusco, Pecchia, Grosso, Aglietti, e anche nani, ballerine e qualche pagliaccio. Juric ha cambiato il Verona c’è poco da fare. Ha cambiato anche Setti che ora non è più il buffone degli adesivi ma è un presidente destinato a fare la storia del Verona. Setti ha capacità imprenditoriale, ha culo (che come diceva Napoleone è importante in battaglia) e impara in fretta. Ha imparato a far di conto, ma ancora di più a trattare con le persone. Il Verona è la sua gallina dalle uova d’oro, ma nessuno mai si sognerà di fargliene una colpa se manterrà questo livello sportivo. Setti è pure furbo e non guasta. Juric ha sparato a palle incatenate e lui ha mandato giù, ricacciando i rigurgiti di spocchia carpigiana, pensando solo al bene del Verona. Bravo. Dico davvero. Setti stavolta è stato veramente bravo e finalmente pare consigliato anche molto bene dalle persone che ora gli stanno intorno. Speriamo non gli venga mai la fregola di cambiare questo stato di cose.
Ha salvaguardato l’investimento ed ora ne raccoglie giustamente i frutti. Juric, da parte sua, ha capito che continuare a mandare bordate contro il padrone che gli firma ogni mese l’assegno dello stipendio alla lunga stufa ed è controproducente anche per lui e la sua immagine. In mezzo c’è poi quel sant’uomo di Tony D’Amico che deve aver passato delle notti in bianco nel tentativo di far fare pace ai due e riportare la serenità in società. Bravo anche lui.
Il risultato è questo straordinario Verona. Ora che la salvezza è acquisita ci si chiede cosa si farà domani. Si va in Europa? Il fuoriclasse della panchina ha detto che ci proverà. E se lo dice lui c’è da credergli.