Ditemi voi come si fa a cercare la verità di una partita orribile, brutta, quasi oscena in cui il Venezia stava vincendo comodamente per 3-0 e poi esultare come delle bestie per un 4-3 da leggenda. Io credo che nel dna di ogni veronese ci sia questa dose di pazzia che arriva dai nostri nonni, dicono sia colpa della pellagra, causata da una dieta ricca di polenta e povera di vitamine, e che chiunque mette piede qui ne venga irrimediabilmente toccato.
C’è una dose di follia che lega Zigoni, Elkjaer, Simeone mentre Pazzini portava le stimmate addirittura nel nome, storpiato in “Pazzo”. Siamo matti da legare perché solo dei matti possono pensare di vincere una partita fuori casa, dopo che gli avversari sono andati addirittura sul 3-0.
Il meraviglioso “dio del pallone” che segue un po’ la nostra vita di amabili burloni ha probabilmente riservato per noi questo incredibile destino. La mediocrità non ci appartiene, capaci di cadute senza rete e di imprese leggendarie.
O ci salviamo dalla C2 all’ultima giornata o vinciamo uno scudetto, o rimontiamo da 3-0 oppure non si vince fuori casa. Quella di oggi a Venezia resterà per sempre nella storia, un po’ come Italia-Germania o Udinese-Verona dell’84-’85.
Bisognerebbe trattare in questo blog anche di quello che non è andato, della formazione sbagliata schierata da Tudor, di una difesa improponibile, di Dawidowicz che è un generoso guerriero messo fuori ruolo, di un Magnani da libro Cuore. Ma vi dico la verità. Non me la sento. Sinceramente me ne importa anche poco dopo le emozioni che abbiamo vissuto. Del resto: se non son matti non li vogliamo… E Tudor deve essere un pazzo scatenato.